Alimentazione italiana Tre italiani su quattro preferiscono i prodotti nazionali. E nove su dieci richiedono etichette più chiare sulla provenienza degli alimenti. I risultati di un'indagine della Coldiretti sulle potenzialità dei marchi nazionali
«Se il prodotto alimentare è italiano sono più sicuro da dove proviene e quindi mi fido di più». È questa la risposta di tre italiani su quattro (+8%) all'indagine 2005 di Coldiretti-Ispo sull'alimentazione appena presentata al Forum internazionale dell'agricoltura e alimentazione di Cernobbio.
L'indagine mette in luce anche che quasi nove interpellati su dieci (+15%) ritengono che dovrebbe essere sempre indicato nelle etichette il luogo di allevamento o coltivazione dei prodotti contenuti negli alimenti. «Si tratta di risultati - ha commentato il presidende della Coldiretti, Paolo Bedoni - che dimostrano l'elevato grado di fiducia nel made in Italy alimentare. Anche se la richiesta di un'informazione completa circa la provenienza degli alimenti cresce con il titolo di studio e raggiunge il livello più elevato per i laureati, mentre i livelli di fiducia più elevati nel made in italy si hanno nelle persone di età superiore ai 60 anni (80%)».
Ma il made in Italy è importante anche sul fronte più spiccatamente commerciale. L' indagine evidenzia
Pane di Altamura
infatti che fare la spesa è meno pesante se si acquistano prodotti italiani. Per assicurarsi l'origine italiana degli alimenti, quasi la metà degli intervistati (46%) si è detta addirittura disposta a pagare di più. E ad essere più "nazionalisti" sono i residenti nei piccoli comuni, con meno di cinquemila abitanti, i lavoratori autonomi e gli adulti di età compresa tra i 50 e i 59 anni. «Si tratta - ha sottolineato Bedoni - di un trend che tende a consolidarsi nel tempo con un aumento di ben il 15% rispetto allo scorso anno nonostante la crescita della presenza di prodotti di importazione sugli scaffali e le difficoltà economiche generali che hanno favorito un contenimento generale degli acquisti».
La Nuova Ecologia, 24 ottobre 2005