"Il Ministro Alfano non sa di cosa parla. Riaprire Pianosa e l'Asinara non è esattamente come riaprire la casa delle vacanze dopo l'inverno. Costruire carceri ex novo sarebbe più economico, più sicuro e più rapido". Così Sebastiano Venneri, vicepresidente di Legambiente, commenta la notizia dell'annuncio dato dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, di ripristinare le carceri di massima sicurezza sulle isole di Pianosa e Asinara.
"Si tratta di un'iniziativa assurda che condannerebbe alla rovina i due preziosi sistemi ambientali, veri custodi di biodiversità".

Il Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano e l'area protetta dell'Asinara sono, infatti, due aree naturalistiche che, dopo la dismissione delle strutture carcerarie, hanno riaperto il territorio al pubblico, subendo significative opere di cambiamento che hanno permesso ai cittadini di godere pianamente di quanto in essi preservato.

"Siamo lieti - conclude Venneri - che anche il ministro Prestigiacomo e Matteoli abbiano espresso la loro contrarietà al progetto di Alfano-Maroni, ma speriamo che la loro opposizione si concretizzi nell'arresto, in sede di Consiglio dei Ministri, di questa iniziativa assolutamente estranea alle reali vocazioni delle due aree".

"La scelta del Governo di riaprire le carceri a Pianosa e l'Asinara - aggiunge Umberto Mazzantini, responsabile Isole Minori di Legambiente - non ha nulla a che vedere con la sicurezza mentre si potrebbe tradurre in un'opera economicamente devastante.
Rimettere in funzione un carcere che lo Stato ha abbandonato per ben 13 anni e che, con tutta probabilità, potrà entrare in funzione solo tra molto tempo, comporta lavori di ripristino costosi e difficoltosi - visto l'ambiente insulare - con enormi costi di trasporto e di realizzazione. In seguito bisognerà anche provvedere al mantenimento delle strutture - prosegue Mazzantini -.
Far fronte ai costi di vigilanza, alla realizzazione degli impianti elettrici e fognari di cui le ex strutture sono prive. Tutto questo si tradurrà in uno spreco di denaro pubblico colossale".

Secondo Legambiente, a Pianosa e all'Asinara bisogna recuperare i ritardi di uno Stato patrigno che con le isole ex carcere è prima stato feroce, fino alla reclusione, e poi le ha lasciate esposte all'abbandono e al disinteresse, salvo proporre periodicamente la loro ricarcerizzazione o addirittura la realizzazione di una centrale nucleare a Pianosa, con un progetto che, con la nuova proposta di chiusura e "segretezza" del 41 bis potrebbe tornare di grande attualità, se le comunità insulari non respingeranno tutto con forza e decisione.

"Legambiente chiede inoltre all'Unione Europea e al Commissario all'Ambiente Stavros Dimas di far rispettare al Governo Italiano, la Direttiva Uccelli e i vincoli delle Zone di Protezione Speciale".

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