Il 3 e 4 settembre prossimi a New Delhi circa 20 ministri al commercio dei più potenti Paesi membri della Wto, si incontreranno per sbloccare i negoziati di liberalizzazioni commerciali che dopo il fallimento del vertice di Seattle, avvenuto esattamente 10 anni fa, non sono mai arrivati in porto.

La crisi globale è una lezione che i leader del mondo non vogliono imparare: il numero dei poveri, degli affamati e degli esclusi che è cresciuto negli ultimi anni come mai nel secolo scorso è la prova concreta deregolare i mercati e accelerare gli scambi, come abbiamo fatto con la finanza, rischia di negare per sempre a molte più persone la sovranità alimentare, il diritto al lavoro, all'istruzione, all'acqua e a molti altri beni comuni.
L'incontro di Delhi, e il vertice ministeriale previsto a Ginevra dal 30 novembre al 2 dicembre prossimi, saranno determinanti per fermare ancora questa corsa al massacro.
Fair, organizzazione di economia solidale, nell'ambito della rete internazionale Our World is not for Sale (OWINFS), seguirà gli eventi fornendo aggiornamenti in tempo reale sulle mobilitazioni in corso sul suo sito blog fairwatch.splinder.com e sulla sua pagina Faceboock e mettendo a disposizione tutti i documenti prodotti dalla società civile.

Oggi, giorno in cui arrivano a Delhi i ministri al commercio dei paesi membri della Wto per partecipare alla mini-ministeriale, 125 organizzazioni contadine, Ong, sindacati e movimenti sociali di 50 Paesi, tra i quali per l'Italia Fair, invieranno una lettera ai propri ministri al commercio e negoziatori alla WTO per chiedere loro di "rigettare ogni tentativo di spingere affrettatamente verso la conclusione del ciclo di negoziati lanciato a Doha nel 2001, perché le proposte in discussione inaspriranno, più che risolvere, quella crisi che sta colpendo la produzione agricola, i poveri e gli affamati di tutto il mondo".

La lettera, sottoscritta dai principali network e organizzazioni dei diversi continenti, chiede ai ministri di "rispettare gli interessi dei contadini, dei lavoratori, dei consumatori, delle donne e dell'ambiente, respingendo ogni ulteriore liberalizzazione del commercio agricolo e di prodotti alimentari, e al contrario propone politiche che garantiscono la sicurezza alimentare, lo sviluppo rurale e salvaguardi I contadini e i piccoli produttori attraverso la sovranità alimentare".

Questo, secondo i movimenti, si otterrebbe attraverso:

- Una forte protezione e supporto alla produzione di cibo per il consumo interno a livello nazionale che devono essere consentiti all'interno del sistema commerciale globale.

- Una governante globale del commercio che disciplini i comportamenti delle grandi imprese e ponga fine al dumping

- Una nuova regolazione dei mercati, che comprenda regole chiare contro la speculazione sulle materie prime agricole e alimentari, e un sistema globale di governo della domanda e dell'offerta per quei prodotti agricoli che vengono scambiati globalmente.

Appuntamento a New Delhi il 3 settembre alle 10.30 ora locale all'angolo tra Ferozshah Road e la Mandi House at 10.30 per la marcia dei movimenti verso il palazzo del Parlamento e a Ginevra a novembre, per celebrare i 10 anni da Seattle con una nuova sconfitta della Wto.

Monica Di Sisto [fair] Commercio Equo, Sostenibilità, Comunicazione www.faircoop.it

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