La prefettura di Asti aderisce al progetto elaborato dal comune della città piemontese che mira a una maggiore scolarizzazione dei ragazzi nomadi
Ridurre la dispersione e l'abbandono degli studi da parte dei minori immigrati e, in particolare, dei ragazzi rom e sinti dei campi astigiani. Saranno questi gli obiettivi da perseguire secondo la prefettura di Asti che opera in questo settore attraverso il Consiglio Territoriale per l'Immigrazione.
Il Consiglio ha aderito, quindi, come partner al progetto 'Asti e i nomadi 2010', elaborato dal Comune.
Tramite il gruppo di lavoro 'Donne, minori scuola', il Consiglio Territoriale per l'Immigrazione ha suggerito al Comune di Asti l'istituzione di una linea di trasporto esclusiva che colleghi i campi con le scuole secondarie di primo grado analoga a quella che, per la scuola primaria, lo stesso Comune ha da tempo attivato.
Per contrastare la dispersione scolastica grande importanza riveste anche la figura dell'accompagnatore che non si limita ad accompagnare gli studenti nel trasporto, ma li raccoglie nei campi e, soprattutto, vigila sul loro effettivo ingresso a scuola.
Il progetto è stato presentato ai dirigenti scolastici delle scuole secondarie di primo grado della città che lo hanno accolto con favore, individuando tre insegnanti, uno per ogni scuola, che collaboreranno con il gruppo di lavoro alle verifiche periodiche ad alla valutazione finale dell'anno sperimentale.
Inoltre, poiché l'obiettivo primario del progetto è arrivare ad una maggiore scolarizzazione dei ragazzi nomadi vissuta come scelta individuale e familiare e non come obbligo imposto, si è pensato di far partecipare al gruppo di lavoro anche un rappresentante dei campi nomadi con il doppio ruolo di 'esperto' delle problematiche che si andranno a trattare e peer educator, all'interno dei campi, per stimolare genitori e figli a perseguire buoni risultati scolastici.