A un anno dal lancio dell'iniziativa per la sicurezza stradale delle donne, le "scatole rosa" per le automobiliste sono sperimentazioni avviate sia a Roma che a Milano, in attesa di estendere l'applicazione ad altre città. Dalla firma del Protocollo d'intesa tra la Fondazione ANIA per la sicurezza stradale e il Ministero per le Pari Opportunità, operativo anche grazie alla collaborazione dei sindaci Letizia Moratti e Gianni Alemanno, sono oltre 2000 le donne che possono usufruire del nuovo dispositivo satellitare pensato per poter fare fronte ai rischi che le donne in particolare corrono sulle strade, come incidenti, guasti meccanici o, peggio, aggressioni e atti di violenza. Ecco come funziona: si tratta di uno speciale trasmettitore Gps da installare sulla propria auto, dotato di un rilevatore che, in caso di incidente, permette di richiedere automaticamente assistenza stradale. Se però si verifica un pericolo o un'aggressione, la conducente può, attraverso un semplice pulsante, lanciare un sos alla centrale operative delle forze dell'ordine più vicina. Per il Ministro Carfagna, l'iniziativa vuole "garantire più libertà alle donne" e rappresenta "un passo in avanti sulla strada della sicurezza", consentendo infatti alle automobiliste di muoversi con maggiore serenità e con la consapevolezza di una protezione efficace e immediata. "Crediamo in questa iniziativa - ha spiegato Simonetta Matone, capo di Gabinetto del Ministero per le Pari Opportunità - perché può essere un valido strumento per chi è in difficoltà, anche se spero che serva come rassicurazione e non debba mai essere utilizzato. E' un'opera di civiltà e procederemo su questa strada".

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