Nei primi sei mesi dall'entrata in vigore delle norme contro i molestatori sono state arrestate 520 persone e ne sono state denunciate ben 2950 Stalking: atteggiamento violento e persecutorio, insistente, che costringe la vittima a cambiare la propria condotta di vita e per il quale è prevista anche la reclusione da 6 mesi a 4 anni.
Da questa definizione del fenomeno stalking si intuisce la complessità e gravità del reato che ora anche in Italia è sanzionato dalle norme contenute nel decreto legge 23 febbraio 2009 n. 11, poi convertito. I dati relativi ai primi sei mesi dall'entrata in vigore della legge evidenziano che sono già state arrestate 520 persone e ne sono state denunciate ben 2.950.
Dall'analisi statistica effettuata dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale della polizia criminale risulta che le vittime sono per la stragrande maggioranza (80,03 %) donne, contro il 19,97 per cento di uomini. Gli autori degli atti persecutori sono nella maggior parte dei casi uomini italiani. L'importanza della denuncia da parte di chi subisce 'atti persecutori' è evidente se si considera che contro questi reati si procede d'ufficio solo se sono commessi nei confronti di minori o di persone disabili; negli altri casi il delitto viene punito solo se la vittima sporge querela entro 6 mesi dai fatti. Inoltre, prima di presentare querela la persona offesa può chiedere un provvedimento di 'ammonimento' da parte del questore che, ritenendo fondata l'istanza, invita lo stalker a tenere una condotta conforme alla legge.
La Polizia ha individuato alcune misure da tenere presente e che funzionano come una sorta di 'difesa personale' nei confronti del molestatore. Per questo è nata Silvia, acronimo di (Stalking inventory list per vittime e autori), da una collaborazione della Direzione centrale anticrimine (Servizio centrale operativo) ed il dipartimento di Psicologia (Centro studi cesvis) della seconda Università degli studi di Napoli. Questi alcuni dei consigli:
1.Evitare qualsiasi contatto con lo stalker
2.Conservare le prove dei contatti: -attivare una segreteria telefonica -registrare le telefonate -memorizzare gli sms -conservare le mail -conservare eventuali bigliettini -annotare tutti gli episodi avvenuti, specificando cosa è successo, quando e dove ed eventuali testimoni
3.Mettere in pratica strategie di sicurezza, tra le quali: -informare della situazione le persone vicine -non diffondere informazioni personali -tenere sempre a portata di mano un cellulare per poter chiedere aiuto in caso di emergenza.