"Una decisione del genere non può che farci piacere. Vediamo finalmente riconosciuti gli sforzi fatti in questi lunghi mesi per dimostrare che esiste un'effettiva correlazione tra una pratica in uso nella coltivazione e la salute di migliaia di api, un fatto che solo i magnati dell'industria chimica potrebbero continuare ciecamente a contraddire".
Così Francesco Ferrante, responsabile del settore Agricoltura di Legambiente, alla notizia della decisione del Ministro delle Politiche agricole Zaia, di prolungare la sospensione dei neonicotinoidi per la prossima annata agraria.
"E' una decisione che auspicavamo - continua Ferrante - e che tiene fede all'impegno preso l'anno scorso dal ministero a seguito di un incontro con Legambiente e le associazioni apistiche, di raccogliere e valutare i dati relativi all'impatto dei neonicotinoidi sugli allevamenti, che ha avuto numeri e conseguenze molto pesanti.
L'Osservatorio del Miele ha attestato, infatti, che nel 2008 più della metà degli alveari italiani, cioè 600.000 su un totale di 1.100.000, erano stati posti fuori produzione per spopolamento di interi apiari.
Come conseguenza, il crollo nel 2008 della produzione di miele del 50%, con una riduzione a 7 mila tonnellate.
Numeri che si confrontano col ripristino della situazione attuale, confortata dalle uniche due testimonianze negative da parte di apicoltori raccolte in questa annata, in cui, guarda caso, i prodotti sono stati sospesi".
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