È stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale del 9 novembre 2009, n. 261 il decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 12 novembre 2009 che adotta i "Criteri ambientali minimi" relativi all'acquisto, da parte delle Pubbliche Amministrazioni, di ammendanti (Allegato 1) e carta in risma (allegato 2).
I criteri ambientali minimi sono gli elementi che qualificano una procedura di appalto "verde". Il concetto di Green Public Procurement o Acquisti verdi della Pubblica Amministrazione (GPP) è stato introdotto in Europa già a metà degli anni '90 ed è definito dalla Commissione europea come "l'approccio in base al quale le Amministrazioni Pubbliche integrano i criteri ambientali in tutte le fasi del processo di acquisto, incoraggiando la diffusione di tecnologie ambientali e lo sviluppo di prodotti validi sotto il profilo ambientale, attraverso la ricerca e la scelta dei risultati e delle soluzioni che hanno il minore impatto possibile sull'ambiente lungo l'intero ciclo di vita".
Già dal 2003 la Commissione Europea invitava gli stati membri ad adottare dei Piani d'azione nazionali (PAN) sul GPP per assicurarne la massima diffusione. L'Italia ha provveduto con il Decreto interministeriale dell'11 aprile 2008, n.135 che ha adottato il PAN GPP. Il Piano prevede l'adozione di misure volte all'integrazione delle esigenze di sostenibilità ambientale nelle procedure di acquisto di beni e servizi delle amministrazioni competenti, sulla base dei seguenti criteri:
a.riduzione dell'uso delle risorse naturali;
b.sostituzione delle fonti energetiche non innovabili con fonti rinnovabili;
c.riduzione della produzione di rifiuti;
d.riduzione delle emissioni inquinanti;
e.riduzione dei rischi ambientali.
Il PAN GPP individua 11 categorie di prodotti e servizi (arredi; materiali da costruzione; manutenzione delle strade; gestione del verde pubblico; illuminazione e riscaldamento; elettronica; tessile; cancelleria; ristorazione; materiali per l'igiene; trasporti) per le quali, grazie ad appositi decreti emanati dal Ministero dell'Ambiente, della tutela del Territorio e del Mare, sono individuati un set di "criteri ambientali minimi" relativamente a ciascuna tipologia di acquisto.
I "criteri ambientali minimi" riportano delle indicazioni generali volte ad indirizzare l'ente a perseguire una razionalizzazione dei consumi e degli acquisti e forniscono le "considerazioni ambientali" propriamente dette, collegate alle diverse fasi delle procedure di gara (oggetto dell'appalto, specifiche tecniche, caratteristiche tecniche premianti collegati alla modalità di aggiudicazione all'offerta economicamente più vantaggiosa, condizioni di esecuzione dell'appalto) volte a qualificare ambientalmente sia le forniture che gli affidamenti lungo l'intero ciclo di vita ambientale.