Roma, 16 ottobre 2009 - I dati evidenziati dal rapporto Europmapping 2009 sugli aiuti allo sviluppo e all'assistenza alla popolazione - presentato ieri al Senato dalla coordinatrice del gruppo di lavoro parlamentare "Salute globale e diritti delle donne", senatrice Francesca Marinaro, dalla vice presidente del Senato, Emma Bonino, e dalla presidente di AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, Daniela Colombo, che ha organizzato la conferenza stampa - registrano per il nostro paese un'inversione di tendenza rispetto all''impegno assunto in sede ONU e UE che prevedeva un costante aumento della percentuale dell'aiuto pubblico allo sviluppo (Aps) sul PIL, al fine di raggiungere l'obiettivo dello 0,7% nel 2015. Il nostro paese è al penultimo posto nell'Europa dei 15 con aiuti, nel 2008, pari allo 0,2% del PIL.

I tagli al bilancio della cooperazione previsti dalla Legge finanziaria 2009 hanno determinato un'ulteriore riduzione del 56% degli stanziamenti, passati dai 732 milioni di euro del 2008 ai 321 del 2009. Con la finanziaria 2010, in questi giorni in esame al Senato, gli Aiuti Pubblici allo Sviluppo rischiano di essere ulteriormente tagliati, a fronte della promessa di un aumento dei finanziamenti da parte del governo italiano fatta al G8 di Gleneagles (2005), in sede europea e al G8 dell'Aquila.

"Il sottosegretario Mantica - ha riferito la senatrice Francesca Marinaro -, intervenuto mercoledì in Commissione esteri, ha affermato che certamente questo obiettivo non potrà essere raggiunto visto che nella legge finanziaria per l'anno 2010 il Programma cooperazione allo sviluppo e gestione sfide globali ha subito una ulteriore riduzione di 38 milioni di euro. Si tratta - ha sottolineato la Marinaro - del peggior risultato per il nostro paese dal 2000, ma quello che è grave è che il non mantenimento degli impegni assunti da parte dell'Italia, non consentirà all'Europa nel suo complesso di raggiungere l'obiettivo fissato (0,56% del PIL), nonostante quasi tutti gli altri paesi dell'UE abbiano mantenuto i propri o si stiano impegnando a mantenerli".

La senatrice ha tenuto a sottolineare anche l'incoerenza del governo italiano che "a contraltare della politica di chiusura nel campo immigratorio e del ricorso a misure drastiche come i respingimenti aveva addotto la giustificazione secondo la quale bisognava aiutare chi emigra nei paesi di provenienza. Si tratta di una incoerenza politica che ha un costo drammaticamente alto per le popolazioni più povere e in particolare per quelle africane. Sono impegnata - ha concluso la coordinatrice del gruppo di lavoro -, con gli altri colleghi del Partito Democratico, a svolgere un'azione di rettifica dell'orientamento prevalente del Governo, con gli emendamenti presentati alla Finanziaria".

Illustrando i risultati del rapporto Euromapping - unico strumento di monitoraggio dei finanziamenti per la popolazione e la salute sessuale e riproduttiva, realizzato attraverso l'analisi di un'ampia serie di fonti - Daniela Colombo ha ricordato la riduzione dei finanziamenti dell'Italia all'UNFPA, scesi nel 2009 ad appena 500mila euro.
Cosa dice il rapporto in sintesi? Che l'Europa ha superato gli Stati Uniti negli aiuti per la popolazione nel Sud del mondo, ma non ancora abbastanza da mantenere gli impegni assunti. Che tutti i paesi donatori dovrebbero triplicare gli aiuti per assicurare i 21 miliardi di dollari entro il 2010 necessari per garantire alle donne del Sud del mondo servizi per la salute sessuale e riproduttiva, la maternità sicura, i servizi per l'HIV/AIDS e la prevenzione degli aborti clandestini e delle gravidanze indesiderate, e che la pianificazione familiare è la cenerentola degli aiuti.

Il dato italiano, in questo caso è "non pervenuto" nel senso che il finanziamento italiano per gli aiuti alla popolazione è talmente modesto rispetto al PIL da non poter essere considerato nei parametri della ricerca e da rendere inutile qualsiasi riferimento alla qualità degli aiuti. È proprio a questo proposito che Emma Bonino ha accennato alla "qualità dello zero". "Non si può discutere - ha detto - di come organizzare in casa nostra al meglio questi aiuti, al momento che la cifra impegnata è pari allo 0,10-0,14% del PIL. Conseguenza di tutto ciò - ha sottolineato la senatrice radicale - sarà un'ondata migratoria senza precedenti per il drammatico effetto della crisi mondiale sui paesi in via di sviluppo che attualmente non possono più contare nemmeno, come prima, sulle rimesse degli emigranti, voce che abitualmente supera quella degli aiuti pubblici nei bilanci dei paesi terzi".

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