Immigrazione come, dove, quando
Manuale d'uso per l'integrazione
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Il Vademecum Immigrazione come, dove, quando "Manuale d'uso per l'integrazione" è stato realizzato dal Ministero del Lavoro, della
Salute e delle Politiche Sociali - Direzione Generale dell'Immigrazione in collaborazione con:
IV edizione aggiornata a settembre 2009
La presente pubblicazione è disponibile online sul sito http://www.lavoro.gov.it
Immigrazione come, dove, quando
Benvenuto in Italia!
Per vivere bene ed integrarsi nella società italiana è importante conoscere le sue regole e l'organizzazione della vita.
Questa guida è stata pensata sia per chi deve ancora arrivare in Italia ed ha bisogno di capire come si possa entrare, sia per chi già vi
si trova. Anche i datori di lavoro, italiani e stranieri, possono trovare qui indicazioni utili ad accompagnare il lavoratore nel suo percorso
d'integrazione.
È una guida che può aiutare a risolvere anche i problemi quotidiani: dal contratto di lavoro all'iscrizione dei figli a scuola, dal rilascio
della patente all'apertura di un conto corrente in banca.
Promossa dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, è uno strumento sintetico, pratico, il più possibile esaustivo
e consultabile in 8 lingue.
Buona lettura!
Ingresso
Frontiera
Cosa succede alla frontiera italiana?
Gli stranieri sono sottoposti ai controlli doganali, valutari e sanitari. Passati
i controlli, le Autorità di frontiera timbrano il passaporto riportando la data e il luogo di transito.
Chi può essere respinto alla frontiera?
Gli stranieri che si presentano alla frontiera senza i requisiti per l'ingresso in Italia sono respinti dalla polizia;
Gli stranieri che sono entrati in Italia senza passare dai controlli di frontiera,
ma sono stati fermati all'ingresso o subito dopo, e quelli che sono stati
ammessi temporaneamente in Italia per necessità di soccorso, vengono respinti
e accompagnati alla frontiera.
Chi non può essere respinto alla frontiera?
Anche se non hanno i documenti e i requisiti necessari per l'ingresso in Italia,
non possono essere respinti gli stranieri che:
- richiedono asilo politico;
- hanno lo status di rifugiato;
- sono minori di 18 anni, salvo il diritto a seguire il genitore o l'affidatario
espulsi;
- godono di misure di protezione temporanea per motivi umanitari.
Visti
Che cos'è il visto d'ingresso?
Il visto è un'autorizzazione, rilasciata dal Consolato o dalla Rappresentanza
Diplomatica Consolare competente, che permette l'ingresso dello straniero
nello Spazio Schengen o nel solo territorio italiano; viene applicato
sul passaporto o su un altro documento valido.
Chi ha bisogno del visto?
Tutti i cittadini considerati stranieri:
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- i cittadini dei Paesi non comunitari;
- gli apolidi o senza patria.
Chi non ha bisogno del visto?
Sono autorizzati ad entrare in Italia senza bisogno di passaporto o di visto:
- i cittadini di tutti i Paesi dell'Unione Europea e dello Spazio Economico
Europeo: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro Danimarca, Estonia, Finlandia,
Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Liechtenstein,
Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica
Ceca, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna,
Svezia e Ungheria;
- i cittadini di San Marino, Santa Sede e Svizzera.
Possono altresì fare ingresso in Italia senza dover richiedere il visto di ingresso:
- gli stranieri che, usciti dall'Italia, abbiano con sé oltre al passaporto, il permesso
di soggiorno valido e/o il permesso di soggiorno CE per soggiornanti
di lungo periodo;
- i cittadini dei seguenti Paesi: Andorra, Argentina, Australia, Brasile, Brunei,
Canada, Cile, Corea del Sud, Costa Rica, Croazia, El Salvador, Giappone,
Guatemala, Honduras, Israele, Malesia, Messico, Monaco, Nicaragua, Nuova
Zelanda, Panama, Paraguay, Singapore, Stati Uniti, Uruguay, Venezuela,
ma solo nel caso di brevi soggiorni (durata massima di 90 giorni) per turismo,
missione, affari, invito e gara sportiva.
Attenzione: Per soggiorni di lunga durata (oltre 90 giorni), tutti gli stranieri
devono sempre avere il visto. Il visto di ingresso non è necessario per gli
stranieri già in possesso di un permesso di soggiorno CE per soggiornanti
di lungo periodo rilasciato da un altro Stato Membro e per i loro familiari
in possesso di un valido titolo di soggiorno rilasciato dallo Stato Membro
di provenienza. Il visto non è altresì necessario in caso di stranieri titolari
di un titolo di soggiorno per studio rilasciato da un altro Stato Membro (esclusi
Regno Unito, Irlanda e Danimarca), in quanto iscritto ad un corso universitario
o ad un istituto di insegnamento superiore, che, a certe condizioni,
si trasferisca in Italia per proseguire gli studi iniziati nell'altro Stato Membro
o per integrarli con un programma di studio ad essi connessi.
Chi non può ricevere il visto?
Gli stranieri che sono stati già espulsi dall'Italia o da uno dei Paesi dell'Unione
Europea, o che sono considerati pericolosi per l'ordine pubblico e la
sicurezza dell'Italia e degli altri Paesi dell'Unione Europea in base ad accordi
internazionali.
Per quali motivi posso richiedere il visto?
Adozione, affari, cure mediche, motivi diplomatici, familiare al seguito, gare
sportive, invito, lavoro (subordinato, stagionale, autonomo), missione, motivi
religiosi, reingresso, residenza, ricongiungimento familiare, studio, tran -
sito, turismo.
Cosa devo fare per avere il visto?
Devi presentare domanda al Consolato o all'Ambasciata italiana nel tuo Paese
di residenza. Nella domanda dovrai indicare:
- i tuoi dati personali (nome, cognome, data di nascita, residenza, cittadinanza)
e quelli dei tuoi familiari;
- i dati del tuo passaporto o altro documento valido;
- la ragione del viaggio;
- i mezzi di trasporto che vuoi utilizzare;
- il luogo dove alloggerai;
- i mezzi di sostentamento durante il viaggio ed il soggiorno.
Attenzione: Se dichiari il falso o presenti documenti falsi, sarai punibile penalmente
e la tua domanda sarà respinta.
Quanto tempo ci vuole per ottenere il visto?
Il visto può essere rilasciato o rifiutato entro 90 giorni dalla presentazione
della domanda; servono invece 30 giorni per motivi di lavoro subordinato
e 120 giorni per lavoro autonomo.
Quali sono i documenti che occorre presentare per ciascuna
tipologia di visto?
I documenti da presentare insieme alla domanda per ciascuna tipologia di
visto sono elencati sul sito www.esteri.it/visti, che contiene anche un modello
della domanda stessa.
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Quando serve il visto di reingresso?
Il visto di reingresso è rilasciato dalla Rappresentanza Diplomatica Consolare
Italiana del tuo Paese di provenienza in questi casi:
- quando possiedi un documento, un permesso o un permesso di soggiorno
CE per soggiornanti di lungo periodo, scaduto da non più di 60 giorni, a
patto di mostrare il documento scaduto;
- quando non hai più il documento di soggiorno, perché smarrito o sottratto,
a patto di mostrare copia della denuncia di furto o smarrimento.
Che requisiti devo avere per ottenere il visto per turismo?
- Documenti che dimostrino il possesso di adeguati mezzi finanziari per il tuo
sostegno (carte di credito, fideiussione bancaria, polizza assicurativa, ecc.);
- biglietto di andata e ritorno o prenotazione;
- un documento che dimostri la disponibilità di un alloggio (prenotazione
alberghiera, dichiarazione di ospitalità, ecc.);
- eventuale dichiarazione di invito, sottoscritta da un cittadino italiano o straniero
regolarmente residente, che offre la propria disponibilità a darti ospitalità
in Italia;
- assicurazione medica con copertura non inferiore a ? 30.000.
Che requisiti devo avere per ottenere il visto per motivi di
studio?
- Modulo di richiesta, insieme a una foto recente;
- passaporto valido per almeno 90 giorni dopo la scadenza del visto, con fotocopie
delle pagine con i dati anagrafici;
- età superiore ai 14 anni (in caso di minorenni tra i 14 e i 17 anni, è necessario
il consenso all'espatrio di entrambi i genitori o tutori, tradotto e legalizzato);
- per i corsi di studio o di formazione professionale, è richiesto il certificato
di iscrizione al corso o all'attività culturale da frequentare;
- adeguati mezzi economici di sostentamento;
- polizza assicurativa per la copertura delle spese sanitarie;
- disponibilità di un alloggio;
- biglietto aereo di andata e ritorno (per i visti Schengen: vedi oltre), oppure
biglietto di andata e la prova dei mezzi economici per il rimpatrio (per
i visti Nazionali: vedi oltre);
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- documentazione relativa all'impiego e al salario dei genitori per gli studenti
a loro carico e recapiti dei genitori;
- pagamento dei diritti consolari.
A chi può essere rilasciato il visto per motivi di studio?
Il visto per motivi di studio può essere rilasciato allo straniero che vuole seguire
corsi universitari, di istruzione e di formazione professionale presso
istituti riconosciuti o comunque qualificati, ed allo straniero che svolge attività
culturali e di ricerca. Possono inoltre fare ingresso e soggiorno nel territorio
dello Stato per motivi di studio:
- i maggiori di età ammessi a frequentare corsi di istruzione secondaria superiore
e corsi di istruzione e formazione tecnica superiore;
- coloro che sono ammessi a frequentare corsi di formazione professionale
e tirocini formativi nell'ambito delle quote stabilite annualmente dal Ministro
del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali;
- i minori di età non inferiore a quindici anni in presenza di adeguate forme
di tutela;
- i minori di età inferiore a quattordici anni che partecipino a programmi di
scambio o iniziative culturali approvati dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università
e della Ricerca, o dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Dove posso richiedere il visto?
Devi richiederlo di persona presso la Rappresentanza Diplomatica Consolare
competente per la tua origine o residenza. In quest'ultimo caso, dovrai
dimostrare di possedere un valido titolo di soggiorno nel paese in cui vuoi
richiedere il visto.
Come faccio a soggiornare regolarmente in Italia con un visto
per motivi di studio?
Il visto per studio può essere di 2 tipi:
- visto Schengen, di breve durata, inferiore a 90 giorni all'interno di un semestre;
in tal caso devi dichiarare la presenza sul territorio o all'autorità
di frontiera o al Questore della provincia in cui ti trovi entro 8 giorni dal
tuo ingresso in Italia;
- visto Nazionale, di lunga durata, per soggiorni che superano i 90 giorni,
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ma comunque a tempo determinato; in tal caso devi richiedere il permesso
di soggiorno per studio inviando l'apposito kit presso un ufficio postale,
sempre entro 8 giorni lavorativi dal tuo ingresso in Italia.
Ho un permesso per studio in un altro Paese dell'Unione Europea.
Devo chiedere un visto per proseguire i miei studi in Italia
o per frequentare un corso attinente ai miei studi?
No, purché tu abbia i requisiti richiesti dalla legge italiana, partecipi ad un
programma di scambio comunitario o bilaterale con lo Stato di origine oppure
tu sia stato autorizzato a soggiornare in un altro Paese dell'Unione
Europea per almeno due anni, e alleghi alla richiesta di soggiorno la documentazione
dalle autorità accademiche del paese dell'Unione dove hai svolto
il corso di studi, da cui si evinca che il programma di studi da svolgere
in Italia sia complementare a quello già svolto.
Posso ottenere per motivi di studio il visto senza conoscere la
lingua italiana?
No, è comunque richiesta una conoscenza di base della lingua italiana, che
viene accertata di solito attraverso un colloquio in italiano presso la Rappresentanza
Diplomatica Consolare Italiana.
Che requisiti devo avere per ottenere il visto per cure
mediche?
- Dichiarazione dell'ospedale prescelto, con indicato il tipo di cura;
- la data d'inizio, la durata ed il costo presunto della cura;
- dichiarazione dell'ospedale che confermi il deposito di almeno il 30% del
costo complessivo della cura;
- risorse sufficienti per il pagamento del resto delle spese;
- biglietto di viaggio;
- autorizzazione del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
oppure delibera regionale specifica, per le cure autorizzate nell'ambito
di interventi umanitari.
Che requisiti devo avere per ottenere il visto per motivi religiosi?
Possono ottenere questo tipo di visto i religiosi che partecipano a manifestazioni
di culto o che esercitano funzioni religiose, pastorali o ecclesiastiche.
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I requisiti sono:
- documenti che provano lo stato religioso;
- garanzie documentate sul carattere religioso della manifestazione a cui si
prende parte;
- biglietto di viaggio;
- mezzi di sostentamento o, se le spese di soggiorno sono a carico di un ente
religioso, una dichiarazione in proposito da parte dell'ente stesso.
Che requisiti devo avere per ottenere il visto per motivi di
lavoro?
Dipende dal tipo di lavoro. In Italia infatti il rapporto di lavoro può essere
di due tipi:
- Lavoro subordinato a tempo determinato, indeterminato o stagionale;
- Lavoro autonomo.
Che requisiti devo avere per ottenere il visto per
ricongiungimento familiare con il mio coniuge all'estero?
Devi avere un regolare permesso di soggiorno della durata di almeno un anno
e presentare la richiesta di nulla osta presso lo Sportello Unico, dimostrando
di avere:
- i mezzi economici sufficienti, con la tua dichiarazione dei redditi;
- un alloggio adeguato con il certificato di conformità rilasciato dal Comune
di residenza e con il certificato di idoneità igienico-sanitaria rilasciato
dalla ASL competente per territorio.
Attenzione: il nulla osta non è necessario per i familiari stranieri di cittadini
italiani o di cittadini dell'Unione Europea.
Lo straniero già in Italia, per quali familiari può richiedere il
visto per ricongiungimento familiare?
- Il coniuge non legalmente separato e di età non inferiore ai diciotto anni;
- i figli minori, anche del coniuge o nati al di fuori del matrimonio, non coniugati
a condizione che l'altro genitore, qualora esistente, abbia dato il
suo consenso;
- i figli maggiorenni non coniugati a carico qualora permanentemente non
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possano provvedere alle proprie indispensabili esigenze di vita in ragione
del loro stato di salute che comporti invalidità totale;
- i genitori a carico, qualora non abbiano altri figli nel Paese di origine o di
provenienza, ovvero genitori ultrasessantacinquenni, qualora gli altri figli
siano impossibilitati al loro sostentamento per documentati gravi motivi
di salute.
Non è consentito il ricongiungimento del coniuge o del genitore, quando il
familiare di cui si chiede il ricongiungimento è coniugato con un cittadino straniero
regolarmente soggiornante con altro coniuge nel territorio nazionale.
E' invece consentito l'ingresso per ricongiungimento al figlio minore, già
regolarmente soggiornante in Italia con altro genitore, del genitore naturale
che dimostri il possesso dei requisiti di disponibilità di alloggio e reddito.
Ai fini della sussistenza di tali requisiti si tiene conto del possesso di questi
da parte dell'altro genitore.
Il nulla osta è rilasciato dallo Sportello Unico entro 180 giorni dalla richiesta.
Quali documenti ci vogliono per il ricongiungimento familiare?
- Richiesta di nulla osta al ricongiungimento familiare da presentare allo sportello
unico;
- fotocopia del passaporto e originale;
- fotocopia del permesso di soggiorno e originale;
- fotocopia del passaporto dei parenti da ricongiungere;
- dichiarazione del datore di lavoro con specificati il tipo di rapporto lavorativo
e la retribuzione mensile;
- fotocopia della Carta d'Identità del datore di lavoro;
- originale del contratto di affitto, o del rogito notarile della casa dove si abita.
Se si vive presso il datore di lavoro, quest'ultimo dovrà dichiarare la
volontà di accogliere a tempo indeterminato i familiari del dipendente;
- stato di famiglia;
- disponibilità di un alloggio conforme ai requisiti igienico-sanitari, nonchè
di idoneità abitativa, comprovati rispettivamente dal parere (di idoneità)
igienico-sanitario rilasciato dall'ASL competente per territorio e dal certificato
di idoneità alloggiativa rilasciato dal Comune. Nel caso di un figlio
di età inferiore agli anni quattordici al seguito di uno dei genitori, è
sufficiente il consenso del titolare dell'alloggio nel quale il minore effettivamente
dimorerà;
- reddito annuo, che non deve essere inferiore ai parametri stabiliti dalla legge.
Attenzione: i documenti relativi alla parentela quali:
- certificato di matrimonio, tradotto dalla Rappresentanza Diplomatica Consolare
Italiana competente, nel caso di ricongiungimento con il/la coniuge;
- estratto di nascita del figlio, tradotto dalla Rappresentanza Diplomatica
Consolare Italiana competente, e, nel caso uno dei genitori risieda all'estero,
una dichiarazione di assenso all'espatrio;
devono essere presentati, insieme al nulla osta, direttamente alla rappresentanza
consolare italiana.
Qualora non esista una certificazione rilasciata dalla competente autorità straniera,
o qualora sussistano dubbi sull'autenticità della predetta documentazione,
le rappresentanze consolari rilasceranno la certificazione sulla base
dell'esame del DNA (acido desossiribonucleico) effettuato a spese degli interessati.
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soggiorno
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Permessi di soggiorno
Che cos'è il permesso di soggiorno?
È un'autorizzazione rilasciata dal Questore che attribuisce allo straniero il diritto
di soggiorno sul territorio dello Stato. Può essere di durata variabile.
Dove e quando posso richiederlo?
Il permesso di soggiorno deve obbligatoriamente essere richiesto entro otto
giorni lavorativi dal tuo ingresso nel territorio italiano o dal tuo ingresso
in uno Stato Schengen (salvo nei casi di ingresso e soggiorno in Italia
per visite, affari, turismo e studio di durata non superiore ai tre mesi, per i
quali è sufficiente la dichiarazione di presenza da rilasciare in frontiera oppure
al Questore della provincia in cui ti trovi):
- presso gli Uffici postali abilitati, utilizzando l'apposito Kit disponibile presso
anche i Patronati e i Comuni abilitati;
- direttamente al Questore della Provincia in cui ti trovi nei soli casi di richiesta
del permesso di soggiorno per motivi di:
- asilo politico (richiesta-rilascio);
- cure mediche;
- gara sportiva;
- giustizia;
- integrazione minori;
- minore età;
- motivi umanitari;
- richiesta status apolide (rilascio);
- vacanze lavoro;
- motivi familiari in caso di matrimonio di cittadino straniero con cittadino
italiano (art. 19 D. Lgs. 286/98);
- carta di soggiorno per familiari stranieri di un cittadino italiano o della UE.
Attenzione: l'istanza di primo rilascio di permesso di soggiorno per lavoro
subordinato nonchè di permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare
viene predisposta e stampata direttamente dallo Sportello Unico per
l'Immigrazione, che ha già emesso il necessario nulla osta, e ti viene consegnato
al momento della sottoscrizione del contratto di soggiorno unitamente
alla busta da usare per l'inoltro all'Ufficio Postale.
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Quali documenti devo presentare per ottenere il permesso di
soggiorno?
Devi presentare il tuo passaporto e il visto di ingresso. Ti verrà dato un modulo
su cui indicare i tuoi dati anagrafici e quelli degli eventuali figli minori
che ti accompagnano, il luogo e il motivo di soggiorno. Alla domanda
devi allegare anche 4 fotografie formato tessera.
La Questura trattiene una copia di tutti i documenti. Un'altra copia ti verrà invece
consegnata come ricevuta e deve contenere: il timbro dell'ufficio a cui è
stata presentata la richiesta, la firma del funzionario incaricato, la data di presentazione
della richiesta, il giorno di ritiro del permesso di soggiorno.
Attenzione: Lo straniero che richiede il permesso di soggiorno è sottoposto
a rilievi fotodattiloscopici.
Che cosa è l'Accordo di integrazione?
E' un accordo tra il cittadino immigrato e lo Stato italiano che definisce i
percorsi per una migliore convivenza nel nostro Paese. In questo Accordoche
sarai chiamato a sottoscrivere nei prossimi mesi - si stabiliscono gli obiettivi
da conseguire nel periodo di validità del tuo permesso di soggiorno, ognuno
dei quali ti attribuisce dei crediti.
La stipula di tale Accordo rappresenta condizione necessaria per il rilascio
del permesso di soggiorno. La perdita integrale dei crediti determina la revoca
del permesso di soggiorno e l'espulsione dal territorio dello Stato, ad
eccezione dei titolari di permesso di soggiorno per asilo, richiesta asilo, per
protezione sussidiaria, per motivi umanitari, per motivi familiari, di permesso
di soggiorno CE soggiornanti di lungo periodo, di carta di soggiorno per
familiare straniero di cittadino dell'UE.
Quanto dura il permesso di soggiorno?
Dipende dai motivi per cui lo richiedi.
Per motivi di lavoro:
La durata del permesso di soggiorno è quella prevista dal contratto di soggiorno
stipulato fra un datore di lavoro italiano o straniero regolarmente soggiornante
in Italia e un lavoratore straniero. Comunque non può superare:
- la durata complessiva di 9 mesi, in caso di uno o più contratti di lavoro
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stagionale;
- la durata di 1 anno, in caso di un contratto di lavoro subordinato a tempo
determinato;
- la durata di 2 anni, in caso di un contratto di lavoro subordinato a tempo
indeterminato;
- la durata di 2 anni, in caso di lavoro autonomo.
Per altri motivi:
La durata del permesso di soggiorno coincide con quella prevista dal visto
d'ingresso e comunque non può superare:
- 1 anno a seconda della durata del corso di studio che si deve seguire; il
permesso è rinnovabile di anno in anno per corsi pluriennali;
- una durata pari ai procedimenti di concessione o di riconoscimento per:
acquisto cittadinanza, stato di apolide, rifugiato politico, emigrazione in un
altro paese;
- un tempo definito in base a necessità documentate, in tutti gli altri casi.
Attenzione: Se dimostri (attraverso l'esibizione del passaporto o altro documento
da cui risulti la data di partenza dall'Italia al termine del precedente
soggiorno per lavoro stagionale) di essere venuto in Italia per almeno 2
anni consecutivi per prestare lavoro stagionale, qualora si tratti di impieghi
ripetitivi, il tuo datore di lavoro può richiedere il rilascio del nulla osta al
lavoro pluriennale in tuo favore (valido per un periodo massimo di 3 anni),
nei limiti delle quote di ingresso annualmente stabilite per lavoro stagionale.
Il nulla osta al lavoro pluriennale ti da il vantaggio di entrare in Italia
per tre anni consecutivi per svolgere, sempre per la stessa durata temporale
(al massimo nove mesi), un determinato lavoro stagionale con un determinato
datore di lavoro senza dover passare ogni anno per la procedura dei
flussi di ingresso. Sulla base del nulla osta pluriennale ti viene infatti rilasciato
un permesso di soggiorno per lavoro stagionale pluriennale, il quale
non ti esonera però dal richiedere annualmente il visto di ingresso alla competente
rappresentanza diplomatica consolare, dietro esibizione della proposta
di contratto di soggiorno per lavoro stagionale, che ti deve essere trasmesso
dal datore di lavoro. Ogni anno, quindi, entro otto giorni dall'ingresso
in Italia, ti dovrai recare allo Sportello Unico per sottoscrivere il contratto
di soggiorno per lavoro.
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Come posso rinnovare il mio permesso di soggiorno?
Devi presentare una richiesta di rinnovo al Questore della Provincia in cui
dimori, o inviare l'apposito Kit postale almeno sessanta giorni prima della
scadenza. Il rinnovo è sottoposto alla verifica delle condizioni previste per
il rilascio e delle altre diverse condizioni previste dalla legge.
Quanto dura il rinnovo?
Il permesso di soggiorno viene rinnovato per una durata non superiore a quella
iniziale.
Quando non è rinnovabile il permesso di soggiorno?
Il permesso di soggiorno non può essere rinnovato o prorogato se hai interrotto
il soggiorno in Italia, permanendo all'estero, per un periodo continuato
superiore a 6 mesi, o superiore alla metà del periodo di validità del tuo
permesso di soggiorno, a meno di gravi motivi (servizio militare e simili).
Ho un permesso di soggiorno per turismo. Posso rinnovarlo?
Sì, ma solo per seri motivi, come quelli umanitari o dovuti ad obblighi costituzionali
ed internazionali.
Posso convertire il mio permesso di soggiorno per studio in
permesso per motivi di lavoro?
Sì, prima della scadenza e nei limiti delle quote di ingresso annuali, per lavoro
subordinato o autonomo, appositamente riservate a tal fine ai cittadini stranieri:
- in caso di lavoro subordinato, devi presentare i documenti che dimostrano
l'esistenza di un rapporto di lavoro;
- in caso di lavoro autonomo, devi presentare la documentazione relativa all'attività
che andrai a svolgere e alla disponibilità finanziaria necessaria
per esercitarla.
Se hai conseguito in Italia il dottorato o il master universitario di secondo
livello, alla scadenza del permesso di soggiorno per motivi di studio, puoi
essere iscritto nell'elenco anagrafico delle persone in cerca di lavoro, per
un periodo non superiore a dodici mesi, ovvero, in presenza dei requisiti previsti
dalla legge, puoi chiedere la conversione in permesso di soggiorno per
motivi di lavoro.
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Attenzione: per la conversione del permesso di soggiorno dei minori che
raggiungono la maggiore età in Italia, e di coloro che si laureano in Italia,
non occorre verificare la disponibilità di quote.
Se ho un permesso di soggiorno per lavoro stagionale, posso
convertirlo in permesso di soggiorno per lavoro subordinato a
tempo determinato o indeterminato?
- Sì, se hai già avuto un rapporto di lavoro stagionale lo scorso anno e sei
al secondo ingresso;
- se invece sei al tuo primo ingresso in Italia, puoi cambiare datore di lavoro
nel periodo di validità del permesso di soggiorno (9 mesi), ma sempre
nell'ambito di un rapporto di lavoro stagionale; al termine del rapporto di
lavoro devi tornare nel tuo Paese e puoi richiedere il diritto di precedenza
per l'anno successivo.
Posso utilizzare il mio permesso di soggiorno per lavoro
subordinato, autonomo e/o per motivi familiari per altre attività?
Sì, anche senza conversione o rettifica, per tutto il periodo di validità del
permesso. Per esempio:
- il permesso di soggiorno per lavoro subordinato (non stagionale) ti permette
di esercitare un lavoro autonomo o come socio lavoratore di cooperative;
- il permesso di soggiorno per lavoro autonomo ti permette di esercitare un
lavoro subordinato, rispettando le comunicazioni obbligatorie previste dalla
legge, attraverso il modello unificato; in questo caso, il datore di lavoro
deve darne comunicazione anche allo Sportello Unico per
l'Immigrazione presso l'Ufficio Territoriale del Governo - Prefettura, inviando
il contratto di soggiorno per lavoro subordinato;
- il permesso di soggiorno per ricongiungimento familiare o per ingresso al
seguito del lavoratore ti permette di esercitare un lavoro subordinato o un
lavoro autonomo;
- il permesso di soggiorno per motivi di studio o formazione ti permette di esercitare
un lavoro subordinato per non più di 20 ore settimanali, anche cumulabili
per 52 settimane, ma comunque entro il limite di 1.040 ore l'anno. Questo
permesso può essere convertito in permesso di soggiorno per motivi di
lavoro, nei limiti delle quote annuali appositamente previste a tal fine.
soggiorno
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Attenzione: per la conversione del permesso di soggiorno dei minori che raggiungono
la maggiore età in Italia, e di coloro che si laureano in Italia, non occorre
verificare la disponibilità di quote.
Mi possono rifiutare o revocare il permesso di soggiorno?
Il permesso di soggiorno ti può essere rifiutato o revocato se ti vengono a
mancare i requisiti previsti per il soggiorno in Italia, a meno che non esistano
seri motivi: umanitari per esempio, o determinati da obblighi costituzionali
o internazionali.
Cosa posso fare se mi rifiutano o revocano il permesso di
soggiorno?
Entro 60 giorni dalla notifica del decreto, puoi fare ricorso al TAR (Tribunale
Amministrativo Regionale) competente per la Questura che lo ha emesso,
qualora la revoca o il diniego del soggiorno riguardi i motivi di lavoro.
Se invece ti è stato negato o revocato per motivi di famiglia, puoi presentare
ricorso innanzi al Tribunale ordinario.
Ho un permesso di soggiorno per motivi di studio. Posso farlo
convertire in permesso di soggiorno per lavoro autonomo?
Sì, a condizione che ci sia la disponibilità delle quote indicate dal Decreto flussi
e si tratti di un'attività il cui esercizio non sia vietato dalla legge e tu sia in
possesso dei requisiti, dei mezzi economici disponibili e dell'alloggio.
Attenzione: per la conversione del permesso di soggiorno dei minori che raggiungono
la maggiore età in Italia, e di coloro che si laureano in Italia, non
occorre verificare la disponibilità di quote.
Ho un permesso di soggiorno per lavoro subordinato e voglio
avviare un'attività autonoma: devo farlo convertire in permesso
di soggiorno per lavoro autonomo?
No, puoi svolgere direttamente l'attività autonoma. In sede di rinnovo potrai
richiedere il permesso di soggiorno per lavoro autonomo.
Che diritti ho come titolare di permesso di soggiorno?
- Puoi iscriverti presso i Centri per l'Impiego ed avere la tua scheda
professionale;
soggiorno
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- puoi iscriverti al Servizio Sanitario Nazionale;
- puoi regolarizzare la tua posizione con l'INPS (Istituto Nazionale per la
Previdenza Sociale;
- puoi regolarizzare la tua posizione con l'INAIL (Istituto Nazionale per gli
Infortuni sul Lavoro);
- puoi richiedere l'iscrizione anagrafica presso il Comune di residenza;
- puoi richiedere l'iscrizione alla scuola per i figli minori;
- puoi aderire e/o promuovere un'associazione;
- puoi iscriverti al sindacato.
Che doveri ho come titolare di permesso di soggiorno?
Hai l'obbligo di esibire il tuo permesso di soggiorno insieme al passaporto o
altro documento di identità nei seguenti casi:
- agli impiegati della pubblica amministrazione, se hai bisogno di licenze,
autorizzazioni, iscrizioni, ecc.
- a richiesta degli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza; se non lo fai, vieni
punito con l'arresto fino a 1 anno e con l'ammenda fino a euro 2.000.
L'autorità di pubblica sicurezza, quando sussista un valido motivo, può richiederti
anche informazioni e prove sul tuo reddito (da lavoro o da altra
fonte legittima), sufficiente a sostenere te ed i tuoi familiari conviventi in
Italia.
Hai inoltre l'obbligo di comunicare al questore competente per territorio le eventuali
variazioni del tuo domicilio abituale, entro i quindici giorni successivi.
Per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno devo versare
un contributo?
La richiesta di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno è sottoposta al
versamento di un contributo, il cui importo sarà fissato fra un minimo di 80
euro ed un massimo di 200 euro. Non è richiesto il versamento del contributo
per il rilascio ed il rinnovo del permesso di soggiorno per asilo, per richiesta
asilo, per protezione sussidiaria, per motivi umanitari.
Se perdo il lavoro, perdo anche il permesso di soggiorno?
No, quando il lavoratore straniero perde il posto di lavoro, il datore di lavoro
che lo ha assunto deve darne comunicazione al Centro per l'Impiego competente
entro cinque giorni dalla data di licenziamento. Il Centro per l'Impiego
soggiorno
Immigrazione come, dove, quando 43
provvede all'inserimento del lavoratore nell'elenco anagrafico, ovvero provvede
all'aggiornamento della posizione del lavoratore qualora già inserito. Il lavoratore
mantiene l'inserimento in tale elenco per il periodo di residua validità
del permesso di soggiorno e, comunque, ad esclusione del lavoratore stagionale,
per un periodo complessivo non inferiore a 6 mesi.
Cosa succede se entro o mi trattengo in Italia senza permesso
di soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto?
Commetto un reato e sono punito con un'ammenda da 5.000 euro a 10.000
euro.
Permesso di soggiorno CE
per soggiornanti di lungo periodo
Che cos'è il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di
lungo periodo?
È un documento che autorizza il soggiorno a tempo indeterminato in Italia.
Quali requisiti ci vogliono per avere il permesso di soggiorno
CE per soggiornanti di lungo periodo?
Puoi ottenere il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo se:
- sei uno straniero soggiornante regolarmente in Italia da almeno 5 anni
ed hai un permesso di soggiorno in corso di validità (esclusi i permessi
per studio, formazione professionale, asilo, protezione temporanea,
motivi umanitari);
- sei uno straniero coniuge; figlio minore o genitore convivente di un cittadino
italiano o di un cittadino di uno Stato dell'Unione Europea residente
in Italia;
- sei uno straniero coniuge; figlio minore, anche del coniuge e anche se nato
fuori dal matrimonio, non coniugato, a condizione che l'altro genitore
abbia dato il suo consenso; figlio maggiorenne a carico qualora non possa
provvedere alle proprie indispensabili esigenze di vita per motivi di salute;
genitore a carico che non disponga di adeguato sostegno familiare
nel paese di origine o provenienza, di un cittadino straniero già titolare di
soggiorno
44 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo che possa dimostrare
di avere un reddito sufficiente;
- superamento di un test di conoscenza della lingua italiana.
Dove posso richiederlo?
La domanda va presentata utilizzando l'apposito Kit postale oppure presso
i Comuni o i Patronati che offrono questo servizio.
Quanto dura il permesso di soggiorno CE per soggiornanti
di lungo periodo?
Il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo è a tempo
indeterminato.
Il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo
è rinnovabile?
Sì, a richiesta dell'interessato; deve essere corredato di fotografie.
Il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo è valido infatti
come documento di identificazione personale per non oltre 5 anni dalla
data del rilascio o del rinnovo.
Quali documenti devo presentare per avere il permesso di soggiorno
CE per soggiornanti di lungo periodo?
Devi fare domanda, utilizzando il modulo predisposto dal Ministero dell'Interno.
Nella domanda dovrai indicare:
- generalità complete;
- dichiarazione dei luoghi di residenza degli ultimi 5 anni;
- fonti di reddito incluse quelle derivanti dal riconoscimento del trattamento
pensionistico per invalidità (specificandone l'ammontare);
- luogo di residenza;
- 4 fotografie formato tessera, con posa uguale;
- permesso di soggiorno + fotocopia;
- passaporto + fotocopia;
- fotocopia del codice fiscale;
- certificato del casellario giudiziale e dei carichi pendenti;
- copia dell'ultima dichiarazione dei redditi o del modello CUD;
soggiorno
Immigrazione come, dove, quando 45
- certificato di stato di famiglia o autocertificazione;
- 1 marca da bollo.
Inoltre:
Se sei un lavoratore subordinato:
- Dichiarazione del datore di lavoro (persona fisica o società) + fotocopia
del documento di identità del firmatario;
- copia delle ultime buste paga;
- copia della documentazione relativa all'assunzione;
- copia dei versamenti INPS (per i lavoratori domestici);
- dichiarazione dei redditi.
Se sei un lavoratore autonomo:
- Copia del certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, Industria e
Artigianato, registri o albi, e originale in visione;
- originale in visione + copia del numero di Partita IVA;
- copia della dichiarazione dei redditi dell'ultimo anno e versamenti delle
imposte e dei contributi.
Quali documenti devo presentare per far avere il permesso di
soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo ai miei familiari?
Devi presentare per ciascun familiare, oltre ai documenti elencati sopra,
i documenti che attestano:
- lo stato di coniuge o figlio minore (certificazioni estere tradotte, legalizzate
o validate a cura dell'autorità consolare italiana);
- la disponibilità di un alloggio adeguato, comprovata dal certificato di idoneità
igienico-sanitaria rilasciato dalla ASL competente per territorio e dal Comune;
- il reddito annuo, che non deve essere inferiore ai parametri stabiliti dalla legge.
Che diritti ho come titolare di un permesso di soggiorno CE per
soggiornanti di lungo periodo?
- Puoi entrare e uscire dall'Italia senza bisogno del visto;
- puoi svolgere qualsiasi tipo di attività lecita che non sia espressamente vietata
agli stranieri o riservata a cittadini italiani;
- puoi accedere ai servizi e alle prestazioni della pubblica amministrazione;
- puoi avere accesso agli aiuti economici per gli invalidi civili (compreso il
soggiorno
46 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
minore iscritto sul permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo
periodo del genitore);
- puoi ottenere l'assegno di maternità;
- puoi ottenere l'assegno sociale. A partire dal 1° gennaio 2009, per percepire
l'assegno sociale bisognerà aver soggiornato legalmente, in via continuativa,
per almeno dieci anni nel territorio nazionale;
- puoi lavorare e studiare senza richiedere il visto, nei Paesi dell'Unione Europea
che hanno recepito la direttiva sui permessi di soggiorno CE per lungo periodo.
Mi possono rifiutare o revocare il permesso di soggiorno CE per
soggiornanti di lungo periodo?
Si rifiuta il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo qualora
per il richiedente è stato disposto il giudizio per uno dei delitti previsti dall'articolo
380 c.p.p. nonché, limitatamente ai delitti non colposi, dall'articolo 381 e
se è stata emessa sentenza di condanna (anche non definitiva) per la quale non
è stata chiesta la riabilitazione.
Il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo può essere altresì
rifiutato se ti sei allontanato dall'Italia per un periodo consecutivo superiore
ai sei mesi, o per complessivi 10 mesi nell'arco dei cinque anni di soggiorno richiesti;
inoltre può essere rifiutato per motivi di ordine pubblico e sicurezza dello
Stato.
Il Questore dispone la revoca se è intervenuta una sentenza di condanna,
anche non definitiva; se invece vieni riabilitato puoi ottenerlo di nuovo.
Può essere revocato nel caso ti allontani dal territorio dell'Unione Europea
per un periodo superiore a 12 mesi o per motivi di ordine pubblico e
sicurezza dello Stato.
Nell'adottare il provvedimento di revoca si dovrà comunque tenere conto
dell'età dell'interessato, della durata del soggiorno sul territorio nazionale,
dell'esistenza di legami familiari e sociali nel territorio nazionale e dell'assenza
di tali vincoli con il Paese di origine.
Cosa posso fare se mi rifiutano o revocano il permesso di soggiorno
CE per soggiornanti di lungo periodo?
Puoi fare ricorso al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) competente.
soggiorno
Immigrazione come, dove, quando 47
Cittadinanza italiana
Come posso acquisire la cittadinanza italiana?
Automaticamente: per discendenza con cittadino/a, per riconoscimento di paternità
o maternità durante la minore età, per adozione, per nascita sul territorio
solo in casi eccezionali.
Per elezione tra il 18° e il 19° anno di età se sei nato/a sul territorio italiano e vi
risiedi legalmente e ininterrottamente dalla nascita fino al raggiungimento della
maggiore età.
Su domanda:
- per matrimonio con cittadino/a italiano/a quando, dopo il matrimonio, risiedi
legalmente in Italia da almeno due anni, oppure se risiedi all'estero dopo tre
anni dalla data del matrimonio, qualora non sia intervenuto lo scioglimento,
l'annullamento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio. I termini sono
ridotti della metà in presenza di figli nati o adottati dai coniugi.
- per residenza se
- sei nato in Italia e vi risiedi legalmente da almeno 3 anni;
- sei figlio o nipote in linea retta di cittadini italiani per nascita, e risiedi legalmente
in Italia da almeno 3 anni;
- sei maggiorenne, adottato da cittadino italiano, e risiedi legalmente in Italia
da almeno 5 anni, successivi all'adozione;
- hai prestato servizio, anche all'estero, per almeno 5 anni alle dipendenze dello
Stato Italiano;
- sei cittadino U.E. e risiedi legalmente in Italia da almeno 4 anni;
- sei apolide o rifugiato e risiedi legalmente in Italia da almeno 5 anni;
- sei cittadino non comunitario e risiedi legalmente in Italia da almeno 10
anni.
L'acquisizione della cittadinanza italiana non comporta la rinuncia alla cittadinanza
d'origine, salvo che la perdita non sia espressamente prevista dalla normativa
del Paese di origine.
Per la richiesta della cittadinanza italiana devo versare un contributo?
Le istanze o dichiarazioni di elezione, acquisto, riacquisto, rinuncia o concessione
della cittadinanza, sono soggette al pagamento di un contributo di importo
pari a 200 euro ?.
soggiorno
48 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Area Schengen
Che cos'è l'area Schengen?
È uno spazio comune di libera circolazione dei cittadini degli Stati aderenti.
Tutti i Paesi dell'area Schengen (Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia,
Francia, Germania, Grecia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna,
Svezia, Islanda, Norvegia, Slovenia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia,
Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria e Malta) hanno eliminato i controlli
alle frontiere comuni e creato un unico sistema di visti e ingressi.
E io cosa posso fare nell'area Schengen?
Se sei uno straniero ed hai passaporto e permesso di soggiorno validi in Italia,
puoi circolare liberamente e trascorrere un periodo massimo di tre mesi
in uno dei Paesi sopra elencati. Durante questo periodo non puoi lavorare
e, passati tre mesi, devi rientrare in Italia. Se sei titolare di un permesso
di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo, puoi circolare e soggiornare
nei paesi dell'area Schengen che hanno recepito la direttiva sui soggiornanti
CE di lungo periodo per periodi superiori ai 90 giorni, per:
- lavoro (subordinato o autonomo);
- studio e formazione professionale;
- residenza (mostrando alcuni requisiti).
Attenzione: La Carta d'Identità rilasciata dal Comune di residenza non è
valida per l'espatrio e, quindi, per circolare nello Spazio Schengen occorre
il passaporto, altrimenti si rischia l'espulsione.
Sto aspettando il rinnovo del permesso di soggiorno: posso
transitare per un paese Schengen?
Se sei in fase di rinnovo del permesso di soggiorno, ti è consentito transitare
nei paesi dell'Area Schengen, a patto di mostrare la documentazione relativa
alla richiesta di rinnovo, ed in particolare:
- passaporto o altro documento di identità equivalente valido per l'espatrio;
- originale o copia del vecchio permesso di soggiorno;
- originale o copia della ricevuta della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno.
Attenzione: il Ministero dell'Interno stabilisce con periodiche circolari - diffuse
anche sul sito www.interno.it - i periodi in cui è possibile transitare
soggiorno
Immigrazione come, dove, quando 49
nell'area Schengen in fase di rinnovo del permesso di soggiorno, esibendo
la ricevuta della domanda.
Sono in attesa del rilascio del primo permesso di soggiorno:
posso transitare per un paese Schengen?
Se stai aspettando il rilascio del primo permesso di soggiorno, non potrai
tran sitare per un paese Schengen salva un'autorizzazione da parte del Ministero
competente; potrai uscire e fare rientro in Italia mostrando copia del
modello di richiesta del permesso di soggiorno rilasciata dallo Sportello Unico
per l'Immigrazione e copia della ricevuta di presentazione della richiesta
stessa.
soggiorno
50 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
lavoro
lavoro
lavoro
Immigrazione come, dove, quando 53
Il lavoro in Italia
In Italia il rapporto di lavoro può essere di 3 tipi:
- Lavoro subordinato a tempo indeterminato, determinato, o stagionale;
- Lavoro parasubordinato (es. contratto a progetto);
- Lavoro autonomo.
La retribuzione è il trattamento economico cui il lavoratore ha diritto per l'attività
prestata al servizio del datore di lavoro; essa deve essere proporzionata alla quantità
e alla qualità del lavoro prestato ed in ogni caso sufficiente a garantire al lavoratore
ed alla sua famiglia un'esistenza libera e dignitosa. I livelli minimi di retribuzione
per un'attività di lavoro subordinato sono determinati in base ai contratti
collettivi di lavoro (a livello nazionale, regionale, provinciale) che vanno sempre
rispettati. A tal fine, il datore di lavoro garantisce il rispetto di tali livelli al momento
della richiesta dei documenti di ingresso e soggiorno. La maggior parte delle
tutele nell'ambito di un rapporto di lavoro è prevista proprio dai contratti collettivi
di lavoro applicabili al datore di lavoro presso il quale si è assunti.
Lavoro subordinato
Che cos'è il lavoro subordinato?
È un rapporto di lavoro, regolato da un contratto, mediante il quale il lavoratore
si impegna a mettere a disposizione del datore di lavoro la sua attività
lavorativa e il datore si impegna a corrispondergli una retribuzione.
Che cos'è il contratto di soggiorno per lavoro subordinato?
È il contratto che regola il rapporto di lavoro tra un datore di lavoro ed un
lavoratore extracomunitario. Il contratto di soggiorno per lavoro subordinato
contiene la garanzia da parte del datore di lavoro della disponibilità di un
alloggio per il lavoratore e l'impegno al pagamento delle spese di viaggio
per il rientro del lavoratore nel Paese di provenienza, e costituisce titolo valido
al rilascio del permesso di soggiorno.
Quali limiti incontra il lavoratore subordinato?
Il lavoratore è sottoposto alle direttive e al potere gerarchico e di controllo
lavoro
54 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
del datore di lavoro, il quale predetermina le modalità di svolgimento della
prestazione lavorativa.
Che tipo di prestazione lavorativa può essere svolta dal
lavoratore subordinato?
La prestazione lavorativa può essere di vario contenuto. L'insieme dei compiti
e delle concrete operazioni che il lavoratore è chiamato a svolgere sono
definite "mansioni" e vengono individuate nel contratto di lavoro.
Quanto dura l'attività del lavoratore?
L'orario normale di lavoro è fissato in 40 ore settimanali, ma si fa riferimento
ai contratti collettivi di lavoro, a livello nazionale o settoriale; il ricorso a
prestazioni di lavoro straordinario è possibile, ma deve essere contenuto.
Il lavoratore ha diritto a 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore ed a un
periodo di riposo di almeno 24 ore consecutive, di regola in coincidenza con
la domenica, ogni sette giorni. Le ferie annuali retribuite devono avere durata
di almeno quattro settimane e sono irrinunciabili.
Dove si svolge l'attività del lavoratore?
Il lavoratore è tenuto a prestare l'attività lavorativa nel luogo stabilito dalle
parti nel contratto di lavoro o, in mancanza, nel luogo dove l'attività deve
essere esplicata.
Il lavoratore non può essere trasferito da un'unita produttiva ad un'altra se
non per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive.
Oltre alla prestazione di lavoro cosa altro viene richiesto al lavoratore
subordinato?
Il lavoratore subordinato deve essere diligente, osservare le disposizioni per
l'esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite dal datore di lavoro e
dai suoi collaboratori e deve tenere un comportamento leale verso il datore,
non divulgando notizie riservate ed astenendosi dal fargli concorrenza.
Quali sono i principali diritti patrimoniali di cui gode il
lavoratore subordinato?
- Diritto alla retribuzione, che può essere a tempo (in base all'orario di lavoro),
a cottimo (in base al rendimento fornito dal lavoratore) oppure a
lavoro
Immigrazione come, dove, quando 55
provvigione, partecipazione agli utili e al capitale, ecc.;
- diritto al trattamento di fine rapporto;
- le indennità speciali.
Quali sono i principali diritti personali di cui gode il lavoratore
subordinato?
- Diritto all'integrità fisica e alla salute (riposo settimanale, giornaliero, ferie,
ecc.);
- libertà di opinione e protezione della riservatezza e della dignità del lavoratore;
- diritto allo studio per i lavoratori studenti;
- tutela delle attività culturali, ricreative ed assistenziali.
Quali sono i principali diritti sindacali di cui gode il lavoratore
subordinato?
- Libertà di organizzazione e di attività sindacale;
- diritto di sciopero;
- altri diritti sindacali (diritto di affissione, di usufruire dei locali aziendali
per lo svolgimento di attività sindacali, ecc.).
Che cosa è il sindacato?
È un'associazione di lavoratori per la tutela dei diritti e degli interessi di chi lavora,
sul posto di lavoro e nella società. I sindacati possono rappresentare i loro
iscritti e stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti
gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce.
Che cos'è il lavoro a tempo indeterminato?
È un rapporto di lavoro subordinato, regolato da un contratto, che non prevede
una scadenza finale. Il rapporto quindi si estingue in caso di morte del
lavoratore, per consenso di entrambe le parti, per le dimissioni del lavoratore
o per il licenziamento da parte del datore di lavoro.
Che cos'è il lavoro a tempo determinato (o a termine)?
È un rapporto di lavoro subordinato, regolato da un contratto, che ha un termine
specifico di durata finale. Può rientrare in questa categoria anche il
lavoro
56 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
rapporto di lavoro per un'opera o attività specifica, ben determinata nel suo
contenuto, che abbia la sua durata naturale al momento del completamento
dell'attività stessa.
Che cos'è il lavoro stagionale?
È un lavoro subordinato a tempo determinato che si può svolgere soltanto
in certi periodi dell'anno (ad esempio il lavoro nel settore agricolo o nel settore
turistico-alberghiero). In base alla normativa sull'immigrazione, particolari
condizioni sono previste per i lavoratori extracomunitari che vogliono
entrare in Italia per lavoro stagionale (es. quote d'ingresso specifiche,
diritti di precedenza una volta già entrato in Italia per lo stesso motivo, ecc.).
Il contratto di lavoro a tempo determinato deve essere
obbligatoriamente scritto?
Si, l'apposizione del termine è priva di effetto se non risulta, direttamente
o indirettamente, da atto scritto.
Copia del contratto deve essere consegnata al lavoratore entro 5 giorni dall'inizio
della prestazione lavorativa. Nel documento devono essere indicate
anche le ragioni per le quali il datore di lavoro ricorre al lavoro a termine.
Attenzione: La scrittura non è tuttavia necessaria se la durata del rapporto
di lavoro, puramente occasionale, non supera i 12 giorni.
Come si formalizza il contratto di lavoro?
All'atto dell'assunzione, il datore di lavoro deve consegnare al lavoratore
una dichiarazione sottoscritta con i dati della registrazione effettuata nel libro
matricola, con le seguenti informazioni:
- i vostri dati anagrafici;
- il luogo di lavoro;
- la data di inizio del rapporto di lavoro;
- la durata del rapporto di lavoro;
- la durata del periodo di prova, se previsto;
- l'inquadramento, il livello e la qualifica del lavoratore;
- la retribuzione;
- la durata delle ferie retribuite;
lavoro
Immigrazione come, dove, quando 57
- l'orario di lavoro;
- i termini di preavviso in caso di recesso.
Qual è la durata massima del contratto di lavoro a tempo
determinato?
La durata del contratto è libera.
Se ho un contratto a tempo determinato, sono
svantaggiato rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato?
Per il principio di non discriminazione, i lavoratori assunti a tempo determinato
non devono essere trattati in modo meno favorevole rispetto ai lavoratori
a tempo indeterminato inquadrati nello stesso livello. Hai quindi
diritto alle ferie, alla gratifica natalizia o alla 13° (e 14° se prevista) mensilità,
al trattamento di fine rapporto e ad ogni altro trattamento che l'impresa
applica ai propri lavoratori a tempo indeterminato.
Il mio contratto di lavoro a tempo determinato sta per
scadere. Può essere prorogato?
Sì, il datore di lavoro può prorogare il contratto, ma la proroga è ammessa:
- una sola volta;
- con il consenso del lavoratore;
- se la durata iniziale del contratto è inferiore a 3 anni e se, con la proroga,
la durata complessiva del contratto non supera i 3 anni;
- per la stessa attività lavorativa;
- se ci sono ragioni oggettive.
Il mio contratto di lavoro a tempo determinato è concluso ma
sto ancora lavorando per lo stesso datore di lavoro. È illegale?
No, può accadere che, anche dopo la scadenza del termine, il lavoratore continui
a svolgere la propria attività. In questo caso, ti spetta un aumento dello
stipendio, pari:
- al 20% per ogni giorno di continuazione fino al 10°;
- al 40% per ogni giorno ulteriore.
Sono però previsti dei limiti, oltre i quali il rapporto di lavoro diventa a tempo
indeterminato.
lavoro
58 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Alla scadenza, il contratto di lavoro a tempo determinato può
essere rinnovato?
Sì, il lavoratore può essere riassunto con contratto a termine, ma a queste
condizioni:
- dopo almeno 10 giorni se il 1° contratto aveva durata fino a 6 mesi;
- dopo almeno 20 giorni se il 1° contratto aveva durata superiore a 6 mesi.
Che differenza c'è tra proroga e rinnovo?
Nella proroga, il "vecchio" contratto di lavoro viene prolungato oltre il termine
inizialmente fissato; nel rinnovo, il datore di lavoro ri-assume lo stesso
lavoratore con un nuovo contratto.
Il mio datore di lavoro mi ha rinnovato il contratto di lavoro a
tempo determinato, senza rispettare la scadenza. Il mio nuovo
contratto è valido?
Sì, ma se il datore di lavoro non ha rispettato i tempi indicati sopra, il rapporto
di lavoro in essere viene considerato come un contratto di lavoro a
tempo indeterminato.
Il datore di lavoro può concludere in anticipo il rapporto di
lavoro senza giusta causa?
No, il termine anticipato del rapporto di lavoro può avvenire solo per
giusta causa.
Sono stato licenziato senza giusta causa. Cosa posso fare?
Puoi richiedere il risarcimento del danno e la reintegrazione nel posto di lavoro
se l'azienda occupa più di 15 dipendenti.
Posso scegliere di terminare anticipatamente il contratto?
No. Come il datore di lavoro, anche il lavoratore non può interrompere in
anticipo il rapporto di lavoro. In caso contrario, dovrà essere decurtata dallo
stipendio l'indennità di mancato preavviso.
lavoro
Immigrazione come, dove, quando 59
IL TIROCINIO FORMATIVO
Che cos'è il tirocinio formativo (o stage) e a cosa serve?
Il tirocinio formativo e di orientamento (o stage) è una forma temporanea
di inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, che può andare da
un minimo di quattro mesi a un massimo di 2 anni. Il tirocinio non è un'assunzione,
non dà vita ad un rapporto di lavoro: ti serve per orientarti e
fare esperienza. Inoltre le attività svolte durante il tirocinio valgono come
credito formativo e puoi riportarle nel tuo curriculum.
Io sono giovane! Allora posso fare un tirocinio? E per
quanto tempo?
Sì, se hai concluso la scuola dell'obbligo e rientri in uno di questi gruppi:
- studenti che frequentano la scuola secondaria: durata max 4 mesi;
- lavoratori disoccupati (compresi quelli iscritti alle liste di mobilità): durata
max 6 mesi;
- allievi di scuole professionali statali e corsi di formazione professionale:
durata max 6 mesi;
- studenti universitari: durata massima 12 mesi;
- persone svantaggiate (invalidi, tossicodipendenti, alcolisti ecc..): durata
max 12 mesi;
- portatori di handicap: durata massima 24 mesi.
Come tirocinante ho diritto a uno stipendio?
No, come tirocinante sei inserito solo temporaneamente nel mondo del
lavoro, quindi la legge non prevede nessuna retribuzione per le attività
che svolgi. Ma il tuo datore di lavoro è libero di decidere se darti un rimborso
spese, un sussidio, un premio, una borsa di studio.
Attenzione: Se sei già in Italia con regolare permesso di soggiorno (ad
esempio per motivi di studio), puoi svolgere un tirocinio formativo senza
necessità di verificare la disponibilità di quote. Se invece ti trovi all'estero,
non è richiesto un nulla osta al lavoro, ma dovrai chiedere il visto
d'ingresso per motivi di studio o formazione direttamente alla rappresentanza
diplomatico-consolare italiana nel tuo paese, a seguito dellavoro
60 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
l'approvazione - da parte della Regione ove si svolge il tirocinio - del
progetto formativo redatto da chi lo propone e lo ospita. I visti saranno
concessi nei limiti di un contingente annualmente determinato.
Lavoro parasubordinato
Che cos'è il lavoro parasubordinato?
È un rapporto di lavoro per il quale un collaboratore presta la propria attività a
favore di un committente (che lo coordina), in modo autonomo e senza vincoli
di subordinazione. Con un apposito contratto vengono stabilite le condizioni lavorative
e il compenso. Tale contratto, c.d. contratto a progetto, deve avere una
durata determinata e deve contenere la descrizione dettagliata del progetto (o di
una fase di questo), che il collaboratore si impegna a realizzare.
Che tipo di permesso di soggiorno ti viene rilasciato se sei un
lavoratore parasubordinato?
Un permesso di soggiorno per lavoro autonomo.
Lavoro autonomo
Che cos'è il lavoro autonomo?
È un rapporto di lavoro per il quale una persona si impegna a compiere, verso
corrispettivo, un'opera o un servizio, con lavoro proprio e senza vincolo
di subordinazione nei confronti di un committente. Il lavoro autonomo
può essere esercitato con o senza partita IVA.
Quali limiti incontra il lavoratore autonomo?
Il lavoratore autonomo gestisce autonomamente la propria attività, godendo
di piena discrezionalità in merito all'impiego del tempo, al luogo e al
modo di organizzazione della stessa (naturalmente nei limiti imposti dal contratto
o dalla natura dell'opera).
LAVORO AUTONOMO CON PARTITA IVA
Dove posso rivolgermi per aprire una partita IVA?
All'Agenzia delle Entrate competente per territorio, entro 30 giorni dall'inizio dell'attività
o dalla costituzione della società. L'apertura di partita IVA è gratuita.
lavoro
Immigrazione come, dove, quando 61
AGEVOLAZIONI PER L'AVVIO DI UN'ATTIVITÀ
AUTONOMA
Come posso accedere alle agevolazioni?
Puoi ottenere delle agevolazioni accedendo alle seguenti leggi:
Decreto Legislativo 185/2000
Prevede agevolazioni per i soggetti residenti maggiorenni, senza lavoro
nei 6 mesi precedenti la data di presentazione della richiesta, con progetti
relativi all'avvio di attività autonome (individuali, in forma di microimprese
o franchising) nei settori della produzione di beni, della fornitura
di servizi e del commercio.
Sono escluse, invece, queste attività:
produzione e commercializzazione di prodotti agricoli;
trasporti (di merci conto terzi e di persone in numero superiore a 9).
Trovi maggiori informazioni sul sito Internet www.sviluppoitalia.it.
Legge 215/1992
È nata per agevolare la nascita e lo sviluppo delle imprese femminili in
diversi settori:
agricoltura;
manifatturiero;
commercio, turismo e servizi.
Per richiedere queste agevolazioni devi presentare i seguenti documenti:
modulo di richiesta delle agevolazioni, con i dati e le informazioni sull'impresa
e sul programma di investimenti;
scheda tecnica, con la descrizione dettagliata dell'iniziativa proposta ed
i relativi dati economico-finanziari;
certificato di iscrizione presso il registro delle imprese della competente
Camera di Commercio.
Trovi maggiori informazioni sul sito Internet www.215.it.
Legge 488/1992
La Legge 488 favorisce le aziende del settore produttivo, di servizi, edili, turistiche
e commerciali che vogliono attuare dei programmi di investimento.
Possono essere finanziati tutti gli investimenti in beni durevoli, materialavoro
62 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
li ed immateriali che l'azienda dovrà effettuare, a partire dal giorno successivo
a quello della presentazione della domanda.
Trovi maggiori informazioni sul sito Internet www.legge488.it.
Dispositivi Regionali e Provinciali
Sono strumenti emanati autonomamente da Regioni e Province, per finanziare
progetti ed iniziative a livello locale. Per ulteriori informazioni
puoi rivolgerti agli sportelli informativi ed ai siti Internet di Regioni
e Province.
Accesso al mercato del lavoro in Italia
Come posso accedere al mercato del lavoro in Italia?
In due modi:
- direttamente in Italia (rispettando precisi requisiti);
- dall'estero, tramite chiamata nominativa o numerica.
Attenzione: è importante considerare la propria situazione familiare, es. se
sei un cittadino extracomunitario coniugato con o figlio/a di un cittadino dell'Unione
Europea, hai subito accesso al mercato del lavoro e non serve fare
la procedura del nulla osta al lavoro in Italia. Infatti, cittadini che si trovano
in tali circostanze hanno subito accesso al lavoro in Italia. In tal caso,
occorre sempre ottenere un permesso di soggiorno ("permesso di soggiorno
CE per soggiornanti di lungo periodo") ma non è una condizione per accedere
al mondo del lavoro.
PER CHI È GIÀ IN ITALIA
Per lavorare in Italia devo avere il permesso di soggiorno?
Sì, per poter lavorare in Italia devi avere il permesso di soggiorno, rilasciato
per uno dei seguenti motivi:
- lavoro subordinato;
- lavoro autonomo;
- motivi familiari e ricongiungimento familiare;
- asilo politico;
lavoro
Immigrazione come, dove, quando 63
- protezione sociale;
- studio e formazione professionale (in questo caso puoi lavorare per massimo
20 ore alla settimana, 52 settimane per un massimo di 1.040 ore all'anno);
- attesa occupazione (il permesso di soggiorno per attesa occupazione viene
rilasciato nel caso in cui lo straniero risulti iscritto ai Centri per l'Impiego);
- assistenza minore (genitore che assiste un figlio malato);
Non puoi invece lavorare se hai un permesso di soggiorno per:
- cure mediche;
- turismo;
- motivi religiosi;
- minore età;
- richiesta di asilo politico;
- affari;
- giustizia.
Attenzione: per i richiedenti asilo, se la domanda di asilo non viene esaminata
entro 6 mesi dalla richiesta per cause non imputabili allo straniero, il permesso
di soggiorno sarà rinnovato per altri 6 mesi e consentirà al titolare di
svolgere un'attività lavorativa subordinata fino al completamento dell'iter burocratico.
PER CHI VIENE DALL'ESTERO
Come si entra in Italia per lavoro?
Il numero di cittadini stranieri da ammettere in Italia per lavoro subordinato
(anche stagionale) o autonomo viene definito ogni anno nell'ambito di
"quote d'ingresso" stabilite nei decreti sui flussi, che determinano il numero
massimo di stranieri extracomunitari che possono entrare in Italia per lavoro
(subordinato, anche stagionale, e autonomo). Nei casi stabiliti dalla legge
si può entrare per lavoro anche al di fuori delle quote.
Come si entra in Italia per lavoro subordinato?
Attraverso un datore di lavoro in Italia che voglia assumere lavoratori stranieri
ancora residenti all'estero per lavoro subordinato, a tempo determinato,
indeterminato o stagionale.
lavoro
64 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Secondo la legge italiana, possono entrare in Italia al di fuori delle quote
(per lavoro subordinato e per lavoro autonomo):
- dirigenti/personale altamente specializzato;
- lettori universitari;
- professori universitari destinati a svolgere in Italia un incarico accademico;
- stranieri in possesso di un titolo di studio superiore che dia accesso, nel
paese di origine, a programmi di dottorato, per svolgere programmi di ricerca,
in presenza di una richiesta da parte di un Istituto di ricerca iscritto
in un elenco tenuto presso il Ministero dell'Istruzione, dell'Università
e della Ricerca;
- traduttori e interpreti;
- stranieri fra i 20 e i 30 anni di età, ammessi a partecipare a programmi di
volontariato presso enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, organizzazioni
non governative e associazioni di promozione sociale, in presenza di
una convenzione fra lo straniero e l'organizzazione ospitante.
Solo per lavoro subordinato possono entrare le seguenti categorie:
- collaboratori familiari aventi in corso, all'estero e da almeno 1 anno, rapporti
di lavoro domestico a tempo pieno con cittadini italiani o di uno Stato membro
dell'Unione europea residenti all'estero ma che si trasferiscono in Italia;
- stranieri, autorizzati al soggiorno per motivi di formazione professionale,
che svolgono periodi di addestramento presso datori di lavoro italiani effettuando
anche prestazioni di lavoro di carattere subordinato;
- lavoratori alle dipendenze di organizzazioni o imprese operanti nel territorio
italiano;
- lavoratori marittimi;
- lavoratori dipendenti da datori di lavoro, persone fisiche o giuridiche, residenti
o aventi sede all'estero, i quali siano temporaneamente trasferiti dall'estero
presso persone fisiche o giuridiche, residenti in Italia, al fine di
effettuare nel territorio italiano determinate prestazioni oggetto di contratto
di appalto stipulato tra le predette persone fisiche o giuridiche;
- lavoratori occupati nei circhi o spettacoli viaggianti all'estero;
- personale artistico/tecnico per spettacoli lirici, teatrali, concertistici e di
balletto;
- ballerini/artisti/musicisti da impiegare in locali di trattenimento;
lavoro
Immigrazione come, dove, quando 65
- artisti da impiegare in enti musicali teatrali e cinematografici, in imprese
radiofoniche e televisive e da enti pubblici per manifestazioni culturali e
folcloristiche;
- sportivi professionisti;
- giornalisti/corrispondenti ufficialmente accreditati e dipendenti di organi
di stampa o di emittenti;
- persone che svolgono attività di ricerca o un lavoro occasionale nell'ambito
di programmi di scambio, ovvero persone collocate "alla pari";
- infermieri professionali assunti presso strutture sanitarie pubbliche e private.
Ho trovato un datore di lavoro disposto ad assumere
lavoratori stranieri: come deve fare?
Il datore di lavoro italiano o straniero regolarmente soggiornante in Italia deve
presentare una richiesta nominativa presso lo Sportello Unico per
l'immigrazione, responsabile dell'intero procedimento relativo all'assunzione
di lavoratori subordinati stranieri a tempo determinato ed indeterminato, istituito
presso la Prefettura-Ufficio Territoriale di Governo della sua provincia di
residenza o di quella in cui ha sede legale la sua impresa, ovvero di quella ove
avrà luogo la prestazione lavorativa. Il documento deve contenere la richiesta
nominativa del nulla osta al lavoro - se ha già individuato un lavoratore determinato
- o numerica - se non ha una conoscenza diretta del lavoratore si
può chiedere il nulla osta di una o più persone iscritte nelle liste presenti presso
la Rappresentanza Diplomatica o Consolare italiana contenenti i nominativi
e le schede degli stranieri che chiedono di lavorare in Italia.
La richiesta deve contenere:
- Generalità del datore di lavoro, del titolare o legale rappresentante dell'impresa,
la ragione sociale, la sede e l'indicazione del luogo di lavoro;
- generalità del lavoratore straniero che si intende assumere comprensive della
residenza all'estero nel caso di richiesta nominativa e il numero dei lavoratori
da assumere nel caso di richiesta numerica;
- trattamento retributivo ed assicurativo, come previsto dalla legge;
- impegno a fornire un alloggio con requisiti di abitabilità e idoneità igienico
sanitaria, o che rientri nei parametri previsti dal testo unico;
- dichiarazione di impegno a comunicare ogni cambiamento riguardante il
rapporto di lavoro;
lavoro
66 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
- dichiarazione di impegno a sostenere le spese per il rimpatrio.
Con la nuova procedura informatizzata alla domanda non va allegato alcun documento.
La proposta di contratto di soggiorno è parte integrante della domanda
che viene sottoposta via Internet allo Sportello Unico per l'Immigrazione.
E poi, cosa succede? Quanto bisogna aspettare?
- Lo Sportello Unico per l'immigrazione comunica le richieste al Centro per
l'impiego competente in relazione alla provincia di residenza, domicilio
o sede legale del richiedente, ad eccezione delle richieste nominative dei
lavoratori stagionali;
- Il Centro per l'Impiego entro 20 giorni verifica la disponibilità di lavoratori
nazionali, comunitari o stranieri già in possesso del permesso di soggiorno e
comunica sia allo Sportello Unico, sia al datore di lavoro, i dati pervenuti;
- La Questura verifica la sussistenza, nei confronti del lavoratore straniero
e del datore di lavoro, di motivi ostativi al rilascio del nulla osta;
- Lo Sportello Unico entro 40 giorni dalla presentazione della richiesta - acquisito
dalle Direzioni Provinciali del Lavoro il parere sulle condizioni contrattuali
applicabili e sulla capacità economica dell'impresa, nonché sulla sussistenza
di quote, sentito il parere della Questura - convoca il datore di lavoro
per il rilascio del nulla osta, valido per un periodo non superiore a 6 mesi (dalla
data del rilascio);
- a questo punto, il lavoratore straniero deve fare richiesta del visto agli uffici
consolari del suo paese di provenienza. Il Consolato comunica allo straniero
la proposta di contratto di soggiorno per lavoro e rilascia, entro 30
giorni dalla richiesta, il visto d'ingresso e l'indicazione del codice fiscale.
Una volta ottenuto il visto, il lavoratore può entrare in Italia;
- entro 8 giorni lavorativi dall'ingresso in Italia, il lavoratore straniero si reca presso
lo Sportello Unico competente che verificata la documentazione, consegna
al lavoratore il certificato di attribuzione del codice fiscale. Il lavoratore straniero
sottoscrive il contratto di soggiorno per lavoro, senza apporre modifiche
o condizioni allo stesso, che viene conservato presso lo Sportello medesimo.
- Lo Sportello Unico provvede altresì a far sottoscrivere al lavoratore straniero
il modulo di richiesta del permesso di soggiorno che viene inviato alla Questura
competente tramite l'inoltro dell'apposito kit presso un Ufficio Postale.
Attenzione: puoi lavorare e usufruire di tutti i diritti - iscrizione anagrafica,
lavoro
Immigrazione come, dove, quando 67
cambio di residenza, rilascio e rinnovo carta d'identità, iscrizione al Servizio
Sanitario Nazionale, rilascio codice fiscale, malattia, maternità, prestazioni a
sostegno del reddito, al pari di coloro che sono in attesa di rinnovo del permesso
di soggiorno - anche se sei in attesa del rilascio del primo permesso di
soggiorno, a patto che tu abbia presentato la domanda di rilascio del permesso
di soggiorno allo Sportello Unico per l'Immigrazione entro 8 giorni dal tuo
ingresso nel territorio nazionale e che tu abbia sottoscritto il contratto di soggiorno.
Dovrai mostrare la copia del modello di richiesta del permesso di soggiorno
rilasciato dallo Sportello Unico per l'Immigrazione, e la ricevuta delle
Poste attestante l'avvenuta presentazione della richiesta.
Attenzione: il datore di lavoro ha l'obbligo di comunicare allo Sportello
Unico, entro 5 giorni:
- l'inizio dell'attività lavorativa;
- la cessazione del rapporto del lavoro (nel caso di interruzione del rapporto
di lavoro);
- il trasferimento di sede del lavoratore straniero (nel caso di trasferimento).
Il datore di lavoro è tenuto altresì a inoltrare la comunicazione obbligatoria di
assunzione al Centro per l'impiego almeno, il giorno precedente l'inizio dell'attività
lavorativa. Con l'introduzione della comunicazione unica, la comunicazione
al centro per l'impiego vale anche per l'iscrizione all'Inps ed all'INAIL. Solo
per i lavoratori domestici la comunicazione va fatta all'Inps tramite l'apposito
modulo scaricabile da www.inps.it.
Come si entra in Italia per lavoro stagionale?
Il datore di lavoro deve seguire le stesse procedure del lavoro subordinato.
Lo Sportello Unico rilascia l'autorizzazione non oltre venti giorni dalla data
di ricevimento delle richieste di assunzione del datore di lavoro, il nulla osta
rilasciato in questi casi vale da un minimo di 20 giorni ad un massimo di 9
mesi decorrenti dalla data di sottoscrizione del contratto di soggiorno.
Sono un lavoratore stagionale: posso rientrare in Italia l'anno
prossimo?
Sì, come lavoratore stagionale straniero hai diritto di precedenza per il rientro
in Italia nell'anno successivo rispetto ai cittadini del tuo stesso paese
che non abbiano mai fatto regolare ingresso in Italia per motivi di lavoro.
lavoro
68 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Come si entra in Italia per lavoro autonomo?
Si può entrare all'interno delle quote o al di fuori delle quote, anche se quest'ultima
possibilità è assai limitata in pratica. Per poter esercitare un'attività non occasionale
di lavoro autonomo, devi ottenere il visto per lavoro autonomo. Inoltre,
devi dimostrare di disporre di mezzi finanziari adeguati e l'attività che svolgi
non deve essere riservata dalla legge ai cittadini italiani o comunitari.
Attenzione: insieme al decreto flussi vengono determinate le categorie di lavoratori
autonomi che possono far ingresso in Italia. Negli ultimi anni sono state
previste tali tipologie: liberi professionisti, imprenditori che svolgono attività di
interesse nazionale, soci di società non cooperative costituite da almeno 3 anni,
artisti di chiara fama internazionale e ricercatori.
Cosa devo fare per ottenere il visto per lavoro autonomo?
Se hai intenzione di esercitare in Italia un'attività di lavoro autonomo non occasionale
e se rientri nelle quote previste dal decreto flussi in atto per il lavoro autonomo,
devi presentare alla Questura territorialmente competente per
l'apposizione del nulla osta provvisorio ai fini dell'ingresso, i seguenti documenti:
- dichiarazione attestante la non esistenza di ostacoli al rilascio dell'autorizzazione/
abilitazione, rilasciata dall'amministrazione competente;
- dichiarazione riguardante i parametri di riferimento, rilasciata dalla Camera di
Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura o dall'Ordine professionale
competente per il luogo in cui l'attività lavorativa autonoma deve essere svolta,
o presso il competente ordine professionale, l'attestazione dei parametri di
riferimento riguardanti la disponibilità delle risorse finanziarie occorrenti per
l'esercizio dell'attività. Tali parametri si fondano sulla disponibilità in Italia, da
parte del richiedente, di una somma non inferiore alla capitalizzazione, su base
annua, di un importo mensile pari all'assegno sociale;
- dichiarazione di responsabilità, rilasciata all'Ispettorato del lavoro competente
(nel caso di ingresso sulla base di un contratto a progetto);
- dichiarazione di chi ti commissiona il lavoro, che assicuri un compenso
superiore a quello minimo previsto per l'esenzione dalle spese sanitarie;
- copia dell'ultimo bilancio depositato presso il registro delle imprese;
- disponibilità di un alloggio adeguato;
- nulla osta della Questura competente.
lavoro
Immigrazione come, dove, quando 69
Se risiedi all'Estero puoi incaricare (con delega appositamente tradotta e legalizzata)
persona di tua fiducia a richiedere i documenti necessari.
Dopo aver ottenuto l'attestazione di disponibilità di risorse finanziarie occorrenti
per l'esercizio dell'attività, puoi fare domanda del visto d'ingresso
per lavoro autonomo presso l'autorità diplomatica o consolare competente
per nazionalità o residenza. Il visto viene rilasciato entro 120 giorni dalla presentazione
della domanda e deve essere utilizzato entro 180 giorni.
L'autorità diplomatica può rifiutarmi il visto?
Sì, il rilascio del visto è a discrezione dell'Autorità diplomatico-consolare.
Il rifiuto deve essere sempre scritto e motivato. Nel caso di richiesta di visti
di ingresso che non siano per lavoro, ricongiungimento familiare o studio,
il rifiuto, in presenza di ragioni di sicurezza o ordine pubblico può non
essere motivato.
Una volta entrato in Italia con il mio visto per lavoro
autonomo, che devo fare?
Devi ottenere il permesso di soggiorno per lavoro autonomo, esattamente come
un lavoratore dipendente, entro 8 giorni lavorativi dall'ingresso sul territorio, inviando
l'apposito Kit presso un Ufficio Postale.
Con il permesso di soggiorno si può svolgere qualunque tipo
di lavoro autonomo?
Sì, è consentita ogni attività non occasionale di lavoro autonomo a condizione
che l'esercizio di tali attività non sia riservato dalla legge ai cittadini italiani o
dell'Unione Europea. In ogni caso, lo straniero, deve dimostrare di disporre di
risorse adeguate per l'esercizio che deve intraprendere in Italia. Con il permesso
di soggiorno per lavoro autonomo il lavoratore può esercitare anche un'attività
di lavoro subordinato e quindi può regolarmente essere assunto da un datore
di lavoro, senza dover ricorrere alle quote d'ingresso disponibili.
Che validità ha il permesso di soggiorno?
Il permesso di soggiorno ha una validità massima di 2 anni.
lavoro
70 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Il permesso di soggiorno può essere rinnovato?
Sì, a condizione che lo straniero produca la documentazione attestante i redditi
provenienti dall'attività lavorativa esercitata nel corso della validità del
permesso di soggiorno per lavoro autonomo.
Costituzione e cessazione del
rapporto di lavoro
IL CONTRATTO DI LAVORO
Come lavoratore straniero, al momento dell'assunzione hai diritto a conoscere
tutte le informazioni sulle condizioni di lavoro, che devono essere riportate
su un documento scritto:
- chi è il lavoratore;
- chi è il datore di lavoro;
- dove si svolge il lavoro;
- quanto durerà il lavoro;
- quanto durerà il periodo di prova;
- qual è l'orario di lavoro;
- inquadramento, livello e qualifica attribuiti al lavoratore;
- qual è la retribuzione;
- qual è la durata delle ferie retribuite;
- quali sono i termini entro cui si può interrompere il rapporto di lavoro.
Attenzione: In fase di selezione, il datore di lavoro non può rivolgerti domande
su opinioni politiche e religiose, stato di gravidanza o sieropositività
(principio di non discriminazione).
CHIUDERE UN RAPPORTO DI LAVORO
IPOTESI 1: LE DIMISSIONI
Come faccio a dimettermi dal lavoro?
Sempre rispettando il periodo di preavviso, devi presentare in forma scritlavoro
Immigrazione come, dove, quando 71
ta le tue dimissioni, tramite una lettera in 2 copie contenente, in genere:
- i dati sulla società a cui è rivolta la lettera;
- il luogo e la data;
- la tua firma;
- la firma del tuo interlocutore.
Devo per forza rispettare il preavviso?
Il tempo di preavviso viene stabilito all'inizio del rapporto di lavoro o è previsto
dal contratto collettivo applicabile. Se non lo rispetti dovrai pagare
un'indennità corrispondente al valore della retribuzione relativa al periodo
di preavviso.
Il datore di lavoro può rifiutare il preavviso?
Sì, in questo caso puoi accettare il recesso immediato, con diritto all'indennità
sostitutiva.
In caso di inadempimento grave da parte del datore di lavoro
(giusta causa) sono comunque obbligato a rispettare il
preavviso?
Nel caso in cui il datore di lavoro sia colpevole di gravi inadempienze, puoi
interrompere il lavoro immediatamente, senza rispettare alcun preavviso, poiché
esiste una giusta causa.
IPOTESI 2: IL LICENZIAMENTO
Se lavoro presso un'azienda di piccole dimensioni e vengo licenziato
ingiustamente, ho diritto ad un risarcimento?
Sì, nelle aziende di piccole dimensioni il datore di lavoro può scegliere tra il
re-integro del lavoratore illegittimamente licenziato, entro 3 giorni, o il pagamento
di un risarcimento da un minimo di 2,5 e un massimo di 6 mensilità.
Se lavoro presso un'azienda di grandi dimensioni e vengo licenziato
ingiustamente, ho diritto ad un risarcimento?
Sì, Nelle aziende di grandi dimensioni (con più di 15 dipendenti nello stesso
Comune o con più di 60 dipendenti complessivamente), il lavoratore, in
lavoro
72 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
caso di licenziamento illegittimo, ha diritto ad essere reintegrato nel posto
di lavoro e ad un risarcimento di almeno 5 mensilità.
Che devo fare per contestare il licenziamento?
Devi presentare un documento scritto che chiarisca la tua volontà di contestare
il licenziamento, per esempio una richiesta di espletamento della procedura
obbligatoria di conciliazione.
Entro quali termini devo contestare il licenziamento ritenuto
illegittimo?
Se ritieni illegittimo il tuo licenziamento, devi contestarlo entro 60 giorni
da quando ricevi la comunicazione di licenziamento, altrimenti perdi il diritto
alla tutela garantita dalla legge.
Il datore di lavoro può licenziarmi per fatti commessi al di
fuori del rapporto di lavoro?
Può farlo solo se questi fatti sono strettamente collegati alle tue mansioni
lavorative.
In quali casi è ammissibile il licenziamento "in tronco" (senza
preavviso)?
Solo quando si verifica una giusta causa, vale a dire un fatto talmente grave
da non consentire la prosecuzione, nemmeno temporanea, del rapporto
di lavoro.
Servizi per l'Impiego
Cosa sono i Servizi per l'Impiego e a cosa servono?
I Servizi per l'Impiego sono strutture pubbliche che sostituiscono i vecchi
uffici di collocamento. Sono nati per favorire l'incontro tra domanda e offerta
di lavoro, prevenire la disoccupazione e facilitare l'ingresso nel mondo
del lavoro alle persone a rischio di disoccupazione.
lavoro
Immigrazione come, dove, quando 73
Come posso accedere a questi servizi?
Devi iscriverti al cosiddetto "elenco anagrafico", i tuoi dati verranno raccolti
in:
- una scheda anagrafica, con i tuoi dati anagrafici completi e quelli della tua
famiglia, il tuo titolo di studio e il tuo stato occupazionale;
- una scheda professionale (il vecchio "libretto di lavoro"), con le informazioni
sulle tue esperienze formative e professionali, sulla tua disponibilità
e sulla certificazione delle tue competenze professionali.
LA RICERCA DI LAVORO
Che cos'è lo "stato di disoccupazione"?
È la condizione della persona senza lavoro, che sia immediatamente disponibile
a svolgere e/o a cercare un'attività lavorativa.
Come posso ottenere lo stato di disoccupazione?
Devi presentarti al Servizio per l'Impiego della città in cui abiti, e rilasciare
una dichiarazione (autocertificazione) che attesti:
- le eventuali attività lavorative svolte in passato;
- l'immediata disponibilità a svolgere attività lavorativa.
Se perdo il posto di lavoro o do le dimissioni, perdo anche
l'iscrizione all'elenco anagrafico?
Se hai un permesso di soggiorno per lavoro subordinato e perdi il lavoro,
anche per dimissioni, mantieni l'iscrizione all'elenco anagrafico per la stessa
durata del tuo permesso di soggiorno.
Anzi, in base al Testo Unico sull'immigrazione, hai comunque diritto di cercare
un lavoro, come disoccupato, per un periodo non inferiore a 6 mesi
(quindi anche dopo la scadenza del tuo permesso di soggiorno). Se non hai
trovato alcun nuovo impiego entro tale termine, devi lasciare il paese.
Ho un regolare permesso di soggiorno, e cerco lavoro. A chi
posso rivolgermi per essere messo in contatto con le aziende
che vogliono assumere personale?
La legge garantisce ai lavoratori stranieri regolarmente soggiornanti in Italia
e alle loro famiglie lo stesso trattamento e gli stessi diritti dei lavoratori
italiani. Come loro, quindi, puoi rivolgerti:
- ai servizi pubblici per l'impiego (Centri per l'Impiego, Comuni, Università,
Camere di Commercio);
- oppure ai servizi privati per l'impiego (Agenzie per il Lavoro ed altri
operatori).
Cosa sono i Centri per l'Impiego, dove si trovano e quali
servizi possono offrirmi?
I Centri per l'Impiego sono strutture pubbliche e si trovano in tutta Italia.
Offrono servizi di diverso tipo:
- accoglienza, informazione ed orientamento per chi cerca lavoro;
- intermediazione tra domanda ed offerta di lavoro;
- consulenza alle aziende.
Dove posso trovare indirizzi e orari dei Centri per l'Impiego
della mia regione?
Puoi rivolgerti alla sede della Provincia in cui risiedi, o consultare il suo sito
Internet.
Cosa sono le Agenzie per il Lavoro?
Le agenzie per il lavoro sono strutture private autorizzate, che si occupano
di ricerca e selezione del personale, intermediazione tra domanda e offerta
di lavoro, fornitura di manodopera alle aziende, ecc.
I lavoratori e le aziende possono scambiarsi offerte e richieste
di lavoro senza bisogno di intermediari?
Sì, attraverso la Borsa Lavoro: un sistema informatico per l'incontro tra domanda
e offerta di lavoro, accessibile e consultabile sia dai lavoratori sia
dalle aziende. Essi potranno quindi inserire nuove candidature o richieste
di personale, direttamente e senza intermediari. Per informazioni, consulta
il sito www.lavoro.gov.it.
lavoro
74 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
Pagina a cura dell'INAIL
e
PUBBLICITÀ PROGRESSO
sistema
previdenziale
e assicurativo
sistema
previdenziale
e assicurativo
Immigrazione come, dove, quando 81
sistema previdenziale e assicurativo
INPS e INAIL
Ad ogni cittadino, e quindi anche agli stranieri che lavorano in Italia, sono
garantiti i mezzi adeguati alle esigenze di vita in caso di infortunio, malattia,
invalidità, vecchiaia e disoccupazione involontaria. I soggetti deputati
a svolgere tali funzioni sono l'INPS e l'INAIL. I due enti forniscono prestazioni
come pensioni, indennità e assegni per infortuni, malattia, cessazione
del lavoro per raggiunti limiti di età o invalidità. Le prestazioni previdenziali
spettano anche ai familiari in caso di morte del lavoratore assicurato.
Gli stranieri possono ricevere prestazioni previdenziali anche per malattia
e per infortuni sul lavoro.
Cos'è l'INPS?
L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale assicura la quasi totalità dei lavoratori
dipendenti del settore privato, la maggior parte dei lavoratori autonomi,
i lavoratori parasubordinati, e alcuni lavoratori del settore pubblico.
L'attività principale consiste nella liquidazione e nel pagamento delle pensioni
che sono di natura previdenziale ed assistenziale.
Le prime sono:
- la pensione di vecchiaia;
- la pensione di anzianità;
- la pensione ai superstiti;
- la pensione di inabilità;
- l'assegno di invalidità;
- la pensione in convenzione internazionale per il lavoro svolto all'estero.
Le seconde sono:
- l'assegno sociale;
- l'assegno per il nucleo familiare;
- l'invalidità civile.
L'INPS eroga, inoltre, le prestazioni a sostegno del reddito (disoccupazione,
malattia, maternità, cassa integrazione guadagni, mobilità e trattamento
di fine rapporto) e provvede alle visite mediche per l'accertamento dell'invalidità
e dell'inabilità al lavoro.
Anche se sei in fase di rinnovo del permesso di soggiorno, o in attesa del primo
rilascio del permesso di soggiorno, hai diritto ad esercitare regolarmente l'attività
82 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
sistema previdenziale e assicurativo
lavorativa, e ad usufruire delle prestazioni ad essa connesse (malattia, maternità,
prestazioni a sostegno del reddito) a patto di possedere la documentazione idonea
a dimostrare di aver chiesto il rinnovo o il rilascio nei termini stabiliti dalla
legge (copia del vecchio permesso di soggiorno e copia della ricevuta di richiesta
del rinnovo nel primo caso; oppure copia del modello di richiesta del permesso
di soggiorno rilasciata dallo Sportello Unico per l'Immigrazione e copia
della ricevuta di presentazione della richiesta stessa nel secondo).
Cos'è l'INAIL?
L'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro e le
Malattie Professionali gestisce l'assicurazione obbligatoria, a tutela del lavoratore,
contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali. In particolare
l'INAIL si occupa di:
- garantire prestazioni economiche, sanitarie ed integrative;
- provvedere all'informazione e formazione, per le piccole e medie imprese,
riguardo alla prevenzione nei luoghi di lavoro;
- assicurare la riabilitazione e il reinserimento del lavoratore.
Sistema previdenziale e assistenziale (INPS)
CONTRIBUZIONE
Come vengono calcolati i contributi?
L'INPS fa fronte all'erogazione delle prestazioni a suo carico tramite il prelievo
contributivo. Le modalità di calcolo, l'ammontare dell'onere, i soggetti
tenuti al versamento ed i termini di pagamento della contribuzione dovuta
sono diversi a seconda se trattasi di lavoro dipendente o autonomo.
A quali enti si devono versare i contributi?
All'INPS per le prestazioni previdenziali.
All'INAIL per l'assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali.
Esistono anche altri enti e fondi, per la copertura previdenziale di particolari
categorie di lavoratori (es. l'Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti
dell'Amministrazione Pubblica - INPDAP).
Immigrazione come, dove, quando 83
sistema previdenziale e assicurativo
Quali sono i periodi automaticamente compresi nell'anzianità
contributiva?
I periodi accreditati su domanda dell'interessato sono:
- servizio militare;
- gravidanza e puerperio;
- malattia e infortunio;
- servizio civile;
- aspettativa sindacale;
- aspettativa per mandato elettorale.
I periodi accreditati automaticamente sono:
- disoccupazione indennizzata;
- cassa integrazione guadagni;
- mobilità;
- tubercolosi.
Cos'è la previdenza integrativa?
La previdenza integrativa, o previdenza complementare, è una forma di risparmio
previdenziale su base volontaria che affianca la previdenza c.d. "obbligatoria
di base" consentendo al lavoratore di avere un trattamento pensionistico
futuro più adeguato alle sue esigenze di vita. Attraverso
l'erogazione di una prestazione previdenziale aggiuntiva, aumenta infatti il
livello di reddito del lavoratore pensionato.
PENSIONE
Chi ha diritto alla pensione?
Tutti i lavoratori che prestano lavoro dipendente, senza distinzione di sesso
e nazionalità.
I datori di lavoro devono versare i contributi previdenziali per la pensione
dei lavoratori.
Quando si matura la pensione?
La pensione di vecchiaia si consegue quando si raggiungono i requisiti di
età, che attualmente sono di 65 anni per gli uomini e 60 per le donne, ed il
requisito contributivo di 20 anni.
84 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
sistema previdenziale e assicurativo
Nel sistema contributivo la pensione di vecchiaia si consegue quando si raggiungono
i requisiti di età che attualmente sono di 57 anni sia per gli uomini
che per le donne, 5 anni di contribuzione effettiva, sempre che l'importo
della pensione non sia inferiore all'importo dell'assegno sociale aumentato
del 20 per cento. Di tale misura minima non si tiene conto per i lavoratori
che hanno almeno 65 anni di età.
La pensione di anzianità si può ottenere prima di aver compiuto l'età pensionabile.
Attualmente i requisiti richiesti sono 35 anni di contributi e 57 anni di
età. Se non si sono ancora raggiunti i 57 anni di età, si può comunque ottenere
la pensione di anzianità se si possono far valere 38 anni di contribuzione.
Come si calcola la pensione?
Nel sistema retributivo l'importo della pensione è correlato a due elementi:
- retribuzione calcolata sulla media delle ultime settimane di retribuzioni antecedenti
la decorrenza della pensione e l'anzianità contributiva;
- nel sistema contributivo l'importo della pensione è correlato all'importo
dei contributi versati, opportunamente rivalutati. Il montante individuale
dei contributi viene moltiplicato per il coefficiente di trasformazione relativo
all'età dell'assicurato alla data di decorrenza della pensione.
Posso richiedere il pensionamento anticipato?
Sì, se il rapporto di lavoro cessa per motivi di salute.
In questo caso puoi richiedere la pensione di invalidità e l'assegno di invalidità.
Attenzione: Il pensionamento anticipato può essere richiesto solo dai titolari
di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.
Da che cosa sono costituite le pensioni?
Le pensioni erogate dall'INPS sono costituite dalla pensione base, dall'assegno
per il nucleo familiare (assegni familiari) se spetta, e dalla tredicesima
mensilità.
Le pensioni erogate dagli enti pubblici diversi dall'INPS sono costituite dalla
pensione base, dalla indennità integrativa speciale, dalle quote aggiuntive
per il coniuge ed ogni figlio e genitore a carico se spettano e dalla tredicesima
mensilità.
Immigrazione come, dove, quando 85
sistema previdenziale e assicurativo
Cos'è la pensione ai superstiti?
È la pensione che, alla morte del lavoratore assicurato o pensionato, spetta
agli aventi diritto. Ai superstiti spetta:
- la pensione di reversibilità se la persona deceduta era già pensionata;
- la pensione indiretta se la persona, al momento del decesso, svolgeva attività
lavorativa. In tal caso il deceduto doveva aver versato, in qualsiasi
epoca, almeno 15 anni di contributi oppure doveva essere assicurato da
almeno 5 anni di cui 3 anni versati nel quinquennio precedente la morte.
INABILITÀ AL LAVORO
Che cos'è la pensione di inabilità?
È una pensione che spetta ai lavoratori dipendenti ed autonomi affetti da una
infermità fisica o mentale che possono far valere una anzianità assicurativa pari
a 5 anni (260 contributi settimanali), dei quali almeno 3 anni (156 settimane)
versati nei cinque anni precedenti la domanda di pensione di inabilità.
L'infermità fisica o mentale deve essere accertata dai medici dell'INPS e
deve essere tale da provocare una assoluta e permanente impossibilità a svolgere
qualsiasi lavoro.
Cos'è l'assegno ordinario di invalidità?
È un assegno che spetta ai lavoratori dipendenti ed autonomi, affetti da una
infermità fisica o mentale, che possono far valere una anzianità assicurativa
pari a 5 anni (260 contributi settimanali), dei quali almeno 3 anni (156 settimane)
versati nei cinque anni precedenti la domanda di pensione di inabilità.
L'infermità fisica o mentale deve essere accertata dai medici dell'INPS e deve
essere tale da provocare una riduzione permanente della capacità lavorativa inferiore
ad un terzo, in occupazioni confacenti alle attitudini del lavoratore.
L'assegno ordinario di invalidità può essere concesso anche se si svolge attività
lavorativa.
Cosa devo fare per ottenere il riconoscimento dell'invalidità?
Devi presentare domanda alla Azienda Sanitaria Locale (ASL) del luogo di
residenza. Se lo stato di salute o l'handicap che ha portato all'invalidità si
86 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
sistema previdenziale e assicurativo
aggrava, l'interessato può presentare domanda di riconoscimento della nuova
condizione alla ASL.
Esistono vari gradi di invalidità?
Si, in base al grado di invalidità riconosciuto si ha accesso a diversi benefici
quali:
- assegno mensile di assistenza o indennità d'accompagno (erogato dall'INPS).
Questa indennità è erogabile anche ai titolari di un permesso di
soggiorno che dimostri il carattere non episodico e di non breve durata del
soggiorno stesso;
- esenzione dal ticket sanitario (concessa dalla ASL);
- sconto su tessere di trasporto pubblico (rivolgendosi agli Enti di trasporto
locali);
- contrassegno per parcheggiare l'automobile in zone apposite (rivolgendosi
allo STA, l'Ufficio Invalidi della circoscrizione di appartenenza);
- protesi ed ausili (rivolgendosi alla ASL).
INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE
Cosa succede in caso di disoccupazione?
L'INPS versa un'indennità al lavoratore disoccupato, nei casi di licenziamento
e dimissioni a patto che siano stati versati contributi per almeno 2
anni, di cui almeno uno precedente a dimissioni/licenziamento.
La domanda deve essere presentata entro 68 giorni dalla fine del rapporto di
lavoro e la somma di denaro è versata per un periodo massimo di 180 giorni.
La cassa integrazione guadagni, presso l'INPS, gestisce le prestazioni dovute
al lavoratore in caso di:
- sospensione del lavoro;
- ristrutturazione o riconversione industriale;
- crisi aziendale nel settore (in tal caso l'indennità non può essere data per
più di 2 anni).
Immigrazione come, dove, quando 87
sistema previdenziale e assicurativo
ALTRE FORME DI ASSISTENZA: GLI ASSEGNI
Cos'è l'assegno per il nucleo familiare?
È una somma di denaro destinata ad aiutare il lavoratore o il pensionato
ad affrontare il carico di spese dovuto al nucleo familiare. L'assegno
familiare varia a seconda del numero dei componenti della famiglia e al
reddito complessivo.
Ne ha diritto solo chi ha famiglia a carico. Al versamento della somma
provvede l'INPS.
Cos'è l'assegno sociale?
L'assegno sociale è una somma versata alle persone che rispondono ai
seguenti requisiti:
- età superiore ai 65 anni;
- reddito dell'ultimo anno nullo o inferiore al minimo stabilito per legge;
- per gli stranieri, possesso di permesso di soggiorno CE per soggiornanti
di lungo periodo o Status di Rifugiato;
- residenza in Italia.
A partire dal 1° gennaio 2009, per percepire l'assegno sociale bisognerà
anche aver soggiornato legalmente, in via continuativa, per almeno dieci
anni nel territorio nazionale.
Attenzione: per beneficiare di tale prestazione è necessario risiedere effettivamente
in Italia. L'assegno sarà pertanto sospeso se ti trattieni all'estero
per un periodo superiore ad un mese, salvo che ciò dipenda da comprovati
e gravi motivi sanitari. Decorso un anno dalla sospensione, previa
verifica del permanere di tale condizione, l'assegno sarà revocato.
Cos'è l'assegno di maternità concesso dal Comune?
È un assegno destinato alle donne che per la maternità non ricevono altra
indennità o abbiano ricevuto una somma inferiore a quella stabilita.
In quest'ultimo caso, le lavoratrici riceveranno la differenza.
Lo può chiedere una cittadina straniera?
Sì, se ha il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo
88 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
sistema previdenziale e assicurativo
o ne ha fatto richiesta. In questo ultimo caso, l'assegno viene sospeso fino
all'ottenimento del permesso stesso.
Quando deve essere presentata la domanda?
Entro sei mesi dalla nascita del bambino. Anche in caso di affido preadottivo
o adozione senza affidamento si deve presentare la domanda entro
sei mesi, a patto che il minore non abbia compiuto 6 anni. Se l'affido
è internazionale, l'età massima del minore sale a 18 anni.
Attenzione: l'assegno può essere richiesto da una cittadina straniera,
quando il minore, anche se non è nato in Italia o non è cittadino di uno
stato dell'Unione Europea, è iscritto sul permesso di soggiorno CE per
soggiornanti di lungo periodo di uno dei genitori.
Sistema assicurativo (INAIL)
Che cos'è l'infortunio?
È un evento dannoso avvenuto per causa violenta o virulenta verificatasi in
occasione di lavoro da cui deriva la morte, o un'inabilità permanente, assoluta
o parziale, o un'inabilità temporanea che comporta l'astensione dal lavoro
per più di tre giorni.
In che modo il mio datore di lavoro mi assicura contro infortuni
o malattie professionali?
Il datore di lavoro deve assicurare all'INAIL i lavoratori contro i danni fisici
ed economici avuti in seguito a infortuni e malattie dovuti all'attività
lavorativa; questo lo esonera dalla responsabilità civile che ne deriva.
Attenzione: se invece viene riconosciuta la responsabilità del datore di lavoro
per violazione delle norme di prevenzione e di igiene, tale responsabilità
civile rimane.
Quanto costa l'assicurazione INAIL?
L'assicurazione è gratuita per il lavoratore ed è a totale carico del datore di
lavoro. Il datore di lavoro deve presentare, all'inizio dell'attività, la "denuncia
di esercizio" e pagare il premio per i rischi legati all'attività stessa.
Immigrazione come, dove, quando 89
sistema previdenziale e assicurativo
Quali lavoratori possono essere assicurati all'INAIL?
- I lavoratori dipendenti autonomi o parasubordinati che usano macchine,
apparecchi, impianti o che operano in ambienti organizzati in cui si adoperano
queste apparecchiature;
- le casalinghe, ma soltanto per infortuni che hanno per conseguenza una
inabilità uguale o superiore al 33%.
Cosa devo fare se ho un infortunio?
La denuncia di infortunio, seguendo questa procedura:
- informare immediatamente il datore di lavoro;
- presentare al datore di lavoro il primo certificato medico (appena ce l'hai)
e, se le cure dovessero continuare, il certificato del medico curante o dell'INAIL;
- andare, appena sei nelle condizioni fisiche per farlo, presso la sede INAIL
più vicina a te per proseguire le cure e fare la certificazione medico-legale.
Se il mio datore di lavoro non mi ha assicurato e ho un
infortunio o contraggo una malattia professionale, cosa
succede?
Hai comunque diritto alle prestazioni INAIL, anche se il tuo datore di lavoro
non ti ha assicurato.
Per quali infortuni sono tutelato dall'INAIL?
Per gli infortuni che sono avvenuti in occasione di lavoro, nel caso in cui
rispondono alle seguenti caratteristiche:
- devono avere avuto una causa violenta;
- devono aver provocato morte, inabilità permanente o temporanea che abbia
comportato l'astensione dal lavoro per più di tre giorni.
Per gli infortuni "in itinere", cioè accaduti durante il percorso di andata e
ritorno tra l'abitazione del lavoratore e il luogo di lavoro, a condizione che:
- siano avvenuti durante il "normale" percorso di cui sopra o durante il "normale"
percorso di andata e ritorno dal luogo di lavoro a quello di consumazione
abituale dei pasti, qualora non vi sia un servizio di mensa aziendale;
- siano avvenuti nel caso di utilizzo del mezzo di trasporto privato, perché
necessitato.
90 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
sistema previdenziale e assicurativo
Come lavoratore, quali sono i miei doveri?
- Seguire le istruzioni relative al tuo compito;
- segnalare il pericolo (al dirigente, responsabile, ecc.);
- rispettare e non rimuovere i segnali di pericolo;
- sottoporti a controlli sanitari/visite mediche.
Come lavoratore, quali sono i miei diritti?
- Non continuare il lavoro/non lavorare in caso di pericolo grave ed immediato;
- allontanarti dal posto di lavoro o zona pericolosa in caso di pericolo grave
ed immediato;
- sottoporti a visite mediche per motivi legati ai rischi professionali.
Cosa ci deve essere scritto nella denuncia di infortunio?
I dati del lavoratore e le notizie sull'infortunio:
- cause e circostanze (giorno e ora, ecc.);
- i dati relativi al guadagno degli ultimi 15 giorni precedenti la data dell'infortunio;
- le eventuali mancanze di misure di igiene e prevenzione;
- i testimoni presenti all'evento;
- il tipo e la sede delle lesioni.
Che cos'è la malattia professionale? È diversa dall'infortunio?
La malattia professionale, a differenza dell'infortunio, è provocata da azioni
nocive che maturano nel tempo e riducono la capacità lavorativa della
persona colpita.
Ho una malattia professionale, cosa devo fare?
Se stai ancora lavorando, devi:
- denunciare la malattia al tuo datore di lavoro entro 15 giorni dal suo inizio;
- presentare al tuo datore di lavoro il primo certificato medico e, se devi proseguire
le cure, il certificato compilato dal medico curante.
Se non lavori più, devi:
- presentare all'INAIL la domanda di riconoscimento della malattia professionale.
Immigrazione come, dove, quando 91
sistema previdenziale e assicurativo
Che cosa fa l'INAIL se ho un infortunio o contraggo una malattia
professionale?
Al lavoratore che subisce un infortunio sul lavoro o contrae una malattia
professionale, l'INAIL fornisce prestazioni economiche e sanitarie.
Per quali motivi posso ottenere le prestazioni economiche?
- Mancata retribuzione (indennità di temporanea);
- riduzione o perdita della capacità lavorativa (riconoscimento del grado di
inabilità permanente) per gli eventi anteriori al 25 luglio 2000;
- per menomazione dell'integrità psicofisica e sue conseguenze patrimoniali
(danno biologico) per eventi a decorrere dal 25 luglio 2000;
- in caso di morte per infortunio sul lavoro o malattia professionale, la rendita
va ai superstiti.
Che cos'è l'indennità di temporanea e a quanto ammonta?
È un rimborso per la mancata retribuzione, che l'INAIL versa al lavoratore
dal quarto giorno successivo a quello in cui è avvenuto l'infortunio o si
è manifestata la malattia professionale, fino alla guarigione clinica.
L'indennità di temporanea corrisponde al 60% della retribuzione media fino
al 90° giorno di astensione dal lavoro e aumenta al 75% dopo il 90° giorno.
Le malattie non dovute direttamente al lavoro sono invece di competenza
dell'INPS.
Se l'infortunio o la malattia professionale non sono stati
denunciati, posso ottenere lo stesso le prestazioni INAIL?
Sì, entro 3 anni dal giorno in cui è avvenuto l'infortunio o si è manifestata
la malattia devi denunciare tu stesso l'infortunio, o rivolgendoti ad un Ente
di Patrocinio autorizzato.
Che cos'è il riconoscimento del grado di inabilità
permanente?
Dopo la guarigione l'INAIL invita il lavoratore infortunato a sottoporsi a
visita medico-legale per accertare e stabilire il grado di inabilità permanente
dovuto all'infortunio o alla malattia professionale:
Per eventi anteriori al 25 luglio 2000:
92 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
sistema previdenziale e assicurativo
- se il grado di inabilità accertato è compreso fra l'11 e il 100% il lavoratore
ha diritto alla rendita;
- se il grado di inabilità accertato è inferiore all'11%, il lavoratore non ha
diritto alla rendita salvo eventuale successivo aggravamento.
Per eventi a decorrere dal 25 luglio 2000:
- se il grado di menomazione dell'integrità psico-fisica è inferiore al 6% il
lavoratore non ha diritto a nessun indennizzo;
- se il grado di menomazione è pari o superiore al 6% ed inferiore al 16%
il lavoratore ha diritto ad indennizzo in capitale del solo danno biologico;
- se il grado di menomazione è pari o superiore al 16% il lavoratore ha diritto
ad una rendita, di cui una quota per danno biologico ed una quota per
le conseguenze patrimoniali della menomazione.
Cosa posso fare se il mio stato di salute peggiora?
Puoi richiedere all'INAIL la revisione del grado di inabilità, entro queste
scadenze:
- 10 anni dalla data di infortunio sul lavoro;
- 15 anni dalla data di manifestazione della malattia professionale;
- senza limiti di tempo in caso di silicosi ed asbestosi.
Dovrai sottoporti a visite medico-legali per avere conferma, aumento o diminuzione
del grado di inabilità.
Cosa comprendono le prestazioni sanitarie?
- Le cure mediche, chirurgiche e fisiche per favorire la guarigione, fornite
gratis dal Servizio Sanitario Nazionale e dagli ambulatori dell'INAIL;
- le cure mediche riabilitative e le eventuali protesi per il massimo recupero
possibile della integrità psicofisica e della capacità lavorativa perduta.
Per ottenere le prestazioni e ricevere assistenza gratuita, puoi anche rivolgerti
ai Patronati.
Immigrazione come, dove, quando 93
sistema previdenziale e assicurativo
ADEMPIMENTI DEL DATORE DI LAVORO IN CASO DI
INFORTUNIO E MALATTIA PROFESSIONALE DI UN
DIPENDENTE
Cos'è la Legge 626 e di cosa si occupa?
Il decreto legislativo 626 del 1994, noto come "la legge sulla sicurezza
nel lavoro", stabilisce le norme in materia di igiene e sicurezza dei lavoratori
sui luoghi di lavoro; è il primo decreto nato per individuare, valutare,
eliminare, prevenire e limitare i rischi negli ambienti di lavoro,
garantendo così la massima sicurezza.
Quali sono i doveri del datore di lavoro?
- Informare i lavoratori;
- fare una regolare manutenzione dei macchinari;
- vigilare sul rispetto delle regole.
Cosa fare se un dipendente ha un infortunio?
- Presentare denuncia all'INAIL e alle autorità di Pubblica Sicurezza, su
specifico modulo entro due giorni da quello in cui si è avuta notizia;
- inviare all'INAIL i certificati medici originali;
- pagare per intero la giornata in cui è avvenuto l'infortunio e per il 60%
i tre giorni successivi.
In caso di ricovero, l'ospedale invierà copia dei certificati all'INAIL ed
al datore di lavoro.
Attenzione: in caso di infortunio mortale, si deve fare la denuncia, per
telegrafo (o via fax), entro 24 ore dall'infortunio.
Cosa fare se il dipendente contrae una malattia
professionale?
- Presentare denuncia all'INAIL entro 5 giorni;
- inviare all'INAIL i certificati medici originali.
anagrafe
anagrafe
Immigrazione come, dove, quando 97
anagrafe
Informazioni generali
Cos'è l'Anagrafe?
L'Anagrafe è un registro in cui sono contenuti i dati personali delle persone
che abitano un Comune.
L'Ufficio Anagrafe si occupa delle pratiche necessarie a mantenere il registro
aggiornato.
Cosa si intende per "dimora", "residenza", "domicilio"?
La dimora (semplice dimora o dimora occasionale) è un luogo in cui una
persona decide di restare provvisoriamente, in attesa di una sistemazione stabile,
per un periodo di tempo limitato.
La residenza è il luogo dove una persona vive abitualmente e dove ha fatto
richiesta di iscrizione all'Anagrafe. Richiede la residenza chi immagina
di restare a lungo sul territorio.
Il domicilio, invece, è il luogo in cui un individuo decide di stabilire la sede
principale dei suoi affari ed interessi.
Posso iscrivermi all'Anagrafe?
Sì, se hai il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo,
oppure un regolare permesso di soggiorno di lunga durata, ovvero per lavoro,
famiglia, residenza elettiva, anche in fase di rinnovo dello stesso, mostrando
la ricevuta di richiesta del rinnovo, puoi rivolgerti all'Ufficio Anagrafe
del Comune di residenza.
Quando viene effettuata l'iscrizione anagrafica?
- Alla nascita, nell'Anagrafe del Comune di residenza dei genitori o nel Comune
dove è iscritta la madre, nel caso i genitori siano iscritti in anagrafi diverse;
- quando si cambia residenza da altro Comune o dall'estero, nell'Anagrafe
del Comune dove si risiede.
L'iscrizione e la richiesta di variazione anagrafica possono dar luogo alla
verifica, da parte dei competenti uffici comunali, delle condizioni igienicosanitarie
dell'immobile in cui il richiedente intende fissare la propria residenza,
ai sensi delle vigenti norme sanitarie.
98 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
anagrafe
Cos'è la famiglia anagrafica?
La famiglia anagrafica è un gruppo di persone che vive nella stessa abitazione.
Queste persone hanno legami come matrimonio, parentela, affinità,
adozione, tutela oppure semplicemente affettivi.
Quando e perché si viene cancellati dall'Anagrafe del comune
di residenza?
- Quando si cambia il luogo di residenza, in un altro Comune o all'estero;
- quando una persona senza fissa dimora si sposta in un altro Comune;
- quando le autorità non riescono a trovare la persona presso la residenza
dichiarata.
Attenzione: Quando non si rinnova la dichiarazione di dimora abituale il
cittadino straniero viene avvisato e invitato a provvedere entro 30 giorni.
A cosa serve registrare la residenza presso il Comune?
Serve a completare alcune importantissime pratiche:
- rinnovo del permesso di soggiorno;
- richiesta di rilascio del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo
periodo;
- richiesta di acquisizione di cittadinanza;
- richiesta di ricongiungimento familiare;
- richiesta di rilascio della tessera sanitaria;
- richiesta di accedere ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica ("case
popolari").
Un centro di accoglienza può diventare la mia "dimora abituale"?
Quando uno straniero risiede presso un centro di accoglienza per almeno 3
mesi, il centro di accoglienza diventa la sua dimora abituale.
È obbligatorio rinnovare l'iscrizione presso l'Anagrafe? Quando?
Sì, ogni volta che ti rinnovano il permesso di soggiorno, entro 60 giorni dal rilascio
del nuovo permesso di soggiorno (o del nuovo permesso di soggiorno
CE per soggiornanti di lungo periodo). Nella fase di rinnovo del permesso di
soggiorno (o del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo)
l'iscrizione all'Anagrafe comunque non decade. L'ufficiale dell'Anagrafe
aggiornerà la tua scheda anagrafica, dandone comunicazione al Questore.
Immigrazione come, dove, quando 99
anagrafe
Quando devo comunicare alla Questura le variazioni di dimora?
Per gli stranieri residenti, la variazione della dimora è comunicata dall'Ufficio
Anagrafe alla Questura competente. Gli stranieri che soggiornano regolarmente
ma non hanno la residenza devono comunicare obbligatoriamente,
entro 15 giorni, il cambiamento di dimora alla Questura.
Domanda di iscrizione anagrafica
Cosa si intende per "domanda di iscrizione anagrafica" per gli
stranieri?
È la domanda con cui un cittadino straniero richiede di essere inserito nel
registro dell'Anagrafe. Se questa domanda viene accolta, il cittadino ottiene
la residenza nella città scelta e può richiedere certificati utili per la permanenza
in Italia.
Cosa si intende per cambio di residenza o di domicilio?
Per cambio di residenza si intende un trasferimento permanente della propria
abitazione principale da un Comune ad un altro.
Per cambio di domicilio si intende il trasferimento da una casa ad un'altra,
sempre all'interno dello stesso Comune.
Posso presentare la richiesta di cambio di residenza/domicilio?
Solo se sei maggiorenne e hai un permesso di soggiorno valido.
Come faccio a presentare la richiesta di cambio di residenza o
domicilio?
Se ti trasferisci dall'estero devi recarti all'Ufficio Cambi di Residenza del
Comune dove vai ad abitare, per firmare una dichiarazione di iscrizione.
Se ti trasferisci da un Comune ad un altro devi presentarti presso gli uffici
anagrafici del Comune del luogo dove vuoi stabilire la nuova residenza.
Come faccio a presentare la richiesta d'iscrizione all'Anagrafe
o di cambio di residenza per tutta la mia famiglia?
Qualunque componente maggiorenne del nucleo familiare può fare la richie100
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
anagrafe
sta per tutta la famiglia: si devono presentare i permessi di soggiorno di tutta
la famiglia e impegnarsi a comunicare il trasferimento ai familiari.
Cosa devo fare se vado a vivere presso un'altra famiglia?
La prima persona che compare nello stato di famiglia della famiglia che ti
ospita, deve accompagnarti presso l'Ufficio Cambi di Residenza a presentare
la richiesta di iscrizione di residenza.
Quali sono i tempi di registrazione e di cambio di residenza?
I cittadini stranieri devono chiedere l'iscrizione all'Anagrafe entro 90 giorni
dalla loro entrata in Italia.
I cittadini stranieri devono chiedere il cambio di residenza all'Anagrafe entro
20 giorni dal loro trasferimento.
Quali sono i documenti da presentare?
- Passaporto valido;
- codice fiscale;
- permesso di soggiorno valido della durata superiore ad 1 anno (se si è al
primo rilascio, deve avere validità superiore a 3 mesi). Se il permesso di
soggiorno è in fase di rinnovo, si può presentare il permesso scaduto insieme
alla ricevuta di richiesta del rinnovo (rilasciata dalla Questura oppure
dalle Poste).
A seconda dei comuni vengono richiesti anche:
- un atto di nascita in lingua italiana o atti autentici e validi rilasciati dalle
autorità del paese di origine che attestano lo stato civile e la composizione
familiare;
- una copia del contratto di affitto o dell'atto di proprietà dell'abitazione,
oppure in alternativa, una dichiarazione di ospitalità del padrone di casa;
- la cartella della nettezza urbana per dimostrare l'iscrizione della abitazione
dove ci si trasferisce.
I rifugiati politici devono portare anche la dichiarazione rilasciata dall'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite.
Attenzione: Dopo la registrazione e/o il cambio di residenza, il Comune
manderà un controllo dei Vigili Urbani, per accertare la tua presenza nella
nuova residenza, indispensabile per il completamento della pratica.
Nel caso in cui cambi domicilio, prima di recarti in Comune devi far annotaImmigrazione
come, dove, quando 101
anagrafe
re sul permesso di soggiorno il nuovo domicilio dalla Questura del Comune
in cui è situato il nuovo domicilio.
Se hai la patente italiana, devi aggiornare la nuova residenza su questo documento.
Gli individui domiciliati nella stessa abitazione sono automaticamente inseriti
in uno stesso stato di famiglia. Se non esistono legami di parentela, si
può richiedere di essere iscritti in un proprio stato di famiglia autonomo.
Quanto costano l'iscrizione e il cambio di residenza o domicilio?
Sono gratuiti.
Servizi anagrafici
Quali sono i servizi anagrafici e di stato civile cui hanno accesso
gli stranieri residenti?
Certificati di (se gli eventi sono registrati nel Comune):
- nascita;
- residenza;
- storico anagrafico;
- stato libero;
- stato di famiglia;
- esistenza in vita;
- vaccinazioni;
- contestuale.
Attenzione: Per usufruire dei servizi è necessario possedere il passaporto (o documento
equivalente), il permesso di soggiorno o il permesso di soggiorno CE
per soggiornanti di lungo periodo; i dati in essi contenuti devono coincidere.
Cos'è la Carta d'Identità?
È un documento di riconoscimento personale, che può essere utilizzato in
Italia. È rilasciata a vista agli stranieri residenti al Comune che hanno già
compiuto 15 anni. È valida per 10 anni, non è valida per l'espatrio.
Attenzione: la Carta d'Identità rilasciata dal Sindaco non costituisce titolo
al soggiorno dello straniero sul territorio nazionale, ma deve essere sempre
esibita congiuntamente al permesso di soggiorno o al permesso di soggiorno
CE per soggiornanti di lungo periodo ed al passaporto.
102 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
anagrafe
Quando posso fare la richiesta?
Per il rilascio: in qualunque momento.
Per il rinnovo: 180 giorni prima della sua scadenza.
Dove posso fare la richiesta di rilascio/rinnovo e quali documenti
devo presentare?
Devi presentarti di persona all'ufficio Carte d'Identità del Comune.
Quando si fa la richiesta di Carta d'Identità si devono presentare:
- tre fotografie formato tessera frontali, uguali e recenti, senza copricapo;
- i cittadini dell'Unione Europea devono presentare un documento di riconoscimento
valido;
- i cittadini stranieri devono presentare il passaporto ed il permesso di soggiorno;
se il permesso di soggiorno è in fase di rinnovo, si può presentare
il permesso scaduto insieme alla ricevuta di richiesta del rinnovo (rilasciata
dalla Questura oppure dalle Poste).
È necessario acquistare alla cassa circoscrizionale un modulo di richiesta,
che va compilato. Si devono poi pagare i diritti di segreteria.
Posso avere un duplicato della Carta d'Identità?
I casi previsti per il rilascio del duplicato della propria Carta d'Identità, quando
non è scaduta, sono:
- furto;
- smarrimento;
- deterioramento.
Quando posso utilizzare l'autocertificazione?
Alcuni documenti da presentare alle pubbliche Amministrazioni ed ai concessionari
di pubblici servizi (Enel, Acea, Atac, Poste, ecc) possono essere sostituiti
dall'autocertificazione, cioè da una semplice dichiarazione firmata dall'interessato,
non autenticata e senza bolli. Un cittadino straniero, regolarmente
residente in Italia, può utilizzare l'autocertificazione per certificare:
- stati e qualità personali, detenuti o attestabili da parte della Pubblica
Amministrazione;
- fatti certificabili o attestabili da parte di soggetti pubblici italiani, ad
eccezione di speciali disposizioni di legge.
Immigrazione come, dove, quando 103
anagrafe
Cos'è la legalizzazione?
La legalizzazione è un atto con cui l'Autorità Consolare Italiana conferisce
validità ad un documento formato e rilasciato dalle Autorità estere.
Cos'è l'autenticazione?
È una traduzione - con timbro - che deve essere validata dal Tribunale Civile
e che va allegata in caso di documenti scritti in lingua straniera, all'originale
o alla copia.
Cosa devo fare se desidero contrarre matrimonio?
I cittadini stranieri possono contrarre matrimonio in Italia, sia con il rito civile
italiano sia con il rito religioso valido agli effetti civili, secondo i culti ammessi
nello Stato. Nel caso del cittadino straniero residente in Italia, come anche
per i cittadini italiani, la celebrazione del matrimonio deve essere preceduta
dalle pubblicazioni, da richiedere all'Ufficio di stato Civile del Comune
di residenza anagrafica. La pubblicazione serve per dare pubblicità alla volontà
di due persone che vogliono sposarsi. Prima della pubblicazione i futuri sposi
devono prestare giuramento di fronte ad un ufficiale di stato civile.
Quali sono i documenti da presentare?
- il permesso di soggiorno oppure la dichiarazione di presenza (quando non è
obbligatorio fare la dichiarazione di presenza è sufficiente esibire la pagina del
passaporto sulla quale è visibile il timbro della Polizia di Frontiera);
- Il nulla osta, rilasciato dall'Autorità Consolare in Italia - in questo caso la firma
del Console deve essere legalizzata presso la Prefettura italiana competente - oppure
dall'Autorità competente del proprio Paese - in questo caso il documento
deve essere legalizzato dal Consolato o dall'Ambasciata italiana all'estero;
- per i cittadini stranieri residenti in Italia, certificato di stato libero e di residenza
in bollo;
- il passaporto o documento di identità personale;
- l'atto di nascita, rilasciato dal Paese d'origine, tradotto e legalizzato, nel caso in
cui il nulla osta contenga i dati relativi alla nascita, alla paternità e maternità.
Attenzione: Al momento del giuramento, è necessaria la presenza di due
testimoni maggiorenni con documenti validi (se stranieri con permesso di
soggiorno). Nel caso dello straniero residente in Italia, la certificazione relativa
a residenza è rilasciata dall'ufficio del Comune in cui è residente.
104 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
anagrafe
ALTRI UFFICI DI SERVIZIO DEL COMUNE
Cosa sono i servizi sociali e a cosa servono?
In ogni Comune c'è un ufficio di Servizio Sociale. Possono rivolgersi a
questo ufficio tutti i residenti nel Comune, italiani e stranieri. Gli assistenti
sociali aiutano le persone che trovano difficoltà a seguito dell'ingresso
e nella fase di integrazione in Italia e offrono informazioni utili
su:
- assistenza domiciliare agli anziani, ai minori, ai portatori di handicap;
- sostegno economico alla famiglia e alla persona;
- assistenza per l'alloggio;
- inserimento dei minori in strutture residenziali;
- adozione nazionale e internazionale;
- contrassegni parcheggio per le persone disabili;
- tariffe agevolate per il trasporto pubblico;
- autorizzazione mensa sociale e/o accoglienza notturna, ecc.
Cosa sono i servizi educativi?
In ogni Comune c'è un ufficio di Servizio Educativo che offre informazioni
sui seguenti servizi:
- servizi di ristorazione (mensa) a scuola;
- centri ricreativi estivi, invernali e nelle scuole;
- certificazioni di frequenza al nido e alle scuole d'infanzia comunali;
- iscrizioni agli asili nido;
- iscrizione scuola dell'infanzia, ecc.
Cosa sono i servizi culturali, sportivi e del tempo libero?
In ogni Comune c'è un ufficio di Servizio Culturale, Sportivo e del Tempo
libero che si occupa di promuovere, organizzare e realizzare iniziative
culturali e sportive di ambito municipale. Offre informazioni sui seguenti
servizi:
- centri sportivi dei Municipi;
- centri ricreativi estivi;
- iscrizioni agli Albi delle Associazioni Culturali, Sportive ed Onlus, ecc.
alloggio
alloggio
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alloggio
Garanzia di un alloggio
Lo straniero per soggiornare in Italia necessita della garanzia di un alloggio.
L'alloggio può essere ottenuto grazie all'ospitalità di qualcuno oppure
affittando o acquistando una casa. In casi di difficoltà si può usufruire dell'alloggio
presso un Centro di Accoglienza.
Sono ospitato da familiari/amici, ho degli obblighi?
Non tu, ma chi ti ospita. Chiunque, a qualsiasi titolo, dà alloggio o ospita
stranieri a casa propria, è obbligato a comunicarlo alle autorità di pubblica
sicurezza (con un atto di comunicazione di cessione di fabbricato) nei seguenti
casi:
- quando si dà in affitto o in comodato un'immobile o parte di esso;
- quando si cede in proprietà un'immobile, con dati anagrafici del cedente
e dell'acquirente;
- quando si cede anche parzialmente, ai fini dell'alloggio, un immobile che
si trova nel territorio dello Stato Italiano.
L'obbligo riguarda tutti i cittadini/enti?
Sì, ad eccezione del Sacro Collegio e del Corpo diplomatico o consolare,
ogni cittadino o associazione, privata o pubblica, deve fornire comunicazione
alle autorità di pubblica sicurezza (PS), anche se le persone straniere ospitate
sono parenti o affini.
In che modo si deve dare la comunicazione?
La comunicazione deve avvenire in forma scritta entro 48 ore, anche tramite
lettera raccomandata con avviso di ricevuta alle autorità di PS competenti
locali.
Attenzione: Per inosservanza degli obblighi di comunicazione dell'ospitante
sono previste delle sanzioni (pagamento di una multa).
A chi va inviata?
- Alla Questura nei comuni capoluogo di provincia;
- al Commissariato di Pubblica Sicurezza o al Comune nei comuni che non
sono capoluogo.
108 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
alloggio
Quali dati deve riportare la comunicazione?
- Dati anagrafici di chi dà alloggio (nome, cognome, data e luogo di nascita,
residenza);
- dati anagrafici della persona straniera ospitata (nome, cognome, data e luogo
di nascita, residenza, il tipo di documento di identificazione, il numero
del documento, la data e luogo di rilascio del documento);
- indirizzo esatto dell'immobile in cui si ospiteranno le persone straniere;
- il titolo a cui è ceduto l'immobile ad uso abitativo, per esempio, in affitto,
in comodato, in proprietà o altri; oppure semplicemente la dichiarazione
dell'ospitalità senza fine di lucro.
Attenzione: La legge 94/2009 ha stabilito che chiunque dà alloggio - facendosi
pagare - o cede in locazione un immobile ad uno straniero privo
di titolo di soggiorno o con titolo scaduto e non rinnovato, è punito con
la reclusione da sei mesi a tre anni. Una volta che la condanna sia definitiva,
l'immobile viene confiscato salvo che appartenga a persona estranea
al reato.
Affitto di una casa
Cosa devo fare per prendere una casa in affitto?
Devi stipulare un contratto di locazione abitativa (un contratto di affitto).
Con questo contratto il proprietario di casa si obbliga a concedere ad altri,
l'inquilino, un immobile in godimento, per uso abitativo e per un tempo determinato,
dietro pagamento periodico del canone d'affitto. L'affitto viene
versato dall'inquilino al proprietario di casa di solito mensilmente. L'affitto
viene aggiornato ogni anno sulla base dell'indice ISTAT e subisce un aumento
corrispondente al 75% di tale indice.
Cos'è il deposito cauzionale?
È una somma che l'inquilino versa al proprietario di casa quale garanzia di eventuale
danni che potrebbe arrecare all'immobile locato. L'importo versato non
può superare la somma equivalente a massimo 3 mesi di affitto. Se la casa non
riporta danni, il deposito cauzionale viene restituito interamente a fine contratto,
maggiorato della percentuale di interessi legali nel frattempo maturati.
Immigrazione come, dove, quando 109
alloggio
Che forma deve avere il contratto d'affitto?
La legge impone che i contratti di locazione abitativa siano stipulati in forma
scritta e che corrispondano a ben precise tipologie.
Il contratto di affitto stabilisce:
- Quanto l'inquilino deve pagare ogni mese al padrone di casa;
- Per quanto tempo l'inquilino potrà occupare la casa;
- Quale giorno del mese va pagato l'affitto, con quale mezzo e dove.
I due principali tipi di contratto previsti dalla Legge 431/98 sono:
- Il contratto libero, segue l'andamento del mercato degli affitti ed è determinato
dall'incontro tra domanda ed offerta. Ha la durata di 4 anni ed è tacitamente
rinnovabile alle stesse condizioni per altri 4, in mancanza di disdetta con 6
mesi di anticipo sulla data di scadenza del contratto. Si può dare disdetta anche
alla scadenza dei primi 4 anni, in caso di necessità proprie o di familiari fino al
secondo grado, oppure per necessità d'interventi di manutenzione strutturali.
- Il contratto concordato viene definito da un accordo tra le Organizzazioni Sindacali
dei proprietari e degli inquilini con la partecipazione dei Comuni. La durata
è di 3 anni più 2. Utilizzando questo tipo di contratto sia il proprietario, sia
l'inquilino possono usufruire di detrazioni dalla dichiarazione dei redditi, di una
riduzione del 30% della tassa di registrazione e, quale incentivo del Comune,
un abbattimento o azzeramento dell'imposta comunale sugli immobili (ICI).
La registrazione del contratto è obbligatoria?
Si, in base alla legge il proprietario ha l'obbligo di registrare il contratto presso
l'Ufficio del Registro entro 30 giorni dalla firma. L'imposta di registro
è pari al 2 per cento annuo del canone di affitto. Le spese di registrazione
si dividono a metà tra il proprietario e l'inquilino. Ogni anno la registrazione
deve essere rinnovata. Per contratti pluriennali è possibile pagare l'imposta
di registro con un solo versamento anche per gli anni successivi al primo.
In questo caso si ottiene una riduzione sulle spese di registrazione.
Inoltre con il contratto regolarmente registrato, si può partecipare al bando
che i Comuni pubblicano, per l'ottenimento di un contributo a sostegno delle
spese di affitto per i meno abbienti in funzione del reddito e dell'incidenza
delle spese di affitto su di esso.
Attenzione: se il contratto non è registrato non è valido per dimostrare di
avere un alloggio idoneo ai fini del rinnovo del permesso di soggiorno.
110 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
alloggio
Acquisto di una casa
Posso acquistare una casa?
Gli stranieri con regolare permesso di soggiorno per motivi di lavoro o motivi
familiari, o in possesso di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo
periodo, possono acquistare una casa alle stesse condizioni dei cittadini italiani.
Gli altri, invece, possono acquistare una casa solo se esiste un accordo specifico
tra il Paese di appartenenza e l'Italia.
Nel caso di acquisto della prima casa esistono delle agevolazioni sulle imposte.
Quali documenti devo firmare per acquistare casa?
- La proposta d'acquisto, con cui si blocca il prezzo pattuito e si sottoscrive
una proposta irrevocabile di acquisto, versando un acconto sul prezzo;
- la promessa di vendita o compromesso, un contratto preliminare che impegna
le parti alla stipula del rogito (il contratto di compravendita) fissandone
la data, se non è possibile stipulare il contratto immediatamente. Alla
firma del compromesso è d'uso, ma non obbligatorio, versare un acconto
sul prezzo richiesto dell'immobile;
- l'atto pubblico di vendita, il contratto di compravendita, che ha per oggetto
il trasferimento della proprietà, si stipula davanti al notaio (rogito notarile),
presenti il venditore ed il compratore, ed è redatto in forma pubblica.
Cos'è il mutuo?
Se non hai a disposizione l'intera somma per l'acquisto della casa puoi chiedere
un prestito ad una banca attraverso l'accensione di un mutuo ipotecario.
La banca, a garanzia del mutuo (prestito) erogato, pone sull'immobile
acquistato un vincolo (l'ipoteca). Se il reddito non è sufficiente a pagare la
rata del mutuo la banca richiede una garanzia (fideiussione) da una persona
o un ente che si impegna a garantire personalmente con i propri beni il
rimborso del tuo debito. L'ipoteca è una formula che consente alla banca,
nel caso in cui non vengano pagate le rate del mutuo, di appropriarsi della
casa e anche di venderla per recuperare i soldi anticipati.
Nel caso di acquisto della prima casa si può accedere ad un mutuo agevolato che
prevede interessi più bassi rispetto a quelli generalmente applicati dalle banche.
Attenzione: se pensi di accendere un mutuo, verifica con la banca di avere
i requisiti per ottenere il prestito della somma di cui hai bisogno prima
Immigrazione come, dove, quando 111
alloggio
di fare la proposta di acquisto della casa.
Quali condizioni richiede la banca per concedere un prestito o
un mutuo?
Per concedere un prestito o un mutuo la banca richiede delle garanzie:
- la dichiarazione dei redditi;
- il versamento su conto corrente dello stipendio (in alcuni casi non è obbligatorio);
- garanzie personali o patrimoniali.
Cosa si deve specificare in un contratto per l'accensione del
mutuo?
Le principali condizioni che vengono specificate in un contratto di mutuo sono:
- in quanto tempo i soldi verranno restituiti (da 5 a 30 anni), anche in considerazione
dell'età anagrafica del richiedente;
- quale tasso di interesse viene applicato (il massimo tasso di interesse è stabilito
dalla legge che vieta di applicare un tasso d'usura; i tassi di interesse
vengono stabiliti con varie scadenze (mensili, trimestrali, ecc.) e sulla
base di indici di riferimento pubblicati sui principali quotidiani (ad esempio
l'indice EURIBOR, EURIRS) più un ulteriore costo applicato dalla banca
e diverso da istituto ad istituto, definito SPREAD;
- qual è la rata da pagare e il piano di rimborso (la frequenza con cui si versano
i pagamenti); la rata da pagare deve essere sostenibile rispetto al livello
di reddito del richiedente;
- a quanto ammontano le penali di chiusura anticipata del mutuo.
Chi redige i contratti relativi al mutuo e alla casa?
Sia il contratto di compravendita della casa sia il contratto per l'erogazione
del mutuo devono essere redatti e registrati da un notaio.
Quali imposte e spese devo affrontare al momento
dell'acquisto di una casa?
- Imposta di registro (a condizioni agevolate per l'acquisto della prima casa);
- se si acquista un immobile da un'impresa anche l'Imposta sul Valore Aggiunto
(IVA);
112 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
alloggio
- imposta ipotecaria;
- imposta catastale;
- spese notarili relative ai due contratti di compravendita e di erogazione del
mutuo.
Quali spese devo affrontare come proprietario o inquilino di
una casa?
Devi pagare le bollette relative alle utenze (gas, elettricità, acqua, riscaldamento,
telefono se istallato, eventuali spese condominiali) che sono mensili o bimestrali
e la tassa sulla raccolta dei rifiuti che deve essere pagata una volta l'anno.
Centri di Accoglienza
Cosa sono i Centri di Accoglienza?
Sono strutture che garantiscono una serie di servizi socio assistenziali e forniscono
alloggio temporaneo agli stranieri che siano temporaneamente impossibilitati
a provvedere autonomamente alle proprie esigenze di alloggio
e sussistenza, con lo scopo di favorire il loro inserimento sociale nel più breve
tempo possibile.
Posso accedere ai Centri di Accoglienza?
Solo se sei uno straniero con regolare permesso di soggiorno per lavoro, famiglia
e attesa occupazione, ma non hai la possibilità di trovare da solo una casa.
Chi non ha diritto di accedere nei Centri di Accoglienza?
- Gli stranieri privi di permesso di soggiorno ossia irregolari, salvo situazioni
di particolare emergenza (stabilite dal sindaco);
- gli stranieri titolari di permesso di soggiorno per turismo, studio, affari,
cure mediche ed altre tipologie di breve durata.
L'alloggio presso i Centri di Accoglienza è gratuito?
Può essere gratuito o subordinato al pagamento di un affitto.
Ho degli obblighi quando sono ospitato in un centro di
accoglienza?
Sì, va rispettato il regolamento del centro.
Immigrazione come, dove, quando 113
alloggio
EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
E COOPERATIVE EDILIZIE
Cos'è l'Edilizia Residenziale Pubblica?
Si tratta di case costruite con finanziamenti pubblici appartenenti quindi
ad enti pubblici, destinate ad abitazione.
Chi può accedere agli alloggi di edilizia residenziale pubblica?
Sia cittadini italiani sia cittadini stranieri.
Gli immigrati regolari a basso reddito, per poter accedere all'assegnazione
di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica a parità con i cittadini
italiani, devono essere residenti da almeno dieci anni nel territorio nazionale
oppure da almeno cinque anni nella medesima Regione.
Come si accede agli alloggi di edilizia residenziale?
Coloro che vogliono accedere agli alloggi di edilizia residenziale pubblica
(cosiddette case popolari) devono presentare domanda al Comune
di residenza su apposito modulo disponibile presso il Comune, per mezzo
di raccomandata con ricevuta di ritorno. Gli alloggi vengono assegnati
sulla base di una graduatoria pubblica. Per informazioni rivolgersi all'Ufficio
Relazioni con il pubblico del tuo Comune di residenza.
Cos'è la cooperativa edilizia?
La cooperativa edilizia è un ente che ha come finalità la costruzione o
l'acquisto di abitazioni destinate ai soci che ne fanno parte. I soci devono
avere determinati requisiti (residenza nel Comune, reddito basso, non
titolarità di altre proprietà, ecc.).
L'acquisto di una casa in cooperativa ha generalmente condizioni vantaggiose
perché le cooperative usufruiscono di agevolazioni fiscali e creditizie.
Posso aderire ad una cooperativa edilizia?
Sì, i cittadini stranieri possono aderire ad una cooperativa edilizia.
sanità
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Immigrazione come, dove, quando 117
sanità
Iscrizione al Servizio Sanitario
Nazionale (SSN)
Il Servizio Sanitario Nazionale è l'insieme di strutture e servizi che assicurano
la tutela della salute e l'assistenza sanitaria a tutti i cittadini italiani e stranieri.
Il cittadino straniero residente in Italia con regolare permesso di soggiorno ha
diritto all'assistenza sanitaria assicurata dal Servizio Sanitario Nazionale, con
parità di trattamento rispetto ai cittadini italiani. L'assistenza sanitaria spetta, oltre
che agli iscritti, anche ai familiari a carico e regolarmente soggiornanti.
Dove viene fatta l'iscrizione?
L'iscrizione viene fatta presso l'Azienda Sanitaria Locale (ASL) del territorio
in cui si ha la residenza oppure (se non si ha residenza) tenendo conto
dell'indirizzo che compare sul permesso di soggiorno.
Cos'è l'Azienda Sanitaria Locale (ASL)?
L'Azienda Sanitaria Locale è il complesso di ospedali, ambulatori, consultori e
uffici che, in un contesto territoriale, provvede alla salute della popolazione. Presso
le ASL si richiede l'iscrizione al SSN e si sceglie il proprio medico di base.
Posso iscrivermi al Servizio Sanitario Nazionale (SSN)?
L'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale è obbligatoria per i cittadini stranieri
titolari di:
- permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
- permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato;
- permesso di soggiorno per motivi di lavoro autonomo;
- permesso di soggiorno per motivi di iscrizione al collocamento;
- permesso di soggiorno per motivi di famiglia;
- permesso di soggiorno per motivi di asilo politico;
- permesso di soggiorno per motivi di asilo umanitario;
- permesso di soggiorno per motivi di attesa di adozione;
- permesso di soggiorno per motivi di affidamento;
- permesso di soggiorno per motivi di acquisto della cittadinanza.
Gli stranieri che sono in attesa del rinnovo o del rilascio del permesso di soggiorno
non perdono il diritto all'assistenza sanitaria, e se non iscritti si possono iscrivere.
118 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
sanità
Il diritto spetta anche ai familiari quando sono a carico.
Attenzione: gli stranieri che entrano in Italia per motivi di cure non possono
iscriversi al SSN e devono provvedere al pagamento degli oneri relativi
alle cure effettuate;
Gli stranieri rifugiati politici e apolidi e i loro coniugi, sono equiparati ai
cittadini italiani se provvisti del permesso di soggiorno per asilo politico in
corso di validità. Ai figli minori di stranieri iscritti al SSN è assicurato, fin
dal momento della nascita, il medesimo trattamento dei minori iscritti.
Quando non ci si può iscrivere al Servizio Sanitario Nazionale?
Non ci si può iscrivere se il permesso di soggiorno non è rinnovabile o in
caso di espulsione, a meno che non si presenti prova del ricorso contro
l'espulsione stessa.
Quali sono i documenti che devo presentare per iscrivermi al
Servizio Sanitario Nazionale?
- Permesso di soggiorno valido; se il permesso di soggiorno è in fase di rinnovo,
si può presentare il permesso scaduto insieme alla ricevuta di richiesta
del rinnovo (rilasciata dalla Questura oppure dalle Poste).
- certificazione di residenza (o dichiarazione di effettiva dimora come da permesso
di soggiorno);
- codice fiscale;
- dichiarazione con cui ci si impegna a comunicare variazioni del proprio status.
Inoltre:
- i disoccupati iscritti ai Centri per l'Impiego devono fornire autocertificazione
dell'iscrizione all'ufficio di collocamento;
- i coniugati con cittadini italiani devono fornire stato di famiglia o autocertificazione;
- i minori in affidamento o in attesa di adozione devono fornire dichiarazione
del Tribunale dei Minori attestante la preadozione o l'affidamento.
Quanto tempo vale l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale?
La validità è a tempo indeterminato per tutta la durata dei periodi di validità
o del rinnovo del permesso o del permesso di soggiorno CE per soggiornanti
di lungo periodo.
Immigrazione come, dove, quando 119
sanità
Quando cessa l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale?
L'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale cessa:
- se scade il permesso di soggiorno, a meno che non si esibisca la richiesta
di rinnovo o il permesso rinnovato;
- se il permesso di soggiorno è revocato o annullato, a meno che non si possa
dimostrare il ricorso;
- in caso di espulsione;
- nei casi in cui vengano meno le condizioni di appartenenza dello straniero
alle categorie obbligatoriamente iscritte al SSN (ad esempio: fine della
convivenza per i familiari a carico; conversione del permesso di soggiorno
in un permesso diverso per il quale non si prevede l'iscrizione obbligatoria
al SSN; cessazione dell'attività lavorativa o dell'iscrizione nei
Centri per l'Impiego per lo straniero che non è titolare di un permesso di
soggiorno che rende obbligatoria l'iscrizione al SSN).
Quali sono i documenti e i servizi socio-sanitari di cui beneficiano
gli iscritti al Servizio Sanitario Nazionale?
- Tessera sanitaria;
- scelta del medico di famiglia e del pediatra per i bambini;
- visite mediche generali in ambulatorio e visite mediche specialistiche;
- visite mediche a domicilio;
- ricovero in ospedale;
- vaccinazioni;
- esami del sangue, radiografie, ecografie, ecc.;
- prescrizione di farmaci;
- prestazioni di carattere certificativo e medico-legale;
- assistenza per riabilitazione, protesi, ecc.
Tessera sanitaria
Cos'è la tessera sanitaria?
È il documento rilasciato dalla ASL che dimostra l'iscrizione al SSN. È indispensabile
per ottenere le prestazioni sanitarie e per accedere ai servizi. In essa è riportato
il nome e il cognome della persona e quello del suo medico curante.
120 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
sanità
Che cosa si deve fare in caso di smarrimento della tessera
sanitaria?
Si deve denunciare lo smarrimento alle autorità competenti e richiedere un
duplicato presso la ASL di appartenenza.
Servizi del Servizio Sanitario Nazionale
Chi è il medico di base (o di famiglia)?
È il professionista che assicura le cure di medicina generica:
- visita i pazienti nel proprio studio o nel domicilio del malato quando le condizioni
di salute del paziente non gli consentono di recarsi dal medico;
- prescrive farmaci, le analisi e le visite specialistiche;
- propone il ricovero in ospedale se necessario;
- eroga certificati.
Chi è il pediatra di base?
È il medico che segue i bambini, li visita periodicamente, controlla la loro
crescita, prescrive i farmaci, le analisi e le visite specialistiche, propone il
ricovero in ospedale se necessario, eroga certificati.
Come si sceglie il medico di famiglia e il pediatra?
L'iscritto al SSN può scegliere il medico di famiglia ed il pediatra per i bambini
da 0 a 14 anni i quali hanno diritto ad avere gratuitamente un medico
specialista pediatra.
Presso l'ufficio che rilascia la tessera sanitaria si può consultare un elenco
di medici disponibili. Il nome del medico di famiglia viene riportato sulla
propria tessera sanitaria.
I certificati rilasciati dal medico di famiglia e dal pediatra sono
gratuiti?
È gratuito il:
- certificato per l'astensione dal lavoro del genitore in caso di malattia del figlio;
- certificato per lo svolgimento di attività sportive non agonistiche in ambito
scolastico;
Immigrazione come, dove, quando 121
sanità
- certificato di malattia e infortunio o altro motivo di incapacità temporanea
al lavoro.
Non è gratuito il:
- certificato agonistico sportivo;
- certificato per uso assicurativo;
- certificato per la domanda di invalidità.
Posso revocare o sostituire il medico di famiglia in qualsiasi
momento?
Sì, compilando un apposito modulo; contemporaneamente si deve indicare
la scelta di un nuovo medico.
Come si fanno le visite specialistiche?
Per fare una visita specialistica occorre la richiesta del medico di famiglia.
Con la richiesta del medico e la tessera sanitaria si va all'ufficio prenotazioni
della ASL per prenotare la prestazione sanitaria. Le prestazioni si possono
effettuare anche presso ambulatori e laboratori privati convenzionati.
Le visite specialistiche sono gratuite?
Per le visite specialistiche, gli esami di laboratorio e l'acquisto di medicinali
si è tenuti a pagare una quota prestabilita dal Governo, il ticket.
Non pagano il ticket sui farmaci:
- gli invalidi civili al 100%, gli invalidi civili con invalidità superiore ai 2/3,
o con assegno di accompagnamento, i ciechi ed i sordomuti;
- le vittime del terrorismo e della criminalità organizzata;
- i pazienti sottoposti a terapie dolorose;
- i titolari di pensione sociale;
- i titolari di pensioni al minimo di oltre 60 anni.
Per le prestazioni specialistiche, sono esenti dal ticket:
- i titolari di pensioni sociali e i familiari a carico;
- i disoccupati, i titolari di pensioni al minimo di oltre 60 anni;
- gli invalidi civili con invalidità superiore ai 2/3 o con assegno di accompagnamento;
- gli infortunati sul lavoro e tutte le categorie di cittadini esenti per patologia
o condizioni individuate da leggi speciali.
122 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
sanità
Alcune prestazioni mediche non sono soggette al pagamento del ticket, anche
se il cittadino non rientra in una delle categorie sopra elencate. Queste sono:
- prestazioni per la diagnosi precoce dei tumori (mammografie, paptest, ecc.);
- prestazioni finalizzate alla tutela della maternità, quali ad esempio analisi,
ecografie, ecc.;
- prestazioni finalizzate alla promozione delle donazioni di sangue, organi
e tessuti, vaccinazioni non obbligatorie per i bambini fino a 14 anni.
Come posso ottenere l'esenzione dal pagamento del ticket?
Presentando domanda alla ASL corredata della certificazione del medico specialista
od ospedaliero, della tessera sanitaria e del Codice Fiscale. La ASL
rilascia un tesserino che dà diritto alla multiprescrizione fino a un massimo
di 6 pezzi del medicinale richiesto dalla patologia.
Attenzione: la normativa sulle esenzioni può subire delle variazioni. Per ottenere
maggiori informazioni sul sistema di esenzione vigente e sulla documentazione
da presentare, ci si può rivolgere al medico di famiglia o al
pediatra di libera scelta.
Cosa sono i servizi di emergenza?
Nei casi di grave urgenza (incidenti, infortuni ed in qualsiasi situazione di
pericolo per la vita) è possibile recarsi al Pronto Soccorso dell'Ospedale o
richiedere l'intervento medico telefonando al numero gratuito 118 in funzione
24 ore su 24.
L'assistenza ospedaliera è gratuita?
Le prestazioni ospedaliere sono gratuite per tutti gli iscritti al Servizio sanitario
nazionale.
La legge finanziaria 2006 ha previsto a partire dal 1° gennaio 2007 un ticket sugli
interventi al pronto soccorso non classificati come urgenti ("codice bianco").
Che cosa è la guardia medica?
È un servizio, totalmente gratuito, che può essere chiamato a qualsiasi ora nei
casi di grave necessità; esso offre assistenza medica immediata a domicilio.
Immigrazione come, dove, quando 123
sanità
L'assistenza infermieristica è coperta dal SSN?
Attualmente questo tipo di assistenza non è coperta dal Servizio Sanitario
Nazionale. Nei casi di necessità può però essere fornita, a domicilio, su segnalazione
del servizio sociale del Comune agli organi sanitari.
Gli accertamenti e i trattamenti sanitari possono essere
imposti?
No, a parte nei casi previsti dalla legge (Trattamenti Sanitari Obbligatori) sempre
nel rispetto della dignità della persona e dei diritti civili. Questi interventi
sono disposti con provvedimento del Sindaco, su proposta di un medico, convalidata
da un medico della struttura sanitaria competente. Dopo 48 ore dal ricovero
l'iniziativa deve essere comunicata al Giudice tutelare competente.
È possibile opporsi ad un trattamento sanitario obbligatorio?
Chi ne è sottoposto, o chi ne abbia interesse, può presentare al Tribunale ricorso
contro il provvedimento di ricovero convalidato dal Giudice tutelare.
Che cosa avviene se il cittadino ricoverato è straniero o
apolide?
Il provvedimento di ricovero deve essere comunicato al Ministero dell'Interno
e al consolato del Paese di appartenenza del ricoverato. La comunicazione
avviene tramite il Prefetto.
Cosa sono i consultori familiari?
Sono servizi socio-sanitari territoriali che tutelano la salute fisica e psichica
della donna, del bambino, della coppia e della famiglia. Tutti i servizi
del consultorio sono gratuiti e vi si accede per appuntamento. Il servizio è
aperto anche agli stranieri.
Nel consultorio familiare operano figure professionali sia con competenze
psicologiche e sociali - psicologi, assistenti sociali, sociologi, mediatori culturali
- sia con competenze sanitarie - pediatri, ginecologi, ostetriche, infermieri,
assistenti sanitarie.
Ci si può rivolgere al consultorio familiare per i seguenti servizi:
- consulenze e visite sulla contraccezione;
- essere seguite durante la gravidanza;
124 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
sanità
- corsi di preparazione alla nascita;
- consulenze, visite e certificati per l'interruzione volontaria della gravidanza;
- controlli ginecologici periodici;
- prevenzione dei tumori femminili;
- consulenza e assistenza durante la menopausa;
- assistenza pediatrica;
- vaccinazioni obbligatorie (e raccomandate);
- consulenze su problemi sociali e psicologici.
Dove si trova l'indirizzo dei Consultori familiari?
Sull'elenco telefonico, alla voce «Aziende sanitarie locali» per quanto riguarda
i Consultori pubblici e alla voce «Consultori» per quelli non pubblici.
Esistono altri servizi socio-sanitari territoriali?
Si, le Unità territoriali di riabilitazione (UTR) e i Centri di igiene mentale (CIM).
Quando e quali vaccinazioni sono obbligatorie?
Per i bambini in Italia sono obbligatorie le vaccinazioni contro il tetano, la
difterite, la poliomelite, e l'epatite B. Sono invece consigliate, ma non obbligatorie,
le vaccinazioni contro il morbillo, la pertosse e, solo per le bambine,
contro la rosolia. Per gli adulti sono consigliate le vaccinazioni contro
il tetano e l'epatite virale di tipo B.
Le vaccinazioni obbligatorie sono gratuite?
Si.
Dove mi può essere richiesto il certificato delle
vaccinazioni?
- All'iscrizione nella scuola primaria;
- all'iscrizione nella scuola materna;
- all'iscrizione nel nido d'infanzia;
- all'iscrizione nei soggiorni estivi, per svolgere attività sportiva agonistica, ecc.
Chi può iscriversi volontariamente al Servizio Sanitario Nazionale?
I cittadini stranieri per i quali non è obbligatoria l'iscrizione al SSN, devoImmigrazione
come, dove, quando 125
sanità
no comunque assicurarsi contro il rischio di malattie, infortunio e maternità.
Possono adempiere a questo obbligo:
- mediante la stipulazione di una polizza assicurativa con un istituto assicurativo
italiano o straniero, valida sul territorio nazionale;
- mediante l'iscrizione volontaria al SSN dietro pagamento di un contributo
annuo minimo in rapporto al reddito dichiarato.
Hanno diritto all'iscrizione volontaria al SSN (pagando un contributo annuale):
- studenti;
- persone alla pari ai sensi dell'Accordo europeo di Strasburgo del 24 novembre
1969 (ratificato con legge 18 maggio 1973 n. 304);
- religiosi;
- titolari di permesso per residenza elettiva che non svolgono alcuna attività
lavorativa;
- stranieri accreditati in Italia e che lavorano in Ambasciata;
- altre categorie che possono essere individuate, per esclusione, fra coloro
che non hanno diritto all'iscrizione obbligatoria.
Quali sono i documenti da presentare per iscriversi volontariamente
al Servizio Sanitario Nazionale?
- Permesso di soggiorno valido; se il permesso di soggiorno è in fase di rinnovo,
si può presentare il permesso scaduto insieme alla ricevuta di richiesta
del rinnovo (rilasciata dalla Questura oppure dalle Poste).
- certificazione di residenza (o dichiarazione di effettiva dimora come da permesso
di soggiorno);
- Codice Fiscale;
- ricevuta del bollettino di pagamento.
Dovranno produrre una certificazione ulteriore:
- gli studenti (autocertificazione d'iscrizione al corso di studio);
- gli stranieri collocati alla pari (dichiarazione di status di straniero collocato
alla pari).
Ho diritti se non ho un permesso di soggiorno valido?
Ai cittadini stranieri non in regola con le norme relative all'ingresso e/o al
soggiorno perché sprovvisti di permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno
scaduto da oltre 60 giorni, sono assicurate presso le strutture pubbli126
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
sanità
che ed accreditate, le cure ambulatoriali ed ospedaliere urgenti ed essenziali
per malattia ed infortunio e gli interventi di medicina preventiva a salvaguardia
della salute individuale e collettiva. Questi ultimi includono:
- gli interventi per la tutela sociale della gravidanza e della maternità;
- le vaccinazioni;
- gli interventi di profilassi internazionale;
- la profilassi, la diagnosi e la cura delle malattie infettive;
- le attività finalizzate alla tutela della salute mentale.
Straniero Temporaneamente Presente (STP)
Ai cittadini stranieri presenti irregolarmente viene assegnato un codice di
identificazione, chiamato STP (Straniero Temporaneamente Presente), valido
per 6 mesi e rinnovabile.
L'accesso alle strutture sanitarie da parte del cittadino straniero irregolarmente
presente in Italia non comporta la segnalazione alle autorità di polizia,
tranne nei casi in cui la denuncia sia obbligatoria per legge.
Posso accedere a prestazioni sanitarie se non ho danaro per
pagare il ticket?
Se il cittadino straniero non dispone di sufficiente danaro, pagherà solo una
parte del ticket (quota di partecipazione).
Il cittadino straniero totalmente sprovvisto di danaro (situazione di indigenza)
può essere esonerato dal pagamento della quota di partecipazione al ticket,
sottoscrivendo la "dichiarazione di indigenza", valida 6 mesi.
A quali prestazioni ho diritto, anche se non ho danaro per
pagare il ticket?
Così come è previsto per i cittadini italiani, anche lo straniero presente irregolarmente
in condizione di indigenza è esonerato dal pagamento del ticket
in questi casi:
- prestazioni sanitarie di primo livello;
- urgenze;
- stato di gravidanza;
- patologie esenti;
- in ragione dell'età o di gravi stati invalidanti.
istruzione
istruzione
Immigrazione come, dove, quando 129
istruzione
Diritto dovere all'istruzione
e alla formazione
In Italia esiste il diritto dovere all'istruzione e alla formazione che inizia a
6 anni. Il sistema nazionale di istruzione è rappresentato dalle scuole pubbliche
e private.
La scuola dell'obbligo è strutturata in due cicli di studio: il primo è costituito
dalla scuola primaria, e dalla scuola secondaria di primo grado. Il secondo
ciclo, comprende il sistema dei licei, quello dell'istruzione tecnica e
quello dell'istruzione e della formazione professionale. Tutti i percorsi del
secondo ciclo permettono di accedere all'Università.
Asilo nido o nido d'infanzia
Da che età posso iscrivere i miei figli alla scuola dell'infanzia?
L'asilo nido è aperto a tutte le bambine e i bambini in età compresa fra i 3
mesi compiuti ed i 3 anni.
Quanto dura l'asilo nido?
3 anni.
Da chi è gestito l'asilo nido?
Dai Comuni o da privati.
Come faccio ad iscrivere i miei figli all'asilo nido comunale?
Devi presentare domanda di ammissione nei periodi e nelle sedi stabilite
dal Comune. Nella domanda puoi indicare uno o più asili nido in ordine
di preferenza, in base al luogo di residenza o lavoro. Alla domanda
verrà assegnato un punteggio diverso a seconda della condizione lavorativa
dei genitori, della presenza di altri figli a carico e di eventuali
problemi sociali e sanitari. Viene quindi definita una graduatoria degli
ammessi. Per maggiori informazioni puoi rivolgerti al tuo Comune di residenza,
in quanto le condizioni di accesso variano in ragione della disciplina
comunale di riferimento.
130 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
istruzione
Quanto costa l'iscrizione all'asilo nido?
Le rette del nido comunale sono differenziate per categorie e fasce di reddito.
La retta del nido privato è stabilita autonomamente da ogni struttura.
A partire dall'Anno scolastico 2007/2008 è stato istituito un nuovo servizio
dedicato ai bambini di 2 anni: le Sezioni Primavera. Sono sezioni di nido
aggregate a scuole dell'infanzia private paritarie e rivolte ai bambini dai 24
ai 36 mesi, autorizzate al funzionamento. Per accedervi occorre rivolgersi
direttamente al gestore della scuola.
Scuola materna o scuola dell'infanzia
Da che età posso iscrivere i miei figli alla scuola dell'infanzia?
Possono essere iscritti le bambine e i bambini che compiono i 3 anni di età
entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento.
Quanto dura la scuola dell'infanzia?
3 anni.
Da chi è gestita la scuola dell'infanzia?
Dai Comuni, dallo Stato o da privati.
Dove posso iscrivere i miei figli alla scuola d'infanzia?
Presso il Dipartimento dei Servizi Scolastici del tuo Comune di appartenenza
per l'iscrizione alla scuola dell'infanzia comunale; presso la segreteria
della scuola di interesse, negli altri casi. Nella scuola pubblica l'iscrizione
avviene in base ad una graduatoria.
Quanto costa l'iscrizione alla scuola dell'infanzia?
Le spese di iscrizione delle scuole comunali sono differenziate per categorie
e fasce di reddito. Le rette delle scuole private sono stabilite autonomamente
da ogni istituto.
Primo ciclo
LA SCUOLA PRIMARIA
Da che età posso iscrivere i miei figli alla scuola primaria?
Per la prima classe, l'iscrizione è obbligatoria a 6 anni, facoltativa a 5 anni
e mezzo (possono iscriversi le bambine ed i bambini che compiono i 6
Immigrazione come, dove, quando 131
istruzione
anni entro il 30 aprile dell'anno scolastico di riferimento).
Attenzione: la normativa che riguarda l'iscrizione facoltativa alla scuola primaria
a 5 anni e mezzo potrebbe subire delle variazioni in futuro. Per informazioni
sugli aggiornamenti rivolgiti direttamente alla scuola che hai scelto.
Quanto dura la scuola primaria?
5 anni.
Dove devo rivolgermi per maggiori informazioni?
Presso la Direzione Didattica della scuola competente per territorio nel caso
di scuola statale, o presso il tuo Comune di residenza o le scuole private.
LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Che cos'è?
È un percorso formativo successivo alla scuola primaria
Quanto dura?
3 anni.
Dove devo rivolgermi per maggiori informazioni?
Presso la Direzione didattica della scuola competente per territorio o presso
il Comune di residenza o presso scuole private.
Secondo ciclo
Che cos'è il secondo ciclo?
Il secondo ciclo è costituito dal sistema dei licei e dell'istruzione-formazione
professionale. Tutti i percorsi permettono di accedere all'Università.
Attenzione: a partire dall'anno scolastico 2010/2011, a seguito dell'approvazione
della riforma che ha modificato il sistema scolastico italiano, verranno
riorganizzati i licei e gli istituti tecnici e professionali. Verrà realizzata,
dal Ministero competente, una Campagna di informazione per illustrare
le novità e orientare gli studenti. Qualsiasi informazione è reperibile sul
sito www.pubblica.istruzione.it.
È possibile passare da un percorso all'altro?
Sì, ed è anche possibile cambiare indirizzo all'interno dello stesso percorso,
attraverso le iniziative didattiche offerte dalla scuola; a partire dai 15 an132
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
istruzione
ni, infatti, sono previste diverse modalità di apprendimento:
- studio a tempo pieno;
- alternanza scuola-lavoro con stage presso realtà culturali, sociali e produttive
anche all'estero;
- apprendistato.
I LICEI
Quanti tipi di licei esistono in Italia?
Artistico, Classico, Socio-Psico-Pedagogico, Linguistico, Scientifico. I licei
sono suddivisi in un biennio e in un triennio.
Quanto dura la frequenza dei licei?
5 anni.
Alla fine del liceo, devo sostenere un esame?
Sì, l'esame di Stato alla fine del quinto anno. Serve per l'iscrizione all'università
e all'alta formazione artistica, musicale e coreutica, ai percorsi di istruzione
e formazione tecnica superiore (IFTS, vedi oltre).
Istruzione tecnica e istruzione professionale
L'istruzione tecnica dura 5 anni e risponde a precise esigenze della realtà
produttiva italiana, in particolare nel campo del commercio, del turismo,
dell'industria, dei trasporti, delle costruzioni, dell'agraria e delle attività a
carattere sociale (rivolte alla persona). Vi sono molti indirizzi e livelli di specializzazione.
I principali sono: Ragioniere e perito commerciale; perito industriale;
perito agrario; geometra; perito per il turismo.
L'istruzione professionale dura 5 anni, ma prevede la possibilità di conseguire
la qualifica professionale dopo i primi tre anni.
Entrambi i canali si concludono con un esame di Stato e consentono l'accesso
a tutta la formazione terziaria (università, AFAM, IFTS).
ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IFP)
Che cos'è?
Si tratta di percorsi di studi di durata triennale e quadriennale che permettono
di conseguire delle qualifiche professionali, riconosciute a livello naImmigrazione
come, dove, quando 133
istruzione
zionale ed europeo e immediatamente spendibili nel mondo del lavoro.
E dopo, posso iscrivermi all'Università?
Sì, ma solo se hai conseguito un diploma almeno quadriennale e frequentato
un quinto anno di preparazione all'esame di stato, necessario per iscriverti all'Università
e all'alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Il diploma quadriennale conseguito al termine del percorso di istruzione e formazione
professionale dà anche diritto ad accedere all'istruzione e formazione
tecnica superiore (vedi oltre).
Università
Come è organizzata l'Università?
Il sistema d'istruzione universitaria è articolato su due livelli e prevede per
ogni facoltà:
- un primo livello di durata triennale (Laurea);
- un secondo livello di durata biennale (Laurea Specialistica).
Chi può iscriversi all'Università?
Chi è in possesso di diploma liceale o qualifica professionale può iscriversi
(immatricolarsi) all'Università per conseguire una laurea.
Come posso accedere all'Università?
L'accesso alle Università italiane è consentito ai:
- cittadini comunitari ovunque residenti o ai cittadini extracomunitari residenti
in Italia, equiparati ai cittadini italiani ai fini dell'immatricolazione;
- cittadini stranieri presenti in Italia con regolare permesso di soggiorno;
- cittadini stranieri residenti all'estero in possesso di un visto per motivi di
studio.
Quali sono i titoli di studio validi per l'accesso all'Università?
Quelli conseguiti dopo un periodo scolastico di almeno 12 anni. Se il periodo
di studi che hai frequentato fuori dall'Italia è di durata inferiore a 12
anni, dovrai presentare, oltre al diploma originale degli studi secondari, anche
una certificazione rilasciata dall'Università da cui provieni che attesti
il superamento di tutti gli esami previsti:
- per il primo anno di studi universitari, nel caso di sistema scolastico di 11 anni;
134 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
istruzione
- per i primi 2 anni accademici, nel caso di sistema scolastico di 10 anni.
Dove e quando devo presentare la domanda di iscrizione?
La domanda di iscrizione va presentata agli sportelli della Segreteria Studenti
con Titolo Straniero, nei termini previsti (luglio-settembre).
Quali documenti devo presentare per l'iscrizione?
Il tuo titolo di studio, validato dalla Rappresentanza Diplomatica Consolare
Italiana competente.
Quanti sono i posti disponibili nelle Università per gli studenti
stranieri residenti all'estero?
I posti a disposizione sono stabiliti dai singoli Atenei per ciascun anno accademico
e sono consultabili nel sito Internet del Ministero dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca: www.miur.it.
Ho un diploma di lingua italiana, costituisce titolo
preferenziale per l'accesso all'Università?
Sì, a discrezione degli Atenei, possono costituire titolo preferenziale:
- il diploma di lingua e cultura italiana conseguito presso le Università per
stranieri di Perugia e di Siena;
- il certificato di competenza in lingua italiana rilasciato dalla III Università
degli Studi di Roma, o dall'Università per Stranieri di Perugia e di
Siena;
- i certificati di competenza in lingua italiana rilasciati all'estero.
Sono uno studente universitario. A che condizioni posso
ottenere il rinnovo del mio permesso di soggiorno per motivi
di studio?
Il visto ed il permesso di soggiorno per motivi di studio vengono rinnovati
agli studenti che:
- abbiano superato una verifica di profitto nel primo anno di corso e negli
anni successivi almeno due verifiche.
- documentino di aver avuto gravi motivi di salute, nel qual caso per il rinnovo
del permesso di soggiorno è sufficiente una sola verifica di profitto.
Immigrazione come, dove, quando 135
istruzione
I rinnovi non possono comunque essere rilasciati per più di 3 anni oltre la
durata legale del corso di studio.
Sono entrato in Italia per frequentare l'Università. Posso
cambiare corso di laurea?
Sì, previa autorizzazione dell'Università.
Posso richiedere un ulteriore rinnovo del mio permesso di
soggiorno per motivi di studio per conseguire la
specializzazione o il dottorato di ricerca?
Sì.
Quanto costa l'iscrizione all'Università?
Dipende dall'Ateneo e dalla facoltà che scegli. In ogni caso, i costi dell'istruzione
universitaria possono essere elevati.
Posso ottenere una borsa di studio e altri aiuti economici?
Sì, gli studenti stranieri possono ottenere borse di studio, prestiti d'onore e
alloggi. Le Regioni, possono inoltre consentire l'accesso gratuito all'Università
agli studenti stranieri in condizioni di particolare disagio economico
se opportunamente documentate. Per maggiori informazioni su come accedere
a questi servizi rivolgiti alla Segreteria Studenti Stranieri della tua
Università o dell'Università che ti interessa frequentare.
Istruzione e formazione tecnica
superiore (IFTS)
A che serve?
Sono percorsi di alta specializzazione tecnica e professionale, di durata variabile
da uno a due anni, comprensivi di stage e tirocini lunghi. Preparano
tecnici superiori molto richiesti dal mercato del lavoro.
Da chi è gestita?
I percorsi IFTS rientrano nella programmazione dell'offerta formativa delle Regioni,
secondo un Piano triennale. Attualmente è incorso di elaborazione la pro136
Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
istruzione
grammazione 2007-2009. Per conoscere tutti i tipi di percorsi, visita il sito
http://www.pubblica.istruzione.it/dg_post_secondaria/figure_nazional
i.shtml oppure http://www.bdp.it/ifts/2003/home.php.
Quanto costa frequentare un corso di formazione
professionale?
La frequenza dei corsi è gratuita; in alcuni casi, è previsto anche un rimborso
spese.
Quali requisiti devo avere per essere ammesso a un corso di
formazione professionale?
- Un buon livello di conoscenza della lingua italiana;
- Possedere un diploma di istruzione secondaria oppure un diploma quadriennale
di istruzione e formazione professionale (IFP, vedi sopra).
Riconoscimento dei titoli di studio
Vorrei iscrivermi all'Università/a corsi post-universitari in
Italia. Cosa devo fare?
Per poter proseguire gli studi in Italia, devi presentare domanda all'Università
o all'Istituto di Istruzione Universitaria che ti interessa frequentare. Tali
Università/Istituti nell'ambito della propria autonomia e di eventuali accordi
bilaterali e convenzioni internazionali in materia, decidono sul riconoscimento
dei titoli di studio stranieri.
Alla domanda vanno allegati i seguenti documenti:
- fotocopia del diploma tradotto, legalizzato e con dichiarazione di valore
della Rappresentanza Diplomatica Consolare Italiana;
- fotocopia del diploma di laurea, perfezionato come sopra (in caso di iscrizione
alla laurea specialistica, la scuola di specializzazione o il master);
- certificato degli esami universitari sostenuti, tradotto e legalizzato;
- programma degli esami sostenuti;
- fotocopia del documento di identità o permesso di soggiorno.
E cosa accade dopo?
Le autorità accademiche valuteranno il tuo titolo di studio, dichiarandolo equiImmigrazione
come, dove, quando 137
istruzione
valente in tutto o in parte alla laurea italiana: nel primo caso, ti saranno riconosciuti
tutti gli esami; nel secondo, soltanto alcuni di essi. L'Università deve
prendere una decisione entro 90 giorni dalla presentazione della domanda.
Riconoscimento di alcuni titoli
professionali
Sono in possesso di un titolo professionale. Cosa devo fare per
far riconoscere il mio titolo di studio in Italia?
Devi presentare domanda al ministero competente.
Quanto tempo ci vuole per ottenere il riconoscimento di un
titolo professionale?
Entro trenta giorni dal ricevimento della domanda, il Ministero competente
provvede all'accertamento della completezza della documentazione richiesta.
Entro quattro mesi dalla presentazione della domanda o della sua eventuale
integrazione, il Ministero provvede al riconoscimento del titolo, emettendo
un decreto.
Sono medico/infermiere. A chi devo rivolgermi?
Per i titoli compresi nel campo infermieristico e medico, la competenza spetta
al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.
Sono avvocato/commercialista/biologo/chimico/
agronomo/geologo/ingegnere/psicologo/consulente del
lavoro/geometra/giornalista/perito agrario e industriale. A chi
devo rivolgermi?
Il Ministero competente per il riconoscimento di questi titoli professionali
è il Ministero della Giustizia.
Sono consulente della proprietà industriale/mediatore al
commercio. A chi devo rivolgermi?
Il Ministero competente per il riconoscimento è il Ministero dello Sviluppo
economico.
Sono insegnante. A chi devo rivolgermi?
Il Ministero competente per il riconoscimento di questi titoli professionali
è il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
istruzione
138 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
tutela dei diritti
e
discriminazione
tutela dei diritti
e
discriminazione
Immigrazione come, dove, quando 141
tutela dei diritti e discriminazione
Tutela dei diritti
È possibile per un cittadino straniero tutelare in giudizio i
propri diritti?
Sì, a parità con i cittadini italiani. Se sei in posizione irregolare, agire in giudizio
a tutela dei tuoi diritti non impedisce allo Stato di applicare il tuo allontanamento
dal territorio dello Stato, salvo casi particolari.
Di fronte a quali organi possono tutelare i miei diritti?
Di fronte ai tribunali dell'ordinamento italiano attraverso la difesa di un
avvocato.
Come è articolato il sistema giudiziario italiano?
Si possono individuare più giudici di fronte ai quali tutelare i propri diritti:
il giudice civile, penale e amministrativo, la cui competenza è regolata dalle
leggi dello Stato italiano.
Chi è il giudice di pace?
È un giudice onorario a cui ci si può rivolgere per risolvere piccole controversie
amministrative che non superino un certo valore (ad esempio liti condominiali),
decide sui contenziosi relativi al codice della strada, ha limitate
competenze penali e convalida i provvedimenti del prefetto in materia di
espulsione dal territorio dello stato, e i provvedimenti di accompagnamento
alla frontiera o di trattenimento in un centro di accoglienza temporanea
emanati dal questore.
A quale giudice mi devo rivolgere per le questioni relative al mio
titolo di soggiorno?
Al tribunale amministrativo regionale e se necessario potrai appellare le decisioni
di questo giudice di fronte al Consiglio di Stato che ha sede a Roma.
Al Tribunale Civile in materia di unità familiare (es. ricongiungimento).
Quanto costa stare in giudizio?
Ci sono dei costi fissi relativi al tipo di controversia che si promuove che
si sommano ai costi della difesa predisposta dal proprio avvocato. In ogni
142 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
tutela dei diritti e discriminazione
caso lo Stato italiano garantisce a tutti il diritto di difendersi e tutelare i propri
diritti, per cui in mancanza delle risorse economiche necessarie si potrà
accedere al gratuito patrocinio a spese dello Stato alle condizioni fissate dalla
legge statale.
Se non posso pagare un avvocato, avrò un avvocato d'ufficio?
No, lo Stato ti garantisce la possibilità di essere rappresentato da un avvocato
di fiducia da te scelto, ammettendoti al patrocinio gratuito a spese dello
Stato, anche se non se sei regolarmente presente, e se non superi i limiti
di reddito previsti dalla legge: è necessario che tu sia titolare di un reddito
annuo imponibile, risultante dall'ultima dichiarazione, non superiore a euro
10.628,16 (settembre 2009).
Sono stato denunciato e non conosco un avvocato: come posso
fare?
In questo caso ti sarà assegnato un avvocato d'ufficio, scelto da un apposito
elenco. Se superi i requisiti di reddito e non puoi chiedere l'ammissione
al gratuito patrocinio, dovrai corrispondergli l'onorario dovuto secondo le
tariffe previste.
Cosa succede se non riesco a comprendere gli atti giudiziari?
Ho diritto a nominare un interprete che traduca gli atti giudiziari nella mia
lingua. Il costo dell'interprete può essere addebitato allo Stato se la mia condizione
economica mi permette di accedere al gratuito patrocinio a spese
dello Stato italiano.
Discriminazione
Ho sentito che esiste una legge che tutela dalle discriminazioni.
Ma cosa si intende esattamente nella legge per atto di
discriminazione?
Costituisce discriminazione ogni comportamento che, direttamente o indirettamente,
comporti una distinzione, esclusione, restrizione o preferenza
basata sulla razza, il colore, l'ascendenza o l'origine nazionale o etnica, le
Immigrazione come, dove, quando 143
tutela dei diritti e discriminazione
convinzioni e le pratiche religiose, e che abbia lo scopo o l'effetto di distruggere
o di compromettere il riconoscimento, il godimento o l'esercizio,
in condizioni di parità, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo
politico economico, sociale e culturale e in ogni altro settore della vita
pubblica.
Come posso difendermi di fronte ad atti di discriminazione compiuti
da un privato o dalla Pubblica Amministrazione?
Posso rivolgermi al tribunale civile, per il tramite di un avvocato, chiedendo
che il giudice ordini la cessazione del comportamento pregiudizievole e
adotti ogni altro provvedimento idoneo, secondo le circostanze, a rimuovere
gli effetti della discriminazione.
Sono vittima di discriminazione ma ho paura a denunciare. Cosa
posso fare?
Le associazioni iscritte in un apposito registro presso il Dipartimento delle
Pari Opportunità sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri sono legittimate
ad agire in giudizio in nome, per conto o a sostegno del soggetto passivo
di discriminazione basata su motivi razziali o etnici.
Sono vittima di discriminazione sul lavoro. Cosa posso fare?
Le organizzazioni sindacali possono agire in giudizio per tutelare le vittime
di discriminazione quando il datore di lavoro metta in atto una discriminazione
di carattere collettivo.
dichiarazione
dei
redditi
dichiarazione
dei
redditi
Immigrazione come, dove, quando 147
dichiarazione dei redditi
Informazioni generali
La dichiarazione dei redditi è un documento attraverso il quale lo Stato conosce
le tue condizioni reddituali e determina l'ammontare delle tasse da pagare.
La dichiarazione dei redditi deve essere presentata da tutte le persone che
l'anno precedente hanno avuto redditi, e dagli imprenditori e lavori autonomi
con partita IVA, anche se non hanno percepito alcun reddito. La dichiarazione
dei redditi viene presentata su modelli predisposti ogni anno dall'Agenzia
delle Entrate. I modelli variano a seconda che si tratti della dichiarazione
di persone fisiche o società. Per le persone fisiche il modello
da utilizzare può essere il modello Unico (persone fisiche) oppure - se il
dichiarante è un lavoratore dipendente, un collaboratore a progetto o un pensionato
- il modello 730. Altri modelli sono il 770 (per il datore di lavoro)
ed il Red per i pensionati.
A che cosa serve la dichiarazione dei redditi?
Per gli stranieri ha particolare importanza nei casi di:
- richiesta del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo;
- richiesta di ricongiungimento familiare;
- rinnovo del permesso di soggiorno;
- cittadinanza.
Questo modello è importante anche quando:
- si deve richiedere un credito alla banca;
- quando si deve fare un acquisto a rate;
- quando si deve prendere in affitto una casa;
- si deve chiarire la propria posizione contributiva con il Ministero delle
Finanze.
CUD
Cos'è il CUD?
Il CUD è la Certificazione Unica dei redditi di lavoro Dipendente, equiparati
ed assimilati. Nel CUD vanno inseriti:
- i redditi dell'anno precedente;
148 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
dichiarazione dei redditi
- le ritenute, le deduzioni e le detrazioni;
- i dati previdenziali ed assistenziali relativi alla contribuzione versata all'INPS
e all'INPDAP;
- l'importo dei contributi previdenziali e assistenziali a carico del lavoratore
versati o da versare agli stessi enti previdenziali.
I datori di lavoro o enti pubblici o privati che erogano trattamenti pensionistici
devono consegnare la certificazione, in duplice copia, al contribuente
dipendente, pensionato, o a chi percepisce redditi assimilati a quelli di
lavoro dipendente.
Modello 730
A chi conviene il modello 730?
Ti conviene presentare il modello 730 se sei un lavoratore dipendente o un
pensionato. In questi casi è il tuo datore di lavoro o l'ente pensionistico, oppure
il centro di assistenza fiscale (Caaf) a cui ti sei rivolto, a far pervenire
la dichiarazione all'amministrazione finanziaria.
Presentare il modello 730 conviene alle persone che hanno familiari a carico
(marito/moglie, figli), anche se questi ultimi non sono residenti in Italia.
Quali sono i vantaggi del modello 730?
Il modello 730 è più facile da compilare e non bisogna fare calcoli. Se hai
versato più soldi del dovuto, il rimborso ti sarà versato nella busta paga, o
nella rata di pensione di luglio. Se invece hai versato di meno, ti verrà direttamente
trattenuta dalla busta paga o dalla pensione la somma che spetta
al fisco.
Quali documenti devo presentare?
- Dichiarazione dei redditi dell'anno precedente;
- visure catastali (se si possiedono immobili);
- certificazioni dei redditi di lavoro dipendente e assimilato, di collaborazione,
di lavoro autonomo occasionale, di capitale, ecc.;
- scontrini e fatture relative a spese detraibili e deducibili (spese mediche,
interessi passivi per mutui relativi all'acquisto della abitazione principaImmigrazione
come, dove, quando 149
dichiarazione dei redditi
le, spese funebri, veterinarie, assicurazioni vita e infortuni, contributi volontari,
contributi previdenziali obbligatori, contributi per addetti ai servizi
domestici, erogazioni liberali a partiti politici, a istituzioni religiose,
a Onlus, spese relative ad interventi di recupero del patrimonio edilizio,
ecc.);
- attestati di versamento eseguiti direttamente.
Quali sono i redditi dichiarabili?
- Redditi di lavoro dipendente;
- redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente;
- redditi dei terreni e dei fabbricati;
- redditi di capitale;
- redditi di lavoro autonomo per i quali non è richiesta la partita IVA;
- alcuni dei redditi diversi;
- alcuni dei redditi assoggettabili a tassazione separata.
Come si presenta la dichiarazione?
Il modello 730 deve essere presentato già compilato presso un centro di assistenza
fiscale (Caaf) o al datore di lavoro (nel caso in cui il datore di lavoro
effettui direttamente assistenza fiscale) o all'ente pensionistico. La documentazione
tributaria (i documenti relativi alle spese deducibili o detraibili)
va invece conservata per almeno 5 anni poiché l'amministrazione può
richiederla per accertamenti.
Le persone che non presentano la dichiarazione dei redditi entro le scadenze
non possono avere rimborsi per gli anni passati. Se non hanno pagato le
tasse scattano sanzioni dal 120% fino al 240% delle tasse non pagate.
Che posso fare se ho commesso un errore?
Se ti accorgi di aver commesso errori durante la compilazione, puoi riparare
con la presentazione di una dichiarazione integrativa. Devi utilizzare un
modello 730 nel quale dovrai barrare la casella "730 integrativo", e presentarlo,
entro i termini stabiliti, ad un centro di assistenza fiscale autorizzato.
150 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
dichiarazione dei redditi
Modello Unico
Dove deve essere presentato il Modello Unico?
Le persone fisiche devono presentare il Modello Unico:
- in banca o in posta, se la compilazione avviene su carta; questa modalità
è riservata ai soggetti che non sono titolari di partita Iva;
- tramite il canale telematico, sia per chi è obbligato per legge alla trasmissione
telematica, sia per chi decide di avvalersi di Internet per propria
comodità.
Per le società di persone i termini sono gli stessi delle persone fisiche.
Chi deve presentare il Modello Unico?
- Le persone che non hanno un CUD e che non possono presentare il 730.
- le persone che hanno fatto più lavori (per esempio le persone che fanno
due lavori contemporaneamente, oppure che hanno lavorato per alcuni mesi
dell'anno in un'azienda, poi in un'altra azienda);
- in base alla condizione reddituale personale, le persone che dall'anno in
corso non sono più alle dipendenze di un datore di lavoro;
- colf e badanti.
Quali documenti bisogna presentare?
- Dichiarazione dei redditi dell'anno precedente;
- dati anagrafici e codici fiscali dei familiari a carico;
- CUD dell'anno precedente;
- la documentazione relativa ai redditi prodotti (ad es. tutte le attività svolte
con partita IVA);
- la documentazione relativa agli oneri detraibili e deducibili.
Quali documenti devono presentare le colf e le badanti?
- Dichiarazione del datore di lavoro per i redditi dell'anno precedente;
- bollettini INPS;
- ricevute Irpef pagate;
- contratto d'affitto;
- la documentazione relativa agli oneri detraibili e deducibili.
Immigrazione come, dove, quando 151
dichiarazione dei redditi
Posso avere uno sconto sulle tasse?
Si, per gli oneri detraibili e deducibili lo Stato concede uno sconto sulle tasse:
- spese mediche, scontrini di farmaci, occhiali, fatture del dentista e altre
spese sanitarie;
- tasse scolastiche;
- assicurazioni vita, auto, ecc.;
- contributi previdenziali, bollettini INPS per i/le colf;
- interessi versati per il mutuo.
Cos'è l'acconto Irpef?
È l'importo che devi versare come anticipo dell'imposta sui redditi per l'anno
in corso. Per stabilire se sia dovuto o no, occorre far riferimento all'imposta
calcolata con la dichiarazione dei redditi relativa all'anno precedente.
Come posso riparare agli errori commessi nel calcolo
dell'Irpef?
Se a fine anno ti accorgi di aver versato un acconto inferiore al dovuto, potrai
regolarizzare la tua situazione sfruttando il cosiddetto "ravvedimento operoso",
cioè versare, oltre all'acconto mancante, una sanzione del 6% e gli
interessi per ogni giorno di ritardo. Il tutto entro il termine della presentazione
della dichiarazione dei redditi relativa all'anno in cui sono stati omessi
i versamenti (es. versamento omesso nel 2005, ravvedimento entro il
31/10/2006): se si supera questo termine infatti scatta la sanzione del 30%
sulle somme non versate, o versate in meno, oltre agli interessi.
Dove posso trovare il CUD, il modello 730 e il Modello Unico?
Puoi prelevarli gratis dal sito internet del Ministero dell'Economia e delle
Finanze oppure dal sito dell'Agenzia delle Entrate.
152 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
dichiarazione dei redditi
Modello 770
Cos'è il modello 770?
Il modello 770 riguarda solo i soggetti che hanno erogato redditi, non quelli
che li hanno percepiti. È il modello utilizzato dai soggetti (esempio tipico,
il datore di lavoro) per dichiarare i compensi e salari erogati di qualunque
tipo e le ritenute effettuate. A partire dal 2002 la dichiarazione di tali
soggetti (detti anche sostituti d'imposta) è stata suddivisa in due parti che
costituiscono due distinte dichiarazioni:
- il 770 semplificato, che contiene la dichiarazione delle ritenute effettuate
a dipendenti, lavoratori autonomi, collaboratori occasionali. Questo modello
deve essere presentato in forma separata (non può confluire nel Modello
Unico).
- Il 770 ordinario serve per dichiarare le altre ritenute, come quella sui dividendi
distribuiti alle società, e può confluire nel Modello Unico.
Dove posso presentare il modello 770?
Il modello va presentato esclusivamente per via telematica, direttamente o
tramite intermediario autorizzato. La dichiarazione si considera presentata nel
giorno in cui è trasmessa per via telematica all'Agenzia delle Entrate. Non
si può presentare la dichiarazione presso banche convenzionate e uffici postali,
né le persone all'estero possono presentarla tramite raccomandata.
Dove posso trovare il modello 770?
Puoi prelevarlo gratis dal sito internet del Ministero dell'Economia e delle
Finanze oppure dal sito dell'Agenzia delle Entrate.
Red, ICI, ISEE
Cos'è il Red?
Il Red è una dichiarazione che deve essere presentata dai pensionati che ricevono
prestazioni previdenziali e assistenziali aggiuntive alla pensione, erogate
dall'INPS e collegate al reddito. Si tratta di uno strumento che serve a
determinare il diritto del pensionato ad usufruire di tali prestazioni.
Immigrazione come, dove, quando 153
dichiarazione dei redditi
Cos'è l'Imposta Comunale sugli Immobili (ICI)?
È una tassa applicata ai contribuenti che possiedono terreni agricoli, aree
fabbricabili ed immobili; va pagata al Comune in cui l'immobile è situato.
Dal 2008 l'ICI non è più dovuta per la prima casa.
Cos'è la Situazione Economica Equivalente (ISEE)?
È la certificazione del reddito del nucleo familiare necessaria per accedere
a prestazioni sociali agevolate erogate da Enti Pubblici (assegno per il terzo
figlio, assegno di maternità, ecc.).
banca
banca
Immigrazione come, dove, quando 157
banca
Servizi bancari
Quali servizi bancari potrebbero servirmi?
Generalmente i più richiesti sono il libretto di risparmio, il conto corrente
(necessario per avere un libretto degli assegni, il bancomat, la carta di credito),
il bonifico bancario, i prestiti ed i mutui.
Cos'è il libretto di risparmio?
Il libretto di deposito a risparmio è uno strumento semplice e a basso costo
particolarmente indicato per chi non effettua grandi movimenti di denaro. Può
essere "nominativo" (intestato ad una persona fisica o giuridica) o emesso "al
portatore" (chi esibisce il libretto allo sportello ha diritto a depositare o prelevare).
Gli interessi maturati vengono calcolati e accreditati una volta l'anno.
Cosa si fa per aprire un libretto di risparmio?
Ci si rivolge agli uffici della banca in cui si vuole aprire il libretto, portando
con sé:
- il codice fiscale;
- il permesso di soggiorno.
Alcune banche potrebbero richiedere anche:
- la busta paga;
- il certificato di residenza.
Cos'è un conto corrente?
È un conto sul quale puoi depositare i tuoi soldi, che ti dà degli interessi
concordati con la banca. Per ritirare soldi dal tuo conto puoi compilare un
modulo presso lo sportello della tua banca, intestare un assegno a "Me medesimo"
o usare il Bancomat.
Gli assegni propri e quelli che ricevi possono essere incassati presso la tua banca.
Alcune banche fanno pagare il libretto degli assegni e/o gli assegni emessi.
Cosa si fa per aprire un conto corrente?
Ci si rivolge agli uffici della banca in cui si vuole aprire il conto, portando con sé:
- il codice fiscale;
- il permesso di soggiorno;
158 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
banca
Alcune banche potrebbero richiederti anche:
- il certificato di residenza (ma non è più un obbligo di legge);
- la garanzia di un altro cliente immigrato o italiano noto alla banca;
- la dichiarazione dei redditi;
- un versamento iniziale;
- in qualche caso, prima di aprire il conto corrente, la banca chiede al datore di
lavoro la conferma che l'aspirante cliente è suo dipendente o collaboratore.
Cos'è il Bancomat?
La Carta Bancomat è una carta magnetica che puoi richiedere alla tua banca
se hai un conto corrente. La Carta Bancomat è la carta nazionale di credito
e può essere utilizzata in tutti i distributori automatici del paese (anche
in alcuni distributori europei) per il prelievo di contanti (ATM). Inoltre, molti
supermercati e negozi l'accettano per i pagamenti degli acquisti (POS).
Cos'è la Carta di Credito?
Anche la Carta di Credito è una carta magnetica che puoi richiedere se hai
un conto corrente. Oltre ad offrirti i vantaggi del Bancomat, la Carta di Credito
ti permette di effettuare pagamenti all'estero (e anche di fare acquisti
su Internet); è accettata in molti negozi, alberghi, ristoranti, benzinai, uffici
postali, ecc. Per rilasciarti la Carta di Credito alcune banche richiedono
delle garanzie come per esempio: l'anzianità del rapporto di lavoro e il versamento
automatico dello stipendio sul conto corrente, o qualsiasi versamento
automatico di una fonte di reddito sul conto (ad esempio la pensione).
Cos'è il bonifico bancario?
È un sistema di trasferimento di denaro dal proprio conto bancario verso un
altro conto bancario che può essere usato per effettuare pagamenti. I costi
della transazione variano da banca a banca.
Posso inviare del denaro al mio paese d'origine?
Si, questo è uno dei servizi che puoi chiedere alla tua banca. Il costo di questo
tipo di servizio varia da banca a banca e comprende una quota fissa e,
per alcune banche, una commissione pari ad una percentuale del denaro che
invii (fra lo 0,5% e il 2%).
Immigrazione come, dove, quando 159
banca
Quali sono i documenti richiesti dalla banca per l'invio di
denaro?
I documenti richiesti variano da banca a banca, ma in generale sono i seguenti:
- permesso di soggiorno;
- codice fiscale;
- un modulo sul quale devi indicare i tuoi dati, l'importo che vuoi trasferire,
il nome e il paese dei destinatari.
Attenzione: se per inviare denaro ti rivolgi ad un'agenzia di Money Transfer,
ricordati che devi esibire il tuo permesso di soggiorno, altrimenti il titolare
dell'agenzia comunicherà, entro 12 ore alla Polizia, il tuo nominativo
segnalando la non presentazione del tuo permesso di soggiorno.
altri
servizi
altri
servizi
Immigrazione come, dove, quando 163
altri servizi
Introduzione
In questa sezione troverai informazioni utili sul codice fiscale e sulla guida
e le automobili.
Il codice fiscale è un "codice", che identifica in modo univoco le persone
ai fini del pagamento delle tasse e delle imposte. Devi richiederlo per poter
lavorare e per poter usufruire di alcuni servizi importanti.
Nella sezione relativa alla guida e le automobili troverai informazioni utili
su come convertire la tua patente estera in quella italiana e alcune indicazioni
circa le norme che regolano la circolazione delle automobili in Italia.
Codice fiscale
Cos'è il Codice Fiscale?
Il Codice Fiscale contiene i dati relativi al nome, alla data e al luogo di nascita
dell'individuo.
È rilasciato gratuitamente dall'Ufficio locale dell'Agenzia delle Entrate e
serve al Ministero dell'Economia e delle Finanze per identificare gli individui
ai fini fiscali.
Attenzione: ai cittadini stranieri che entrano in Italia per motivi di lavoro,
le autorità consolari rilasciano il Codice Fiscale al momento del rilascio del
visto d'ingresso.
Come posso ottenerlo?
Devi avere:
- permesso di soggiorno valido; se il permesso di soggiorno è in fase di rinnovo,
si può presentare il permesso scaduto insieme alla ricevuta di richiesta
del rinnovo (rilasciata dalla Questura oppure dalle Poste);
- fotocopia del passaporto;
- documento valido d'identità.
A questo punto puoi recarti all'ufficio locale dell'Agenzia delle Entrate e
compilare un modulo, la tessera ti verrà recapitata direttamente a casa.
Per i neonati basta il certificato di nascita o la relativa autocertificazione del
genitore.
164 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
altri servizi
A cosa serve il Codice Fiscale?
- Per l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale;
- per essere assunti come lavoratori dipendenti;
- per iniziare un'attività lavorativa autonoma;
- per concludere contratti;
- per aprire un conto corrente bancario o postale.
Se lo perdo?
Puoi chiedere un duplicato presso lo stesso ufficio locale dell'Agenzia delle
Entrate, oppure:
- presso uno dei videoterminali self-service degli uffici locali dell'Agenzia;
- sul sito Internet www.agenziaentrate.it.
Dopo qualche giorno di attesa il nuovo tesserino ti arriverà per posta prioritaria.
Attenzione: Se cambi residenza, devi recarti presso l'Ufficio locale dell'Agenzia
delle Entrate per comunicare i nuovi dati, con un documento di identità
che riporta la nuova residenza o compilando un'autocertificazione.
Guida ed automobili
Posso guidare in Italia con la mia patente?
Se hai un permesso di guida rilasciato da uno Stato non appartenente all'Unione
Europea, puoi guidare durante tutto il primo anno di residenza in Italia.
Se la patente o il permesso sono scritti solo in lingua straniera, devono essere
accompagnati da una traduzione ufficiale in lingua italiana o da un documento
equivalente. Allo scadere del primo anno di residenza in Italia, è
necessario chiedere la conversione in patente italiana, poichè il tuo permesso
di guida non è più valido per guidare in Italia. Guidare senza la conversione
equivale al reato di guida senza patente. Per le patenti rilasciate da
Stati appartenenti all'Unione Europea è possibile richiedere la conversione
oppure il riconoscimento di validità. La conversione prevede che ti sia data
una patente italiana da sostituire a quella estera. Ottenendo il riconoscimento
ti verrà inviato un tagliando da applicare sulla tua patente.
Attenzione: la patente di guida conseguita in Italia dallo straniero non costituisce
titolo valido per l'identificazione, per cui deve sempre esibire il passaporto
ed il permesso di soggiorno.
Immigrazione come, dove, quando 165
altri servizi
Che validità ha la patente di guida?
- 10 anni per le persone tra i 18 anni e i 50 anni;
- 5 anni per le persone con più di 50 anni;
- 3 anni per le persone con più di 70 anni.
Attenzione: devi sempre avere la patente con te quando guidi: la polizia ha
il diritto di sequestrare la tua automobile se ti trova sprovvisto.
Devo sostenere esami per convertire la patente estera in quella
italiana?
Se risiedi in Italia e hai una patente rilasciata da uno Stato dell'Unione Europea
o da uno Stato non appartenente all'Unione Europea con cui l'Italia
ha accordi specifici, puoi avere una patente italiana equivalente, senza sostenere
altri esami. Per sapere se devi sostenere o no gli esami puoi rivolgerti
alla Motorizzazione Civile della città capoluogo più vicina.
Dove si fa la richiesta di conversione e/o di riconoscimento
della patente estera?
La richiesta di conversione e/o di riconoscimento si fanno presso gli uffici
periferici del Dipartimento dei Trasporti Terrestri del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti entro un anno dalla data di residenza.
Quali documenti si devono presentare per la conversione e/o
riconoscimento della patente estera?
- Passaporto;
- permesso di soggiorno;
- un documento di identità italiano (carta di identità);
- patente estera originale, in corso di validità, in visione e relativa fotocopia
(con traduzione giurata e/o dichiarazione consolare, obbligatoria per
patenti superiori alla B, con firma legalizzata in Prefettura);
- certificato di residenza (si può fare l'autocertificazione);
- 1 certificato medico con fotografia in carta da bollo (la visita va fatta presso
l'ASL, oppure presso una scuola guida) rilasciata in data non anteriore
a 6 mesi da quella di presentazione della domanda;
- autocertificazione di non aver condanne penali;
- 2 foto recenti formato tessera su fondo chiaro e a capo scoperto, stampate
su carta non termica.
166 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
altri servizi
Se non ho la patente o se la mia patente non è riconosciuta?
Per ottenere la patente bisogna rivolgersi all'Ufficio della Motorizzazione
Civile o iscriversi ad una Scuola Guida e sostenere gli esami di teoria e pratica.
Sono necessari:
- passaporto;
- permesso di soggiorno;
- certificato di residenza;
- 1 foto.
Come posso avere una nuova copia della mia patente?
Se la patente si perde, si rovina o viene rubata, entro due giorni dalla constatazione,
devi farne denuncia agli organi di polizia e compilare un modulo su cui
va applicata una fotografia autenticata. La polizia provvederà quindi a rilasciarti
un permesso provvisorio di guida valido 90 giorni. Dall'emissione del permesso
provvisorio la tua patente, anche se viene ritrovata, non è più valida.
Posso guidare in Italia con la mia automobile?
Secondo la legge italiana, le automobili registrate all'estero possono circolare
in Italia per 1 anno, se importate provvisoriamente. Se hai la residenza
in Italia (obbligatoria per chi resta più di 1 anno), devi importarla e registrarla
al PRA (Pubblico Registro Automobilistico).
Posso acquistare un'automobile una volta stabilitomi in Italia?
Per acquistare un'automobile, uno straniero deve possedere i documenti seguenti:
- codice fiscale;
- permesso di soggiorno;
- certificato di residenza.
Devo assicurare l'automobile in Italia?
È obbligatorio stipulare un'assicurazione se:
- hai la residenza in Italia e hai portato la tua automobile dal tuo paese in
Italia;
- hai la residenza in Italia e hai acquistato la tua automobile in Italia.
Rivolgiti ad un'agenzia di Assicurazioni per assicurare la tua auto.
associazionismo
associazionismo
Immigrazione come, dove, quando 169
associazionismo
Libertà di associazione
La libertà di associazione è tutelata dalla legge italiana. È possibile fondare
un'associazione per fini non vietati dalla legge; specificamente si può:
- costituire un'associazione;
- aderire ad un'associazione;
- non far più parte di un'associazione o non prendervi parte.
Fondare un'associazione
Quali attività può svolgere un'associazione?
Qualsiasi tipo di attività non contraria alla legge penale.
Esistono incentivi per le associazioni?
L'associazionismo è incentivato quando favorisce l'integrazione dei cittadini
stranieri nella comunità locale: per questo è stato istituito, presso il Ministero
del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali - Direzione Generale
dell'Immigrazione, il Registro Nazionale delle Associazioni.
Quali requisiti servono per l'iscrizione di un'associazione nel
registro nazionale?
Si possono iscrivere le associazioni "a carattere nazionale", cioè quelle che
svolgono attività in almeno cinque regioni e 20 province italiane.
Da chi è costituita un'associazione?
È costituita da un insieme di persone che si riuniscono per scopi sociali, culturali,
assistenziali, ambientali, ecc.
Attenzione: Non esiste un limite minimo di persone che possono formare
un'associazione, possono essere anche due. Le attività commerciali sono regolamentate.
Quali sono gli elementi necessari per costruire
un'associazione?
Ogni gruppo tende a darsi delle regole che ne disciplinano l'attività.
170 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
associazionismo
La costituzione di un'associazione può avvenire sia in forma scritta sia in
forma di accordo orale.
Solo le associazioni costituite in forma scritta potranno svolgere attività a
pagamento, accedere alle agevolazioni e/o contributi pubblici, iscriversi ai
registri delle Organizzazioni di Volontariato, ecc. Inoltre, se la costituzione
dell'associazione è redatta nella forma di atto pubblico e/o della scrittura
privata autenticata e/o registrata, si possono ottenere molti vantaggi di tipo
fiscale.
Come si costituisce un'associazione in forma scritta?
Bisogna scrivere un Contratto di Associazione.
Il Contratto di Associazione è composto di 2 documenti che formano però
un atto unitario, e sono:
- lo Statuto;
- l' Atto Costitutivo.
Cos'è lo Statuto?
È il documento che regola la vita associativa, specificando il fine sociale, le
regole per la formazione degli organi collegiali, per l'elezione del presidente,
per la regolarità delle assemblee dei soci, per la redazione del bilancio.
Cos'è l'Atto Costitutivo?
È il documento che attesta la nascita di un'associazione e ne definisce i "dati
anagrafici", indicando: la sede sociale, i soci fondatori, la data di nascita
dell'associazione.
Deve essere firmato dai soci fondatori, che dichiarano di associarsi per perseguire
un fine legale.
Cosa ci deve essere scritto nello Statuto?
- Nome e sede dell'associazione;
- specificare se c'è o no scopo di lucro;
- oggetto sociale, di natura mutualistica o solidaristica;
- requisiti per l'ammissione degli associati;
- norme di comportamento degli associati;
- indicazione del patrimonio e delle entrate;
Immigrazione come, dove, quando 171
associazionismo
- organi associativi (consiglio direttivo, assemblea);
- norme di funzionamento degli organi associativi: in particolare, per il consiglio
direttivo e l'assemblea, le modalità di convocazione, costituzione e
deliberazione;
- durata dell'esercizio sociale, e termini di rendicontazione del medesimo;
- modalità di scioglimento dell'associazione.
Quando si tratta di atto pubblico e quando di atto privato?
Se il documento viene redatto con la supervisione di un notaio ed è da questi
registrato presso l'Ufficio del Registro, viene detto atto pubblico; se invece
è redatto dai soci è un atto privato, che può essere registrato o meno
e le cui firme possono essere eventualmente autenticate da un notaio.
Che vantaggi offre la scrittura pubblica rispetto a quella
privata?
La differenza sostanziale sta nel fatto che solo con un atto pubblico è possibile,
in futuro, chiedere il riconoscimento dell'associazione e diventare
quindi Persona Giuridica.
Quali sono le associazioni riconosciute?
Quelle che hanno un "decreto" di riconoscimento - che è un atto ufficiale
dello Stato - che serve per dotare l'associazione di autonomia patrimoniale.
Questo significa che l'associazione può rispondere autonomamente delle
responsabilità assunte per suo conto, ovvero è una Persona Giuridica.
Quali sono le associazioni non riconosciute?
Sono quelle che non godono di autonomia patrimoniale e responsabilità limitata;
quindi se il patrimonio dell'associazione non è sufficiente a soddisfare
le obbligazioni assunte, per la differenza risponderanno, con il loro patrimonio,
le persone fisiche che ne fanno parte.
Qual è la procedura di riconoscimento delle associazioni?
Gli interessati devono presentare, alla Prefettura nella cui provincia è stabilita
la sede dell'ente, una domanda sottoscritta dal fondatore, con allegato
l'atto costitutivo.
172 Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali
La consistenza del patrimonio deve essere dimostrata dalla documentazione
allegata alla domanda.
Quanto tempo ci vuole per far riconoscere un'associazione?
L'autorità governativa ha un limite di 120 giorni per decidere se iscrivere o
meno l'associazione; questo termine può estendersi fino a 180 giorni quando
la Prefettura segnala la mancanza di documenti o altri problemi.
Cosa si può fare se l'associazione non viene riconosciuta?
Se l'iscrizione di un'associazione viene rifiutata, si può presentare ricorso
amministrativo.
L'associazione può avere un Codice Fiscale?
Sì, è necessario comunicare all'Ufficio delle Imposte Dirette l'avvenuta "nascita"
di questo nuovo soggetto. L'Ufficio rilascerà un Codice Fiscale.
A cosa serve il Codice Fiscale?
Il Codice Fiscale è indispensabile per:
- acquistare beni con fattura;
- intestare all'associazione beni immobili (tramite il suo rappresentante
legale);
- stipulare contratti di affitto;
- richiedere contributi e/o rimborsi spese a istituzioni;
- dare compensi, ecc.
Alcune forme di associazionismo
Cosa sono le associazioni di promozione sociale?
Si tratta di associazioni che svolgono azioni di utilità sociale, a beneficio
degli iscritti e della collettività.
Quali attività sono considerate di utilità sociale?
La beneficenza, la promozione della cultura e dell'arte, la tutela e la valorizzazione
dell'ambiente, l'educazione e la formazione, lo sport dilettanti-
associazionismo
Immigrazione come, dove, quando 173
stico, la tutela dei diritti civili, ecc.
Le associazioni di promozione sociale sono regolate dalla legge 383/00.
Cosa sono le organizzazioni di volontariato?
La legge definisce come attività di volontariato quelle svolte senza fini di
lucro e per fini di solidarietà.
Le organizzazioni di volontariato possono assumere qualunque forma giuridica,
compatibile con lo scopo solidaristico. Molto spesso la forma giuridica
è quella delle associazioni. Si basano sul lavoro gratuito, anche se possono
avere alcuni dipendenti o collaboratori se necessari alle attività.
Le organizzazioni di volontariato sono regolate dalla legge 266/91.
Cosa sono le Organizzazioni Non Governative (ONG)
Operano nel campo della cooperazione con i paesi in via di sviluppo. Le ONG,
che per legge possono assumere la forma giuridica dell'associazione o della
fondazione, devono chiedere il riconoscimento al Ministero degli Esteri
per poter operare in progetti di sviluppo finanziati con fondi pubblici.
Le Organizzazioni Non Governative (ONG) sono regolate dalla legge 49/87.
Cosa significa Organizzazione non lucrativa di utilità sociale
(Onlus)?
L'ottenimento della qualifica di ONLUS consente alla organizzazione di usufruire
di agevolazioni a carattere tributario, che riguardano sia il regime fiscale
dell'organizzazione stessa, che quello dei suoi partecipanti.
Il regime fiscale delle Onlus si applica automaticamente alle organizzazioni
di volontariato iscritte nei registri regionali e alle cooperative sociali.
Cosa significa Organizzazione No Profit?
No profit (o senza scopo di lucro), è un'organizzazione all'interno della quale
gli utili non possono essere divisi tra i soci, ma devono essere reinvestiti
nell'attività stessa o destinati agli scopi statutari.
associazionismo
Finito di stampare nel mese di settembre 2009
dalla tipolitografia CSR
Via di Pietralata, 157 - 00158 Roma
Tel. 064182113 (r.a.) - Fax 064506671