di Paolo Manzo
Il Direttore Generale della Fao Jacques Diouf: oggi il mondo ha i mezzi per eliminare la fame. Alemanno: più attenzione all'Africa
"Il mondo dispone oggi delle risorse e del potenziale tecnologico necessari per produrre cibo in quantità sufficiente non solo per affrontare la crescita della domanda effettiva, ma anche per eliminare la fame" ha dichiarato Jacques Diouf, Direttore Generale della FAO in occasione delle celebrazioni della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, presso la sede della FAO a Roma.
"Spero dunque che sia la saggezza a guidare i leader che decidono i destini del pianeta e che essa faccia alla fine prevalere la ragione. Quella ragione che permette di fare delle scelte che superino gli interessi a breve termine, portatori d'ingiustizia e di ribellione, e che ha al suo centro l'armonia sociale di un mondo di solidarietà e di pace" ha aggiunto Diouf.
La Giornata Mondiale dell'Alimentazione, che si celebra tutti gli anni il 16 Ottobre, commemora l'anniversario della fondazione della FAO avvenuta nel 1945. Il tema di quest'anno "Agricoltura e dialogo fra le culture: il nostro patrimonio comune" vuole ricordare che nel corso dei secoli il movimento interculturale di coltivazioni, conoscenze agricole e specie di bestiame ha fatto la storia dell'agricoltura e dell'umanità intera, contribuendo a migliorare la nutrizione ed a ridurre la povertà.
Dal canto suo, il Ministro italiano per le Politiche Agricole e Forestali, Gianni Alemanno, nel ricordare l'impegno dell'Italia a favore della FAO, ha sottolineato la necessità di dare maggiore attenzione al continente africano e di collaborare di più con le ONG "il cui ruolo deve essere valorizzato".
Il Ministro italiano ha salutato favorevolmente la volontà della FAO di procedere ad una auto-riforma. Riguardo al problema della fame e dello sviluppo in generale, ha poi affermato che "Il problema non è quello di consentire alle popolazioni che soffrono la fame di accrescere le loro possibilità di potersi garantire, in tutto o in parte, un autonomo approvvigionamento alimentare". Ma occorre: "Favorire l'attivazione di processi di sviluppo che abbiano come primo riferimento i diritti umani".
Alemanno ha poi concluso: "Inventiamo dunque ed inventiamolo insieme, un futuro di collaborazione che metta in grado le nuove generazioni di costruire un avvenire di benessere, di pace e di libertà per tutti".
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Vita, 16 ottobre 2005