Presentato a Catanzaro il Rapporto regionale: flessione positiva degli incidenti (13.068 in totale) e dei casi mortali (otto in meno). Il direttore Lo Polito: "Sinergie con parti sociali, enti bilaterali, consulenti e Anmil per il consolidamento di una consapevole cultura della salute"

CATANZARO - Sono stati 13.068 gli infortuni registrati dall'INAIL Calabria per l'anno 2008: il 3,4% in meno rispetto al 2007, quando se ne sono contati 13.528. Nello specifico 12.312 incidenti si sono verificati nell'ambiente ordinario di lavoro (fabbrica, cantiere, terreno agricolo); 756 hanno riguardato la circolazione stradale (autotrasportatori, commessi, addetti alla manutenzione stradale) e 1026 sono accaduti in itinere (nel percorso casa/lavoro/casa). Complessivamente, per il 2008, i casi mortali accertati sono stati 27 rispetto ai 35 del 2007. Sono questi i dati che emergono dal Rapporto annuale INAIL Calabria, presentato questa mattina a Catanzaro.
Nello specifico 15 sono stati gli incidenti mortali nel primo ambito lavorativo; mentre 12 sono stati i casi di mortalità nel settore della circolazione stradale. La provincia che ha registrato il maggior numero di infortuni è Cosenza con 4.931 casi, seguita da Catanzaro con 3.645, Reggio Calabria con 3.239, Vibo Valentia con 1.310, Crotone con 969 casi. In generale i dati complessivi delle province indicano un calo degli infortuni del 2,5%.
Nel rapporto vengono anche illustrati i dati relativi alle malattie professionali. Nel settore industria-servizi i casi denunciati all'INAIL sono 738 per l'anno scorso, mentre nel 2007 i casi accertati erano stati 603.
La provincia con il maggior numero di persone affette da patologie di questo genere è Reggio Calabria con 282 casi; seguono Cosenza (168), Vibo Valentia (112), Crotone (104), Catanzaro (72). Sempre per il 2008 i casi di malattie professionali riscontrate nel settore agricoltura sono stati complessivamente 69, in calo rispetto ai 98 dell'anno precedente. Anche questa volta la provincia più a rischio è quella reggina ( 27 casi), segue Vibo Valentia ( 23), Crotone (11), Cosenza (6), Catanzaro (2). "Bisogna superare un approccio formalistico e burocratico e abbandonare una cultura meramente sanzionatoria, per prestare invece attenzione alla prevenzione, che è fatta di consulenza, di maggiore formazione e di migliore informazione", ha commentato il direttore dell'INAIL Calabria, Mario Lo Polito.
"Sarà necessario, inoltre, sviluppare logiche di integrazione tra la regione e l'INAIL finalizzate all'assistenza e alla riabilitazione dei lavoratori vittime di infortunio, in modo da garantirne il migliore e più rapido recupero dell'integrità psico-fisica e della capacità lavorativa". "La sicurezza deve essere un consapevole modo di fare che arricchisce chi la pratica", ha ribadito, "entrando a fare parte del proprio patrimonio valoriale".
Per il direttore dell'INAIL Calabria per prevenire il fenomeno degli infortuni è necessario un impegno condiviso di tutti gli operatori del settore. "Il nostro proposito sarà di coinvolgere maggiormente e più spesso, le parti sociali, gli enti bilaterali, i consulenti del lavoro e l'Amnil, quali partner privilegiati per il consolidamento di una consapevole cultura della prevenzione. Ogni sforzo deve essere profuso affinché tutti i lavoratori possano la sera tornare a casa sani e salvi, tra i propri familiari".

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