«Il problema per attivare il servizio SMS del 118 è economico. Quindi se tutti gli enti preposti al servizio di emergenza lo ritengono necessario - e io reputo che lo sia assolutamente - e contribuiscono finanziariamente, il direttore dell'Ares 118, deputata alle emergenze sanitarie nel Lazio, si è resa disponibilissima ad attivare il servizio al più presto. Il direttore dell'Ares 118 ha infatti già richiesto una relazione dettagliata dei risultati del convegno».
Così ha annunciato Angelo Ballacci, Presidente del Comitato Regionale Anpas Lazio, in occasione della giornata di lavoro "Chiamo il 118. Salvavita - educare a prevenire per non morire" svoltasi il 10 ottobre 2009 presso il Centro Congressi Santa Lucia a Roma.
Il convegno è stato promosso dal Comitato Regionale Anpas Lazio in collaborazione con ENS - Ente Nazionale Sordi - Sezione Provinciale di Roma, con il sostegno di SPES - Centro di Servizio per il Volontariato del Lazio e con il contributo di SA.MO. - Sanità Moderna.
L'obiettivo è stato duplice: denunciare la non accessibilità del servizio per le emergenze sanitarie 118 per i cittadini non udenti nel Lazio e formare i partecipanti ad affrontare autonomamente i primi minuti di "salvavita" dell'emergenza.
La non accessibilità del servizio per le emergenze sanitarie 118 è un problema non solo del Lazio, ma anche di altre regioni della penisola, come la Toscana. Altre zone si stanno già attrezzando per far fronte a questa grave mancanza del servizio, ma la situazione sull'intero territorio nazionale appare complessivamente disomogenea.
«In Toscana non è attivo nessun dispositivo che renda possibile l'accesso diretto da parte della persona sorda al 118», ha dichiarato Marilisa Baroni, dell'Anpas Toscana.
«Non avevo minimamente idea che esistesse un problema del genere - ha ammesso Ballacci - e credo purtroppo che anche altre categorie di persone con handicap non abbiano possibilità di accedere al servizio per le emergenze sanitarie. Il nostro forzo sarà quello di porre all'attenzione degli enti preposti proprio questa difficoltà dei diversamente abili ad accedere ai servizi di emergenza. Noi sicuramente faremo la nostra parte, sperando che gli enti preposti facciano la loro».
È intervenuta Patrizia Cologgi, Direttore del Gabinetto del Sindaco di Roma per le Emergenze, che ha sottolineato: «Voglio augurarvi, a nome di tutta l'amministrazione, un buon lavoro per quest'iniziativa che solo l'Anpas poteva portare avanti. Come sempre, l'Anpas è un'avanguardia. Perché purtroppo abbiamo visto anche in questi giorni quante volte, troppe volte, siamo vittime di ignoranza. È un impegno a cui dobbiamo contribuire tutti, e anche come Comune di Roma mi sento di dire che faremo più iniziative per diffondere questa necessità».
«Da noi sono venute tantissime persone perché sono successi anche fatti gravi legati a questa mancanza di comunicazione», ha spiegato Luigi Luciano Severi, Presidente di ENS Sezione Provinciale di Roma. «Speriamo che il progetto di poter comunicare con il 118 tramite SMS venga attivato il prima possibile, perché è una cosa di vitale importanza per le persone sorde. In alcune regioni italiane è già stato attivato un qualcosa del genere, ma sicuramente a Roma no, e Roma è una delle più grandi comunità, sulle 2.500 persone. Nel Lazio sono circa 5.000».
Un piccolo traguardo è già stato raggiunto da Anna Manfredi, non udente, che ha ottenuto l'attestato di BLSD: «L'istruttore Leoni mi ha detto che in Italia sono l'unica sorda che ha imparato. Sono molto orgogliosa. Questo mi mette allo stesso piano dell'udente e non sotto. Ho la possibilità di fare i corsi anche ai sordi, stiamo progettando insieme e vediamo dopo questo seminario cosa riusciremo a fare».
Tra gli altri, sono intervenuti al convegno Antioco Leoni, volontario Anpas esperto in primo soccorso e gli infermieri professionali Mariano De Persio e Christian Manzi, insieme ad altri operatori e volontari.
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