Nei giorni scorsi (29 agosto) un pesante attacco nella contea di Twic East, nello stato di Jonglei, ha causato la morte di 42 persone, tra cui numerose donne e bambini. Sono stati oltre 60 i feriti e i dati ufficiali evidenziano che più di 24mila persone sono fuggite da 17 villaggi, concentrandosi in gran parte a Panyangor e Kongor.
Khartoum/Roma - Quest'ultimo attacco è parte di una vasta serie di scontri, cosiddetti interetnici, che ha colpito gli stati del Jonglei, Upper Nile e Lake, causando, secondo i dati, 140mila sfollati. Gli attacchi sferrati dai gruppi armati dell'LRA (Lord's Resistance Army) negli stati Equatorial, secondo gli ultimi dati, hanno costretto quest'anno 65mila civili sudanesi ad abbandonare le proprie abitazioni e hanno inoltre causato la morte e il rapimento di centinaia di persone. In Sud Sudan questi violenti attacchi hanno aggravato una già preoccupante crisi umanitaria.
"Quest'anno si è verificata una pesante escalation di violenza in Sud Sudan - spiega Jonathan Whittall, capo missione di MSF in Sud Sudan - dagli stati Equatorial, assediati dall'LRA, ai terribili scontri negli stati del Jonglei, Upper Nile e Lake". "Questi violenti attacchi sono diversi dal tradizionale ?furto di bestiame' che si verifica annualmente. Donne e bambini, generalmente risparmiati dagli scontri, vengono ora presi di mira deliberatamente e il numero dei morti supera quello dei feriti. I dati ufficiali parlano di 1.057 morti e 259 feriti e più di 60mila sfollati solo per sei gravi episodi di violenza, avvenuti negli ultimi sei mesi negli stati del Jonglei e dell'Upper Nile, in occasione dei quali MSF ha prestato assistenza. La novità è la deliberata intenzione di attaccare i villaggi e uccidere. Questo clima terrorizza la popolazione e richiede forte assistenza medica e umanitaria".
Subito dopo l'ultima escalation di violenza, un'equipe di MSF ha raggiunto la contea di Twic East per supportare le strutture sanitarie locali e valutare i bisogni medici e umanitari. MSF ha donato forniture mediche ad un centro di salute di Panyangor e sta ora monitorando i casi di malnutrizione, trasferendo i pazienti al centro di salute specializzato in assistenza nutrizionale. Il team di MSF sta inoltre effettuando una distribuzione alimentare d'emergenza per 4.500 bambini di età inferiore ai 5 anni, cercando di prevenire i casi di malnutrizione e di fornire assistenza in attesa che giungano altri aiuti.
"I civili sono fuggiti dai propri villaggi privi di qualsiasi cosa - continua il capo missione di MSF Jonathan Whittall - e alcune voci continuano a preannunciare attacchi imminenti. Sono tutti in preda al terrore. C'è un bisogno urgente di aiuti umanitari, innanzitutto cibo e ripari. A causa della mancanza di cibo la situazione è molto preoccupante e quest'anno ciò è aggravato dalle piogge giunte in ritardo e dalla totale insicurezza. Ora stiamo distribuendo cibo ai bambini. Molti di loro non mangiano da giorni".