Nel corso della 59° Giornata nazionale, a Verona, Anmil, INAIL e governo rilanciano la promozione della cultura della sicurezza come strategia fondamentale per il contrasto degli incidenti. Il presidente Napolitano: "Mai abbassare la guardia" VERONA - Non abbassare mai la guardia perché "il fenomeno degli incidenti sul lavoro rimane dolorosissimo, inquietante e inaccettabile per una società che voglia dirsi civile". Il monito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è giunto, a Verona, attraverso un messaggio inviato al presidente dell'Anmil, Franco Bettoni, in occasione della 59° Giornata nazionale dell'associazione. Napolitano: "Tenere alto il livello di attenzione". "Il livello di attenzione, di comune sensibilità sociale e civile al tema della sicurezza nei luoghi di lavoro va tenuto alto", ha detto Napolitano. "La battaglia contro gli infortuni e le malattie professionali può essere vinta con una sempre più solida cultura della sicurezza, con sistematiche campagne di informazione e di sensibilizzazione, con la diffusione di buone pratiche e la valorizzazione degli esempi migliori". Il capo dello Stato - pur riconoscendo come "per effetto degli interventi normativi adottati dal Parlamento, con il contributo di tutte le forze politiche e sociali, si è verificata una riduzione del numero delle morti bianche" - ha ribadito, altresì, la necessità di "riflettere su quante vittime e quanti infortuni sul lavoro potrebbero essere evitati con una sempre più efficace azione di prevenzione e con la rigorosa e puntuale applicazione delle norme e delle misure tecniche ed organizzative già ora disponibili". Bettoni (Anmil): "La partita si gioca nelle aziende". Un appello che è stato idealmente raccolto dal presidente dell'Anmil. "La partita si gioca nelle aziende, sostenendo e promuovendo cultura, formazione e informazione, con un impegno corale che trovi nel sistema sanzionatorio una barriera "finale", piuttosto che il motore della riduzione drastica del fenomeno infortunistico", ha sottolineato Bettoni nel suo intervento. "In special modo, credo sia importante salvaguardare uno dei principi fondamentali che il decreto 81/2008 ha voluto ribadire, elevandolo a obbligo giuridico per le imprese: quello per cui il datore di lavoro deve garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza, ponendo questo obiettivo come vero e proprio target aziendale". Ma se anche gli stessi lavoratori -"chiamati a prendere coscienza dei pericoli che si possono nascondere dietro le azioni quotidiane e dell'importanza di adottare comportamenti sicuri, per il rispetto di se stessi e dei propri colleghi" - possono giocare un ruolo determinante in questa sfida, la vera strategia vincente è una grande sinergia di squadra. "L'ANMIL crede nell'idea della prevenzione degli incidenti sul lavoro come una condivisione di valori che, al di là dei ruoli e delle posizioni di ciascuno, rifletta prima di tutto il senso di civiltà che deve guidare le azioni di ogni cittadino", ha concluso Bettoni. "E questo senso di civiltà oggi impone a tutti di mettere in campo il proprio impegno, con collaborazione e determinazione. Istituzioni, datori di lavoro e lavoratori, tutti sono chiamati a fare la propria parte, con coscienza e volontà". Uno sforzo che, se attuato davvero, potrebbe consentire al nostro Paese di centrare con un anno di anticipo (quindi entro il 2011) l'obiettivo fissato dall'Unione Europea di ridurre gli infortuni sul lavoro del 25% per la fine del 2012. Sartori: "INAIL in prima fila nella battaglia contro gli infortuni". Sulla significatività del valore della partnership è intervenuto anche il presidente dell'INAIL, Marco Fabio Sartori. SARTORI, che ha riconosciuto come la solida collaborazione tra l'Istituto e l'Anmil abbia già dato "ottimi risultati" nell'ambito della prevenzione e dell'assistenza post-infortunio. "INAIL, Ministero del Lavoro e l'Anmil sono tutti in prima fila nella battaglia contro gli incidenti sul lavoro", ha valutato Sartori. " Incidenti che, nonostante il calo registrato negli ultimi anni, rappresentano ancora un grave problema per la società italiana". Sacconi: "Attenzione al reinserimento professionale degli infortunati". Due, infine, secondo il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, le priorità del Governo: la prevenzione e la formazione, da una parte, così come l'attenzione "al reinserimento nel mercato di quanti ne rimangono esclusi a causa di un incidente", dall'altra. "L'Anmil è parte di un'intesa con il ministero dell'Istruzione e il nostro dicastero per concorrere a realizzare nelle scuole la cultura della sicurezza del lavoro", ha ribadito il rappresentante del governo. "E' un obiettivo che si ottiene evidenziando i rischi che nel lavoro ci possono essere, ma anche alzando il livello della cultura pratica nel nostro processo educativo". Una politica sulla formazione che non esclude, secondo il presidente dell'Anmil, un adeguamento della normativa. "Nel nostro Paese sono oltre 800mila gli invalidi del lavoro e quasi 130mila le vedove e gli orfani per i quali è necessario prevedere una più equa tutela", ha concluso Bettoni. "L'attuale legge è obsoleta e inadeguata, garantita infatti dal Testo unico infortuni che risale al 1965".

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