«Le dichiarazioni lasciano il tempo che trovano, se non sono accompagnate da atti di governo conseguenti. Il vero scandalo che riguarda il mondo del lavoro è il mantenimento dello status quo». E' quanto afferma il presidente delle Acli Andrea Olivero in riferimento alle polemiche innescate in queste ore dalle dichiarazioni di ministro dell'Economia Giulio Tremonti sul 'posto fisso'. «Se le parole del ministro sono sincere - aggiunge Olivero - si provveda a superare l'attuale dualismo in termini di tutele tra lavoratori dipendenti e atipici, raccogliendo in sede legislativa la proposta di introdurre un'unica disciplina dei contratti di lavoro».
La proposta è contenuta nel documento che accompagna la petizione delle Acli 'Verso uno Statuto dei lavori'. Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani propongono un «contratto prevalente a tempo indeterminato per i lavoratori subordinati neo-assunti», che preveda la stabilizzazione definitiva al sesto anno di anzianità aziendale per tutto il lavoro dipendente e la fissazione di «un'unica aliquota contributiva del 30%» per tutti i contratti, compresi quelli a collaborazione. La Cassa integrazione andrebbe estesa a «tutti i settori produttivi e a tutte le tipologie contrattuali», così come il diritto alla formazione continua.
«Le sfide del mondo del lavoro si vincono guardando al futuro, non al passato» commenta Olivero. «In Italia abbiamo sperimentato la mobilità senza poter contare nelle adeguate tutele. La scommessa è quella di una riforma del lavoro che sappia rendere conveniente per le imprese la stabilizzazione dei lavoratori, e sappia contemporaneamente garantire a tutti i lavoratori le tutele, senza scaricare solo su alcuni i costi della flessibilità».