ROMA - Una tazza rossa simbolicamente da riempire di cibo è l'emblema della campagna sociale "Fill the Cup" che il Programma Alimentare Mondiale (WFP) lancia con PosteMobile in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, il 16 ottobre. La campagna dell'agenzia delle Nazioni Unite, in prima fila nell'assistenza alimentare, è finalizzata a fornire pasti scolastici ai 66 milioni di bambini che ogni giorno affrontano le lezioni senza aver assunto neanche un pasto. Numerosi studi dimostrano come, senza un'adeguata nutrizione, i bambini abbiano più difficoltà a studiare. Eppure basta poco per ridare la speranza. Servono solo 20 centesimi di euro al giorno per nutrire un bambino durante le ore scolastiche offrendogli una tazza di porridge, di riso o di legumi e appena 40 euro per un intero anno scolastico. Il WFP, che adotta il modello operativo della megacommunity di Booz & Company, ha poggiato la campagna sulla collaborazione con PosteMobile, l'operatore di telefonia mobile del Gruppo Poste Italiane, e sul contributo di Mediafriends che, dal 18 al 24 ottobre, manderà in onda lo spot della campagna sulle reti Mediaset. PosteMobile, coerentemente con i principi e i valori etico-sociali propri del Gruppo Poste Italiane, ha quindi deciso di offrire un aiuto concreto ai bambini meno fortunati destinando al WFP e al programma "Fill the Cup" di pasti scolastici parte del prezzo di acquisto di ogni SIM venduta negli uffici postali dal 16 ottobre al 31 dicembre 2009. Il contributo alla campagna del WFP è interamente a carico di PosteMobile che non addebiterà alcun costo aggiuntivo ai propri clienti oltre quello della SIM. Nel mondo sono ormai oltre un 1 miliardo gli individui che soffrono la fame. Il WFP calcola che siano necessari 3,2 miliardi di dollari all'anno per assistere i 66 milioni di bambini durante le ore scolastiche. Di questa cifra, 1,2 miliardi di dollari servono per fornire un pasto a 23 milioni di bambini in Africa. Il Programma Alimentare Mondiale fornisce pasti scolastici ad oltre 20 milioni di bambini in circa 70 paesi. Per la maggior parte di loro si tratta spesso dell'unico pasto consumato nell'arco dell'intera giornata.

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