Non è più sufficiente limitarsi all'indignazione di fronte alla barbarie cui siamo giunti!
Mentre il canale di Sicilia inghiotte altre decine di esseri umani; mentre nei Cie le dure condizioni di vita e la rabbia per una detenzione ingiustificata in uno stato di diritto spingono i migranti ad atti estremi di protesta, il sito ufficiale della Lega ospita un nuovo giochino che dovrebbe aiutare i suoi visitatori a passare il tempo fra una ronda e l'altra. "Rimbalza il clandestino", così l'ha chiamato il suo ideatore, quel Renzo Bossi secondogenito del leader della Lega, assurto agli onori della cronaca perché successore designato del padre e per essere incappato nella cocciutaggine delle commissioni di esami che per tre volte gli hanno rifiutato il diploma di maturità.
Nel videogame appare l'immagine della nostra penisola circondata da barconi di clandestini. Bisogna col mouse farli sparire, confortati dall'eroico ideale di liberare il popolo italiota dal pericolo dell'invasione.
Verrebbe da dire: ma non è quello che già succede? Che altro sono i c.d. respingimenti in mare se non violenza programmata? I migranti non sempre muoiono subito affogati, come nel gioco in cui il barcone sparisce, ma quali drammi li aspettano una volta rimandati in Libia l'abbiamo già denunciato in troppi.
C'è però un limite, cui il rispetto di noi stessi oltre che quello per il nostro prossimo, dovrebbe richiamarci.
Alle leggi razziste di questo governo abbiamo risposto con la disobbedienza, la lotta politica e culturale a fianco dei migranti, la proposta di una grande manifestazione in autunno. A chi della vita di essere umani fa un gioco, ne irride le tragedie, ne simula la strage per divertimento, mentre le stragi vere si ripetono, rispondiamo anche appellandoci alla magistratura perché persegua i responsabili. La nostra legislazione prevede ancora - fino a che Bossi non ne imporrà la revisione - il reato di incitamento all'odio razziale. Che altro è "Rimbalza il clandestino", se non cinico, stupido, barbarico odio razziale?
Per questo abbiamo deciso di presentare un esposto alla Procura della Repubblica contro il partito della Lega Nord e contro Renzo Bossi.