Una quarantina di vittime e decine di dispersi: è il primo, sommario, bilancio del terremoto che ha colpito l'Indonesia nella giornata del 2 settembre. La scossa, durata oltre un minuto, ha avuto un'intensità di 7,3 gradi della scala Richter, con epicentro a circa 200 Km a sud della capitale Jakarta, ed ha indotto le autorità locali a lanciare un allarme tsunami, fortunatamente rientrato dopo poche ore.
La rete Caritas - a livello locale e con il sostegno degli operatori di tutte le Caritas estere presenti nel paese, compresi alcuni di Caritas Italiana - si è prontamente attivata. Secondo le prime informazioni sui danni, raccolte da Karina (Caritas Indonesia), molte aree colpite si trovano nel distretto di Cilacap, dove centinaia di case e di edifici sono crollate.

Danni di entità variabile sono stati riscontrati nei distretti di Cipari, Patimuan, Jeruklegi, Gandrungmangu, Cilacap Tengah, Kawunganten e Kedungreja, dove il mercato nel villaggio di Tambakreja è stato completamente distrutto. Si hanno notizie di danni anche nel distretto di Bandung e nel distretto di Tasikmalaya.

Il team di Caritas Bandung, altra zona colpita dal terremoto in particolare nel sottodistretto di Garut, ha informato Karina che la situazione a Pangalengan è peggiorata a causa delle piogge cadute dopo il terremoto, e si sta coordinando con la parrocchia di St. Martin, per l'invio di teli impermeabilizzati o tende per soccorrere le persone le cui case sono state danneggiate dal terremoto. Dalla stessa zona, suor Ann Hajon, ha raccontato che al momento del sisma la sua scuola era piena di studenti impegnati in attività extracurriculari. «Un disastro - ha commentato suor Ann - anche se fortunatamente nessuno degli studenti è rimasto ferito».
Oltre al terremoto che ha colpito Giava, nella giornata di ieri si è verificata un'altra scossa nella zona di Padang, a Sumatra. La scossa, di 5 gradi di intensità, pare non abbia causato danni gravi.

Caritas Italiana è presente da molti anni in Indonesia, con attività di vario tipo che si sono intensificate nel periodo successivo allo Tsunami del dicembre 2004. Negli ultimi 5 anni sono stati realizzati interventi per circa 2,5 milioni di euro. Tra questi, oltre ai grossi progetti di ricostruzione, riabilitazione e sviluppo, ricordiamo quelli di preparazione alla gestione delle emergenze, di animazione sociale, di formazione, di sensibilizzazione sui temi della condizione femminile. Attualmente Caritas Italiana è ancora attiva nell'Isola di Nias nella diocesi di Sibolga, a fianco della locale Caritas, ed al livello nazionale a sostegno di Karina. 

Per sostenere gli interventi in corso (causale "INDONESIA") si possono inviare offerte a Caritas Italiana tramite C/C POSTALE N. 347013.

Offerte sono possibili anche tramite altri canali, tra cui:
Allianz Bank, via San Claudio 82, Roma -
Iban: IT26 F035 8903 2003 0157 0306 097
Banca Popolare Etica, via Parigi 17, Roma 
Iban: IT29 U050 1803 2000 0000 0011 113
Intesa Sanpaolo, via Aurelia 796, Roma 
Iban: IT19 W030 6905 0921 0000 0000 012
UniCredit Banca di Roma Spa, via Taranto 49, Roma
Iban: IT50 H030 0205 2060 0001 1063 119
CartaSi e Diners telefonando a Caritas Italiana tel. 06 66177001 (orario d'ufficio) 00165 ROMA - Via Aurelia, 796 - Conto Corrente Postale 347013 Tel. 06 66177001 
Comunicazione: 06 66177 226 348 5804275 - Fax 06 66177602
Sito internet: http://www.caritasitaliana.it

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