1300 progetti, 44 Comuni coinvolti, premi a Torino, Livorno e Caltanissetta
Novara ha un suo consiglio comunale dei ragazzi partecipato e ben organizzato.
Crotone ha allestito in sette parchi della città tanti giochi nuovi, fruibili anche dai bambini diversamente abili.
A Modena, il 10 di ogni mese un'intera pagina della Gazzetta è redatta dagli studenti delle scuole secondarie. Pesaro lavora per un maggior rispetto dei diritti dei pedoni affinché i bambini possano andare a scuola a piedi in tutta tranquillità. Siena ha realizzato 9 interventi di riqualificazione urbana proposti dai suoi cittadini più piccoli. Sono questi, e molti altri, i progetti presentati oggi a Urbino nell'ambito del convegno Buone pratiche per l'infanzia e l'ambiente organizzato da Legambiente al Teatro Sanzio per presentare l'edizione 2009 di Ecosistema Bambino, l'iniziativa dell'associazione sulle politiche amministrative rivolte all'ambiente e ai bambini. Un appuntamento che apre la settimana del Decennio dell'Educazione allo Sviluppo Sostenibile dell'Unesco, dedicata quest'anno a Città e cittadinanza, con l'obiettivo di rilanciare le politiche per l'infanzia e creare un'occasione di confronto tra i Comuni che su queste hanno deciso di investire.
Sono 1300 progetti arrivati a Legambiente ed Ecosistema Bambino offre quest'anno una vetrina di buone pratiche, con l'obiettivo di dare visibilità alle idee dei Comuni che hanno promosso attività finalizzate alla partecipazione, sensibilizzazione e informazione dei ragazzi. Quarantaquattro i Comuni coinvolti. Quindici, oltre a Urbino, quelli presenti al workshop - Torino, Cuneo, Novara, Cremona, Crotone, La Spezia, Livorno, Ravenna, Siena, Colmurano (MC), Cossignano (AP), Pandino (CR), Trento, Modena e Pesaro - con sindaci, assessori e tecnici a illustrarne i progetti per mettere in rete le esperienze, potenziando il dialogo e lo scambio tra le amministrazioni. Tre - Torino, Caltanissetta e Livorno - quelli insigniti di uno speciale riconoscimento in rappresentanza dello stato delle buone pratiche per l'infanzia in Italia.
"Occuparsi della qualità della vita dell'infanzia e dell'adolescenza - ha dichiarato alla tavola rotonda Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente - è una scelta culturale che fanno solo alcune amministrazioni, in mancanza di politiche che indichino una via nazionale. Abbiamo pensato, allora, per ricominciare a parlare del rapporto fra bambini, adolescenti e città di ripartire da quelle amministrazioni che hanno sperimentato politiche territoriali finalizzate a tenere nella rete sociale anche questa fascia di cittadini. Per le giovani generazioni il problema è spesso, infatti, quello dell'essere escluse dalle politiche di sistema e dai meccanismi decisionali: un atteggiamento miope rispetto al futuro della cultura politica del nostro Paese".
Il premio assegnato a Torino, Livorno e Caltanissetta - esperienze selezionate al nord, al centro e al sud - vuole essere, per Legambiente, la testimonianza che "si può fare": è possibile investire in politiche educative per migliorare le città, si possono coinvolgere bambini e ragazzi nel cambiamento urbano e sociale dei quartieri, lavorando in maniera trasversale in tutti gli ambiti d'intervento in cui un'amministrazione è chiamata a operare. L'amministrazione sabauda è senza dubbio quella che meglio ha messo a sistema tutte le attività rivolte al mondo dei bambini e dei ragazzi.
Un lavoro di coordinamento e rete capillare che vede coinvolti uffici tecnici e assessorati, pubblico e privato, e che ha resistito a rinnovi di giunte e cambi di assessori, dimostrando come le politiche per l'infanzia siano un modello culturale e non una moda politica. Livorno viene premiata per il lavoro svolto dal Centro Infanzia Adolescenza e Famiglie, che progetta e propone costantemente occasioni socio-educative per promuovere il benessere delle famiglie e per prevenire le situazioni di difficoltà collegate alla vita quotidiana. Caltanissetta, invece, ha scelto la consultazione dei ragazzi e la loro formazione per rilanciare le sue politiche sociali; viene premiata in rappresentanza di tutto il sud che ha deciso di non arrendersi e vuole dare ai propri cittadini le giuste opportunità di crescita.
"Una città ambientalmente sostenibile fa stare meglio i cittadini grandi e piccoli - ha commentato Vanessa Pallucchi, responsabile di Legambiente Scuola e Formazione -. Nella preparazione dei ragazzi, il contesto territoriale e familiare incide per il 50%. Le risposte che sono arrivate per Ecosistema Bambino sono esperienze molto curate e attente al mondo dell'infanzia e alla relazione con le famiglie, purtroppo, però, va sottolineata una criticità: rimangono politiche di settore che difficilmente riescono a influenzare le politiche strutturali. Il summit sul clima di Copenaghen, dove a dicembre, verranno assunti nuovi impegni per la riduzione dei gas serra, può rappresentare, allora, un'importante cornice all'interno della quale ripensare le nostre città".
Partendo dal presupposto che le politiche per i più giovani devono passare attraverso le scelte sulla mobilità e sull'urbanistica, sull'agevolazione dell'accesso alla cultura, sulla disponibilità di luoghi d'incontro e confronto, di spazi e tempi da autogestire tra coetanei e non, il bando indetto da Legambiente individua 4 aree d'intervento - ambiente e natura, ambiente urbano, cultura e territorio, intercultura - intorno alle quali si articolano i progetti. Il mondo degli animali e quello vegetale è al centro dei progetti della sezione ambiente e natura, ma altre iniziative hanno per tema i rifiuti e l'energia. Teramo, ad esempio, unendo sport e ambiente, lancia le Olimpiadi della raccolta differenziata. I progetti sulla mobilità sono, invece, quelli più numerosi nell'ambito della seconda sezione, a evidenziare come il problema traffico sia uno dei principali limiti alla vivibilità delle nostre città e uno dei maggiori pericoli per la nostra salute. Su questo fronte, Forlì ha coinvolto i giovanissimi in un percorso di mobility management, mentre tra i tanti interventi che mirano a rendere gli spazi cittadini più sicuri e più vivibili, Bolzano dedica alle giovani della città il progetto Girls power e Viterbo coinvolge l'intera città nella "settimana della scuola". Molti, inoltre, i progetti che prevedono un cambio di destinazione d'uso di alcune zone della città: aree prima dedicate all'industria o alla mobilità che vengono concesse come spazi per i ragazzi.
Tra i comuni che "investono in cultura" ci sono Bologna, Roma, Siena e Ravenna che offrono un'ampia offerta di rassegne di cinema e teatro; Bari ha coinvolto i ragazzi nel concorso Festival del Cortometraggio. Il 40% delle iniziative d'intercultura è rappresentata da eventi (musicali, teatrali, gastronomici) che mirano a far conoscere le diverse culture e gli stili di vita. Molti i progetti di sostegno ai minori stranieri attraverso l'azione di mediatori o psicologi a scuola.