Il Brasile ha deciso di non vietare il commercio di armi: i "no" sono stati il 63,92%, i sì il 36,08%. L'affluenza oltre l'80%. Nello Stato di Rio Grande do Sul la vittoria dei "no" all'86%
Una sconfitta netta e senza margini di dubbio come gli ultimi sondaggi indicavano del resto gia' dal giorni. I ''si''' hanno perso in Brasile il referendum in cui si chiedeva di vietare la vendita di armi in tutto il Paese.
E con i ''si''' ha perso la sua sfida referendaria che il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che aveva sempre indicato la sua intenzione di voto, confermata anche ieri al seggio. La sconfitta dei ''si''' e' stata evidente fin da subito in tutti gli Stati.
Il Brasile ha deciso di non vietare il commercio di armi: i ''no'' sono stati il 63,92%, i si' il 36,08%. Si tratta di un risultato che va ben al di la' di quelli indicati dagli ultimi sondaggi, che non davano uno scarto di punti cosi' ampio. In Brasile potrebbe aprirsi dunque una nuova crisi all'interno di quella politica gia' sfociata dopo lo scandalo corruzione che ha colpito i partiti della coalizione di governo.
Nel comitato del ''si''', infatti, si addebita alla crisi politica che ha portato ad un caduta di immagine di Lula come una delle principali cause che hanno portato alla sconfitta odierna. Ieri comunque in Brasile si e' continuato a sparare anche durante il referendum che avrebbe dovuto vietare la vendita di armi in tutto il Paese. Dieci persone a Rio de Janeiro, in appena 24 ore, sono state vittime di colpi di arma da fuoco. Due di loro sono morti, gli altri 8 sono feriti alcuni in modo grave.
Il voto e' proceduto in maniera regolare. Solo in Amazzonia ci sono stati alcuni probolemi legati alla siccita'. Circa 200 elettori della comunita' di Urucarazinho non si sono potuti recare alle urne. Nello Stato di Rio Grande do Sul la vittoria dei ''no'' e' stata addirittura schiacciante: 86,82%. A Permambuco invece c'e' stato il maggior numero di ''si''', arrivati al 45,47%. Complessivamente oltre 56 milioni di brasiliani hanno votato ''no'' alla proibizione di vendita di armi.
L'affluenza alle urne in tutto il Paese e' stata superiore all'80%. Delle 323.368 urne elettroniche utilizzate solo lo 0,87% sono dovute essere sostituite. Per il ''si''' si erano schierati molti politici della maggioranza di Lula, oltre allo stesso presidente, ma anche molti parlamentari di opposizione e la Chiesa cattolica.
Vita, 24 ottobre 2005