"Andare fino in fondo nell'accertamento delle responsabilità perché si ponga fine all'incoscienza criminale con cui negli ultimi decenni tecnici, politici e imprenditori hanno gestito il territorio in nome della corruzione e del profitto facile nel totale disprezzo della vita delle persone".
Così Legambiente commenta i primi 12 avvisi di garanzia emessi per il crollo della Casa dello studente a L'Aquila.
"Accanto alle indagini sugli edifici distrutti dal sisma, occorre, quindi, anche rafforzare l'impegno perché le malversazioni e le negligenze del passato non trovino spazio nelle fasi della ricostruzione post-terremoto - ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente -. Il fatto che vi siano aziende edili riconducibili alle cosche, non solo nella rete dei subappalti, ma anche titolari degli appalti per i lavori del progetto C.A.S.E. dimostra che la vigilanza promessa a suo tempo dal Governo ha già fatto fiasco. Ma accanto alle forze dell'ordine, è importante ci sia anche l'interesse alla legalità e alla trasparenza da parte dei cittadini. E' per questo che l'Osservatorio "Ricostruire Pulito" che abbiamo istituito con Libera e la Provincia chiede agli aquilani di segnalare qualsiasi situazione che possa indurre al sospetto di irregolarità".
"Strettamente legato al ciclo del cemento - conclude Cogliati Dezza - c'è un settore su cui l'attenzione, almeno finora, è stata meno forte: quello altamente redditizio della gestione dei rifiuti. A cominciare dalla partita che riguarda la rimozione delle macerie, quelle del crollo e quelle che si produrranno con l'avvio delle demolizioni, è necessario infatti provvedere a raccolta, stoccaggio, differenziazione e riciclo. Senza dimenticare, poi, la raccolta dei rifiuti soliti urbani che nelle zone terremotate dovrà riavviarsi, secondo nuove modalità, che potrebbero dare corso a ulteriori appalti di servizio".
Ufficio stampa Legambiente: 0686268353-76-60