Addio, estate: si torna a scuola. Sono poco meno di 9 milioni gli studenti italiani che riprendono posto nei loro banchi.
E l'inizio delle lezioni è l'occasione per l'ultimo numero di Dati INAIL per fare il punto della situazione riguardo le 90mila denunce di infortunio - 250 delle quali indennizzate per inabilità permanente - che, in media, pervengono ogni anno all'Istituto da parte di bambini e ragazzi (la copertura assicurativa è relativa alle attività svolte in palestre e laboratori).
"Nel 2008 si è registrato un aumento dell'1,6% dei casi rispetto all'anno precedente, con punte più elevate, dell'ordine del 13%, per gli studenti stranieri per i quali nell'ultimo anno si è superata quota 6mila denunce", si legge nell'approfondimento.
"Più in dettaglio risulta, poi, che circa 6 infortuni su 10 riguardano maschi; più di 1 caso su 2 avviene nel Nord, il resto si divide tra Centro (18%) e Mezzogiorno (29%) senza differenze significative tra i sessi. In genere, l'infortunio si verifica cadendo (23%), urtando contro ostacoli (19%) o venendo colpiti (17%)".
Per quanto riguarda gli esiti di questi traumi, nella metà dei casi si tratta di lussazioni (27,4%) e contusioni (24,5%) che interessano prevalentemente la mano (22,6%), la caviglia (12,2%) e il polso (7,3%).
Ma anche per quanto riguarda gli insegnanti il fenomeno infortunistico assume una rilevanza non trascurabile. Su un corpo docente composto da circa 978milaunità complessive, infatti, gli incidenti denunciati all'INAIL nel 2008 sono stati circa 13.900, con una variazione dell'1,8% rispetto alle 12mila scarse dell'anno precedente.
A definire gli ambiti di copertura assicurativa di questa particolare categoria è uno specifico quadro normativo che tutela sia nei confronti degli infortuni in itinere (e, dunque, legati agli spostamenti dell'insegnante da casa propria alla scuola, e viceversa) sia quelli che si verificano nel corso dell'attività didattica (per i docenti che fanno uso di macchine elettriche o frequentano un ambiente dove tali macchine sono presenti, o sono direttamente adibiti ad attività che si configurano come esperienze tecnico-scientifiche, esercitazioni pratiche ed esercitazioni di lavoro: l'attività di educazione fisica e quella ludico-motoria sono assimilate all'esercitazione pratica).
In merito alle 13.900 denunce dell'anno scorso, si legge su Dati INAIL, "l'incremento ha riguardato in particolare le donne che rappresentano, peraltro, oltre l'85% degli infortunati.
L'età all'infortunio rispecchia la struttura demografica della categoria - infatti più colpiti sono i docenti tra i 40 ed i 60 anni - con la particolarità che nelle regioni del Sud Italia l'età si sposta in avanti al punto che quasi la metà degli infortuni occorre a persone tra i 50 ed i 60 anni".
"La quota degli infortuni in itinere, che in generale è circa pari all'11% del totale, tra gli insegnanti raggiunge una quota praticamente doppia (20%)", conclude il dossier. "Un dato che evidenzia quanto sia rilevante il fenomeno della mobilità per questa categoria di lavoratori".