Priscila ha lottato con la corrente prima che le portasse via suo figlio Kevin, di 8 anni, con il quale era uscita a vendere il "pan dulce" come tutti i giorni. Le ferite sul viso, sul collo, sulle braccia e sulle gambe sono rimasti a testimoniare la difficoltà della "battaglia".
L'uragano Ida, che ha colpito parte dell'America Centrale, si è lasciato dietro frane e inondazioni e un carico di morte: almeno 165 le vittime in El Salvador e danni "incalcolabili". La capitale San Salvador, è tra le zone più colpite; la provincia di San Vicente è di fatto rimasta isolata a causa degli smottamenti del terreno e dei ponti crollati: il Municipio di Mejicanos, alla periferia della Capitale, dove Soleterre lavora insieme ad alcune associazioni locali, è tra le aree maggiormente danneggiate.
A causa delle alluvioni e delle inondazioni di sabato e domenica scorsi, inoltre, ancora 60 persone sono disperse, mentre almeno 13 mila sono gli sfollati.
Il presidente salvadoregno, in un'intervista ad una radio nazionale, ha parlato di "una tragedia" dai danni "incalcolabili" per il Paese centroamericano e l'Assemblea legislativa del Paese ha dichiarato all'unanimità lo stato di calamità naturale e disastro nazionale, e ha approvato tre giorni di lutto nazionale.
La vera emergenza in questo momento riguarda le medicine e il cibo, mentre circa il 40% dei raccolti di fagioli è andato perso... In una seconda fase il problema sarà la ricostruzione, soprattutto nelle aree rurali. Per quel che riguarda il Dipartimento di Chalatenango, dove Soleterre interviene dal 2007, in partnership con la Caritas locale, il ponte del Sunpul è bloccato e praticamente il Dipartimento non ha contatti con il resto del Paese.