Scheda di sintesi (a cura di www.romaequa.org )

IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE

- la natura non profit delle aziende coinvolte nella filiera produttiva; ciò comporta che sia trattenuto soltanto il guadagno necessario a coprire le spese ed i costi del lavoro, reinvestendo gli eventuali utili nello sviluppo delle attività, nonché l'adozione di sistemi decisionali democratici e partecipativi;
- il prefinanziamento all'atto della conferma dell'ordine, che permette il pagamento anticipato dei prodotti almeno per il 50% del valore complessivo della merce, dal momento che in molti casi i gruppi di piccoli produttori non dispongono del capitale di partenza che consentirebbe loro di acquistare la materia prima per la produzione;
- la determinazione di un prezzo equo e trasparente, concordato sulla base del costo delle materie prime, del costo del lavoro locale e di una retribuzione dignitosa e regolare;
- il ripudio di ogni forma di discriminazione e di sfruttamento nei luoghi di lavoro;
- la sostenibilità ambientale; in virtù della quale il processo produttivo deve rispettare e tutelare l'ambiente circostante, favorendo l'adozione di tecniche di coltivazione biologica, e di uso di materie prime rinnovabili;
- lo sviluppo sociale delle comunità dei produttori, attraverso la realizzazione di progetti di sviluppo locali autogestiti;
- l'attività politica di informazione e di sensibilizzazione costante sui rapporti tra il Nord e il Sud del mondo; che si realizza attraverso la promozione di attività di educazione allo sviluppo ed iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle relazioni economiche imperanti.

Oggi il commercio equo coinvolge circa sette milioni di produttori sparsi tra Africa Asia ed America Latina. Ha degli standard di certificazione, sia relativamente ai produttori e ai prodotti (FLO), ma anche rispetto alle organizzazioni (in Italia: Agices) e tutte le transazioni devono essere interamente documentabili. 

IL COMMERCIO EQUO E SOLIDALE
La rete delle Botteghe del mondo, che collega diverse parti d'Italia e del mondo sovra-sviluppato, è nata per sostenere queste esperienze e per diffondere una vera cultura di pace e di solidarietà. Il fine di questi negozi/laboratori di prodotti e di iniziative solidali è quello di formare, per il tramite della commercializzazione di prodotti ad "alto valore aggiunto", una consapevolezza ed una sensibilità nuove riguardo alle iniquità che governano le relazioni economiche tra i popoli e l'utilizzo delle risorse del pianeta.
Il più delle volte le botteghe del mondo nascono da gruppi di amici che costituiscono una cooperativa o da associazioni non a scopo di lucro come nel caso di botteghe come Equamente a Monteverde, Salvador Allende in zona Prenestina, la Tenda dei Popoli ad Ostia. Attività basata interamente sul volontariato di una o più persone, in genere studenti o lavoratori che una o due volte la settimana prestano il loro tempo, Altre strutture più antiche, come le cooperative Pangea e Com.e.s., sono riuscite ad inserire personale stipendiato e con un adeguata formazione.

Le rilevazioni demoscopiche dicono che il 40% degli italiani è disposto a pagare un prodotto con un prezzo maggiorato dal 10 al 15% pur di migliorare le condizioni di vita del sud del mondo. Quando compriamo una confezione di caffè solidale il 30% del prezzo va al produttore contro il normale 6%. Oggi è possibile scegliere tra prodotti che hanno alle spalle storie di sopraffazione e di ingiustizia e prodotti che hanno alle spalle percorsi di equità e di democrazia, o tra banche che finanziano le industrie di armamenti e banche che finanziano iniziative di solidarietà. E non sarebbe cosa da poco se il tam tam della comunicazione non violenta riuscisse a sovrastare le sirene della pubblicità commerciale e a svelare ad un pubblico più vasto dell'attuale chi paga la differenza di prezzo, in termini di sofferenza umana, tra un pacchetto di caffè tradizionale ed uno del commercio solidale.
E' questa la filosofia che sorregge l'azione di Roma Equa e Solidale, il coordinamento delle botteghe del mondo di Roma, che oggi rappresento. Questa associazione è nata per stimolare la sinergia, la condivisione di risorse e la solidarietà tra le botteghe cittadine, in un'ottica di rete. REeS è uno strumento diretto di promozione e diffusione del commercio equo e solidale, ma anche di partecipazione attiva alle politiche del Movimento a livello nazionale. Nei suoi tre anni di vita l'Associazione ha inteso sperimentare direttamente, nella sua azione di raccordo e di sostegno reciproco tra tutte le botteghe di Roma e provincia, quei valori di solidarietà, di giustizia e di corresponsabilità impressi nei prodotti del commercio equo.
Quello che noi tutti ci auguriamo, a partire dalla riflessione di oggi, è che la proposta del commercio equo e solidale esca dalla cerchia dei sensibili e degli iniziati, per diffondersi ad un pubblico più vasto e smetta di essere interpretata come una nobile azione per diventare prassi di vita quotidiana per milioni di persone, in grado di incidere realmente dal basso sui meccanismi che regolano la coesistenza tra i popoli.

Informazioni stampa:
Ufficio Comunicazione e media
"Consorzio Città dell'Altra Economia"
Responsabile: Cesare Budoni - 349 6040937

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