"E' un'emergenza nazionale aggravata dal fatto che ancora oggi nessuna città riesce a rispettare i limiti di legge relativi a PM10, NO2 e ozono, né esistono amministrazioni capaci di prendere provvedimenti seri per ridurre la principale causa di inquinamento in città, il traffico".
Così Legambiente commenta lo studio EpiAir sugli effetti a breve termine degli inquinanti atmosferici (PM10, NO2 e ozono) rilevati nel periodo 2001-2005 in 10 città italiane.
"Gli effetti sulla salute dell'inquinamento atmosferico, in particolare del PM10, gli ossidi di azoto e l'ozono, sono ormai noti e lo studio EpiAir ne è un'ulteriore conferma - ha dichiarato Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - . Oggi esistono numerosi strumenti che i sindaci possono attuare per sviluppare un trasporto pubblico efficiente, differenziato e competitivo con il mezzo privato, come esistono le modalità già attivate da molte città europee per raggiungere questo traguardo.
Manca dunque soprattutto il coraggio delle amministrazioni di intraprendere scelte concrete in tal senso, come manca l'impegno concreto da parte del Governo centrale. Attualmente gli investimenti maggiori nel settore delle infrastrutture e dei trasporti sono, infatti, prevalentemente destinati a supportare grandi opere, piuttosto che a intervenire a favore della mobilità urbana. Ma sono proprio le aree urbane e le grandi aree metropolitane, come abbiamo visto, a denunciare i più elevati livelli di pressione ambientale e di congestione da traffico, ed è in questa direzione che occorre orientare una quota significativa dei nuovi investimenti".