Rilasciato il secondo operatore rapito a inizio agosto in seguito a un attacco di un gruppo di uomini armati al compound di MSF ad Adè, nel Ciad orientale. MSF si sta ora adoperando per garantire il ricongiungimento dell'operatore umanitario con la famiglia.
L'operatore internazionale di Medici Senza Frontiere è stato rilasciato dopo essere stato trattenuto per 29 giorni da un gruppo armato non identificato, in una località sconosciuta.
"Siamo profondamente sollevati, ora che sappiamo che il nostro collega è salvo e sta bene", ha dichiarato Hans van Weerd, Direttore generale della sezione olandese di MSF.
MSF esprime la sua gratitudine alle autorità locali e ai leader tribali per il grande supporto ricevuto e per l'instancabile impegno mostrato nell'ottenere il rilascio incondizionato del collega. Inizialmente erano stati rapiti due operatori umanitari, in seguito a un attacco sferrato nelle prime ore del mattino del 4 agosto. Mentre l'operatore originario del Ciad è stato rilasciato venerdì 7 agosto, il collega internazionale è stato trattenuto fino a ieri.
"MSF è indignata dal fatto che i suoi operatori siano stati messi in pericolo e che le famiglie, gli amici e i colleghi siano stati costretti a sopportare un tale stress," ha continuato Van de Weerd. "I nostri operatori lavorano duramente per fornire gratuitamente assistenza sanitaria alle popolazioni bisognose e gli inaccettabili attacchi allo staff medico compromettono tale assistenza".
MSF continua a fornire assistenza sanitaria in Ciad, ma in seguito all'incidente sono state sospese le attività all'interno di due progetti a Kerfi e Adè, nel Ciad orientale, e parte degli operatori internazionali è stata ritirata.
"È triste e frustrante essere costretti a sospendere le attività in una zona in cui i bisogni sono immensi. Tuttavia, è fondamentale garantire la salvezza degli operatori umanitari e la nostra assistenza medica indipendente deve essere rispettata affinché possiamo continuare a operare in zone di conflitto e a salvare vite", conclude Van de Weerd.
MSF si sta ora adoperando per garantire il ricongiungimento dell'operatore umanitario con la famiglia e gli amici. Per poter rispettare la privacy del collega, necessaria in questo delicato momento, MSF non commenta o fornisce ulteriori informazioni.