Il documento è redatto i con i contributi delle prefetture e delle amministrazioni dove le comunità minoritarie sono storicamente presenti
Trasmesso al Consiglio d'Europa il terzo Rapporto Nazionale sull'attuazione della Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali curato dalla direzione centrale per i Diritti Civili la Cittadinanza e le Minoranze del dipartimento per le Libertà civili e l'Immigrazione.
L'Italia attribuisce grande importanza alla tutela delle minoranze linguistiche e si è dotata di una serie di strumenti per riconoscere loro il diritto di usare la propria lingua nei rapporti sociali ed amministrativi.
La pubblicazione vuole far conoscere la Convenzione internazionale e valorizzare il patrimonio culturale delle comunità linguistiche minoritarie storicamente presenti sul nostro territorio.
Al contempo, essendo redatto con i contributi delle amministrazioni statali e delle Prefetture nelle cui province tali minoranze risiedono, il rapporto vuole diffondere le buone prassi attuate a livello locale.
Le minoranze linguistiche e l'ordinamento italiano
Una tappa importante nell'ambito del nostro ordinamento è costituita dalla legge 15 dicembre 1999, n. 482 recante "Norme a tutela delle minoranze linguistiche storiche", pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 297 del 20 dicembre 1999.
Essa, pur salvaguardando il principio di unità nazionale, riconosce la pluralità delle espressioni linguistiche e culturali del nostro Paese e valorizza nel contempo il ruolo delle autonomie ponendosi nel solco del decentramento amministrativo attraverso l'attribuzione agli enti locali di compiti fondamentali nell'attuazione delle previsioni contenute nella norma
La Convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali
La Convenzione quadro, fatta a Strasburgo il 1° febbraio 1995, è stata ratificata dall'Italia con legge n. 302 del 28 agosto 1997 ed è entrata in vigore il 1° marzo 1998. L'applicazione della Convenzione viene sottoposta alla verifica periodica da parte del Consiglio d'Europa mediante il Comitato consultivo di esperti appositamente istituito.
Su richiesta europea, il ministero dell'Interno ha curato la redazione dei vari rapporti periodici attraverso la collaborazione delle amministrazioni statali e periferiche interessate. In particolare, sono stati coinvolti, attraverso le prefetture, i comuni delle province dove insistono le minoranze per acquisire elementi sulla situazione delle stesse e sull'applicazione della Convenzione, promuovendo, in tal modo, anche la conoscenza di questo strumento internazionale. Il primo Rapporto è stato trasmesso il 3 maggio 1999.
La Convenzione non contiene una definizione di minoranza nazionale. Tale termine non è previsto neanche nel nostro ordinamento, posto che la legislazione italiana riconosce e tutela soltanto le minoranze linguistiche di antico insediamento in un territorio delimitato espressamene elencate nell'art. 2 della legge 482/99.