Al via domani, a Firenze, il Congresso della Simlii. Quasi quaranta i dibattiti previsti e tanti i temi sul tappeto affrontati dai tecnici di INAIL, Ispesl, Servizi di vigilanza e Servizio sanitario nazionale: dal disturbo del sonno allo stress occupazionale, alla sorveglianza nel settore edile

ROMA - Quasi quaranta momenti di confronto tra corsi, tavole rotonde, workshop e sessioni plenarie. Decine di esperti e relatori impegnati nella discussione di un ampio ventaglio di temi: dalla sorveglianza sanitaria in edilizia allo stress occupazionale, dai rischi del settore dell'artigianato e della piccola impresa fino al disturbo del sonno e alle sue ripercussioni sull'attività lavorativa.
Si intitola "La medicina del lavoro fra scienza, prassi e norme: un investimento di civiltà per il futuro" il settantaduesimo Congresso nazionale della Società italiana di medicina del lavoro ed igiene industriale (Simlii), che si terrà da mercoledì 25 a sabato 28 novembre nella suggestiva cornice della Fortezza da Basso a Firenze. Il Congresso - che quest'anno coincide con l'ottantesimo anniversario del Simlii - si rivolge non solo ai medici, ma a tutti gli operatori della prevenzione e della sicurezza nei luoghi di lavoro, ai tecnici della protezione, agli operatori della sanità pubblica, agli amministratori e a quanti desiderano approfondire gli aspetti scientifici, legislativi e professionali della medicina del lavoro.
Alla base del congresso vi è l'idea che solo dal confronto tra medici, accademici ed esperti provenienti da INAIL, Ispesl, Servizi di vigilanza e Servizio sanitario nazionale può scaturire un accordo sull'utilizzo di metodi non solo rispettosi della normativa vigente, ma anche scientificamente corretti e realmente applicabili nei luoghi di lavoro.
"La medicina del lavoro attraversa un momento particolare della sua storia", spiega il presidente della Simlii, Giuseppe Abbritti. "Agli aspetti scientifici, che sono e devono sempre rimanere al centro delle iniziative della nostra Società, bisogna spesso aggiungere la necessità di dare risposta ad esigenze contingenti, come quelle relative alla discussione di norme e leggi che incidono in modo rilevante sull'attività professionale dei medici del lavoro e dei cultori della disciplina".
(ap/roma)

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