Roma, 2 ottobre 2009 - Ci saranno anche le Acli domani a Roma per la manifestazione promossa dalla Federazione nazionale della Stampa per la libertà di informazione. Il presidente Andrea Olivero, che sarà in Piazza del Popolo con una delegazione dell'associazione, spiega le ragioni dell'adesione.

«Vogliamo testimoniare la nostra preoccupazione dinanzi al clima pesante di condizionamento e di intimidazione cui abbiamo assistito in questi mesi e ancora negli ultimi giorni. Sono accaduti fatti gravi, inusuali e inaccettabili per un Paese democratico occidentale. Le denunce fatte ai giornali legati all'opposizione dal Capo del Governo. La campagna diffamatoria contro il direttore di un giornale libero, costretto alle dimissioni per aver osato porre alcune questioni critiche nei confronti del Premier in risposta alle domande dei propri lettori. Una campagna organizzata, per giunta, dal giornale di proprietà della famiglia del presidente del Consiglio. Come cittadini e come cattolici abbiamo sentito questo attacco come una 'ferita'».

Un problema, quello dell'informazione, che «viene da lontano» secondo il presidente delle Acli. «E' fallito il tentativo di avere nel nostro Paese un sistema di informazione equilibrato e plurale. Mancano editori puri nella stampa e nella televisione. Ci troviamo invece di fronte a una concentrazione editoriale che non garantisce la possibilità di una libera e corretta informazione per tutti i cittadini. Questo sicuramente è dovuto al coinvolgimento della politica, ma anche allo strapotere di alcuni gruppi finanziari che hanno raggiunto livelli quasi monopolistici».

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