La domenica sera all'Arci Bellezza è di scena il Teatro. Una mini rassegna dal titolo Pillole, cinque spettacoli che esplorano il mondo sfaccettato e variegato della scena milanese e italiana, con un occhio di riguardo alle compagnie giovani, alle voci che non trovano spazio nei normali circuiti, alle provocazioni e ai confini.
Ad aprire la rassegna, domenica 22 novembre 2009 lo spettacolo La rivolta e l'incanto, uno studio sul poeta piacentino Nello Vegezzi realizzato da una compagnia di ragazzi appena usciti dall'Accademia dell'Arsenale, gli Esteterotici. Arci Bellezza vuole in questo modo iniziare un rapporto con le giovani compagnie teatrali di Milano. Lo spettacolo raccontare la poesia di Nello Vegezzi, cantore dell'individuo, attraverso il teatro, che celebra la forza del gesto e che per sua natura è un evento collettivo.
Nel farlo lo spettacolo gioca sul filo che tiene insieme gesto, parola, individualità e collettività, lo stesso su cui forse camminava Vegezzi: il filo sottile della contraddizione. E' una contraddizione che nella sua poetica si rintraccia in una sorta di estetica della violenza: una costante ricerca di un'armonia in mezzo a quest'aggressività, questo sporco, questo buio. Allo spettacolo saranno presenti Gughi Vegezzi, fratello di Nello, e lo studioso Orazio Gobbi, esperto del poeta. Eccezionalmente lunedì 23 novembre sarà in scena L'Italia l'è malada, canti e racconti dell'Italia agitata dalla fame, presentati da La Scighera e dall'associazione culturale Voci di Mezzo.
Un lavoro nato da un incontro particolare tra l'attrice e regista Marta Marangoni e il coro delle Voci di Mezzo, racconta attraverso le canzoni dell'epoca le proteste spontanee e disperate dell'Italia del 1898, che vide sollevarsi, dalle zolfare siciliane alle grandi fabbriche milanesi, un popolo stremato, dissanguato da decenni di tassazioni inique, massacrato da repressioni feroci, affetto da un male antico e terribile: la fame. Ma ancora una volta la risposta del potere è nel cannone: con l'eccidio milanese del Generale Bava Beccaris culmina la crisi di fine secolo.
La storia dimenticata dei primi quarant'anni dell'Italia unificata in uno spettacolo itinerante di canti e racconti che narrano le condizioni di vita, le lotte e le aspirazioni di un popolo tradito dai suoi stessi governanti. Sarà un anarchico venuto da lontano, all'alba del nuovo secolo, a voler pareggiare i conti. Questa data della rassegna è sostenuta dal progetto "LAN" di Arci Milano che ha ricevuto il contributo della Fondazione Cariplo
Domenica 29 novembre il circolo ospiterà lo spettacolo di teatro danza DD - Dee Dentro della compagnia Solaria. Lo stimolo del lavoro è nato dal libro Le dee dentro la donna di Jean S. Bolen e da alcuni fatti di cronaca che vedevano le donne spiacevolmente coinvolte. Queste due donne forse sono madre e figlia o forse due sorelle, il loro rapporto e i loro personaggi verranno svelati nel dipanarsi dell'azione scenica. Due donne, al di sopra di ogni sospetto. Che non si guardano ormai più da tempo, ma che hanno ancora bisogno. Sono donne che dipendono sempre. Anche dalla loro voglia di solitudine.
Ormai tra loro vivono parole silenziose. Lontananze e incapacità. Fierezza e smarrimento. Dee, terribilmente terrene. Anche questa data della rassegna fa parte del progetto "LAN" di Arci Milano, sostenuto dal contributo della Fondazione Cariplo.
Domenica 6 dicembre, la rassegna si chiude con lo spettacolo Alì Bumayè, che ha debuttato al Piccolo Teatro Studio e viene ora riproposto da Linguaggi Creativi, con Rufin Doh per la regia di Paolo Trotti. Lo spettacolo è l'evocazione delle 8 riprese dell'incontro svoltosi alle 4 del mattino nello stadio di Kinshasa. (Zaire) che vedevano opposti Mohamed Alì e George Foreman, due giganti della box, due facce della stessa medaglia. Da una parte Alì, il campione che per sette anni non aveva potuto combattere dopo essersi rifiutato di andare in Vietnam, l'uomo che con la sua conversione all'Islam aveva politicizzato il mondo della boxe; dall'altra George Foreman, campione in carica, che quando alle Olimpiadi di Città del Messico gli atleti neri avevano alzato il pugno in segno di protesta e solidarietà col movimento delle Black Panters, aveva sventolato la bandiera degli Stati Uniti in segno di disprezzo verso gli atleti neri.
A far rivivere le otto riprese è l'attore Rufin Doh che, bambino di 13 anni a quell'epoca, dalla Costa d'Avorio assistette allo spettacolo per televisione. Si intrecciano quindi i ricordi reali a quelli che il tempo ha modificato e insieme la vita di Ali e quella di Rufin si mischiano.
E allora scopriamo un'Africa sconosciuta, fatta di condomini, di televisori in comune, di corse a prendere il ghiaccio; stregoni e tostapane; un'Africa molto simile all'Italia degli anni '50, prima del boom economico.
Ingresso 5 euro
Spettacolo più cena 20 euro
Info tel. 02 58319492
Arci Bellezza via Bellezza 16a MM3
Porta Romana 0258319492
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