Aule invivibili, bagni sporchi, palestre inagibili e troppe barriere architettoniche: il VII rapporto di Cittadinanzattiva boccia in modo perentorio i livelli di sicurezza delle scuole italiane. Un generale stato di disagio per il contrasto del quale l'INAIL ha stanziato, in un triennio, cento milioni di euro di risorse
Aule invivibili, bagni sporchi, palestre inagibili, cortili pieni di immondizia e chi più ne ha più ne metta. Poveri studenti italiani: il quadro che emerge dal VII Rapporto di Cittadinanzattiva sulla sicurezza in ambito scolastico fotografa una situazione davvero desolante.
Secondo lo studio - che ha analizzato 106 strutture in undici regioni: un corpo architettonico che interessa un totale di 33.606 studenti (610 i disabili) e 3.726 docenti - i pericoli sono all'ordine del giorno. Crolli di intonaco, sedie e banchi rotti, barriere architettoniche e cavi volanti sembrano, infatti, elementi ormai "strutturali". Per non parlare, poi, del fatto che più di una scuola su due (il 54% degli istituti) si trovi in aree a rischio sismico, il 26% dei plessi in zone a rischio idrogeologico e l'8% in contesti dall'inquinamento acustico elevato. Una realtà che non registra particolari differenze tra Nord e Sud.
A coronamento di tutto ciò, infine, anche alcune situazioni paradossali: come la scuola con 12 alunni disabili ma senza bagni adeguati, o quella senza riscaldamento anche se inaugurata solo tre anni fa. "Da sette anni Cittadinanza attiva indaga sulla sicurezza delle nostre scuole", dice Adriana Bizzarri responsabile scuola di Cittadinanzattiva, "incrociando dati ricavati da indagini effettuate su segnalazione diretta dei cittadini.
Gli indicatori sono almeno 300 ma punteremo l'attenzione su alcuni focus specifici. Chiediamo" sottolinea Bizzarri, "dati certi dai quali partire. A dicembre sarà disponibile l'anagrafe dell'edilizia scolastica. Ci aspettiamo che faccia da base per disporre gli interventi necessari e non più prorogabili. Sempre a dicembre 2009 è il termine ultimo perché Enti locali e Regioni adeguino le scuole alla legge sulla sicurezza (decreto 81/08). Non accetteremo proroghe".
"La nostra proposta" conclude "è di non interrompere i finanziamenti per almeno un quinquennio. E' indispensabile proseguire nel reperimento dei fondi pubblici e privati, dando la priorità per la messa in sicurezza degli edifici a quelli in peggiori condizioni e a quelli situati nelle zone ad alta ed altissima sismicità, dove è necessaria anche la certificazione di idoneità sismica perché è l'unica che attesta che la scuola è in grado di "reggere" i terremoti".
Certificazioni assenti
Secondo Cittadinanzattiva, è provvista del certificato di agibilità statica solo una scuola su tre (32%), e solo una su quattro ha i certificati di agibilità igienico-sanitaria (26%) e di prevenzione incendi (27%). La musica cambia se si guarda alle prove di evacuazione, realizzate per fortuna da tutte le scuole monitorate. Ma il 50% degli studenti riceve solo sporadicamente, o non riceve affatto, attività formative sui comportamenti per la sicurezza.
Distacchi e crolli di intonaco
E' stato a causa del crollo di un controsoffitto che a Rivoli, in provincia di Torino, un anno fa, ha perso la vita, mentre era seduto al suo banco, Vito Scafidi, studente del liceo Darwin. E purtroppo gli episodi di elementi non strutturali che cedono sono diffusi, come testimonia il rapporto. Per esempio i distacchi di intonaco interessano tutti i locali scolastici: sono segnalati nel 17% delle aule, nel 16% dei laboratori scientifici, nel 14% delle palestre, nel 13% delle mense, nell'11% dei bagni e aule computer.
Aule e palestre? Un disastro
Le aule sono un disastro: nel 24% ci sono cavi volanti, nel 52% armadi non ancorati alle pareti che possono cadere addosso ai ragazzi, nel 29% interruttori divelti. E quest'anno, per via dei tagli, fa notare Cittadinanzattiva, si rischia anche il "sovraffollamento". Nelle palestre il contesto non migliora: il 34% delle scuole monitorate non ne ha neppure una. Anche in questo caso a brillare sono la precarietà delle condizioni igieniche e la mancanza di attenzione alle esigenze dei disabili (ben il 22% di queste strutture presenta barriere architettoniche). Infine, le mense. Per capire lo stato della situazione, basta un esempio: "mentre si parla di influenza suina e di strategie per la prevenzione nelle scuole da anni ormai i bagni sono senza sapone", evidenzia Cittadinanzattiva. "Quest'anno sono il 61% del totale".
INAIL a sostegno della sicurezza
Il rapporto di Cittadinanzattiva, proprio per la drammaticità delle sue valutazioni, fa emergere in modo ancora più marcato la significatività dell'intervento dell'INAIL che - proprio per aumentare il livello di salute e sicurezza nelle scuole -, d'intesa con il ministero della Pubblica istruzione e con gli Enti locali, ha stabilito un piano di interventi che raggiunge i cento milioni di euro per il triennio 2007-2009 (ai sensi dell'articolo 1, comma 626, della Finanziaria 2007).
Le risorse sono state erogate per sostenere progetti volti al miglioramento delle condizioni degli istituti scolastici secondari di primo grado e superiori e la loro distribuzione è stata regolata attraverso due bandi pubblici. L'assegnazione della terza tranche dei fondi, pari a 20 milioni di euro, risale alla fine dello scorso luglio. "Si tratta di un intervento che l'INAIL ha sempre considerato di particolare significato", ha dichiarato, in merito, il presidente dell'Istituto, Marco Fabio Sartori. "La possibilità di contribuire in modo fattivo alla tutela di studenti e insegnanti ci sembra, infatti, uno degli ambiti sociali più importanti nei quali potere esprimere il senso profondo che anima l'INAIL.
La promozione di una reale cultura della prevenzione comincia, infatti, dai banchi di scuola: non solo come patrimonio di conoscenze da spiegare e tramandare alle generazioni, ma anche nella disposizione di ambienti a norma dove la sicurezza diventa un paradigma realizzato concretamente e vissuto giorno per giorno".