Bolzano città virtuosa. La provincia trentina è stata la prima in Italia a sperimentare un
progetto per l'accoglienza dei figli adottivi nelle scuole del territorio che ha finalmente messo in rete gli attori del pubblico e del privato sociale per rispondere ai bisogni degli studenti che sono stati adottati.
Gli alunni di 50 scuole elementari e medie di lingua italiana hanno beneficiato, nell'anno scolastico 2008/2009, di un percorso specifico per l'accoglienza dei figli adottivi che ha permesso di creare un progetto individuale per l'inserimento nel mondo della scuola.
L'attività ha preso il via nell'ottobre 2008 con l'elaborazione delle Linee Guida "Azioni di accoglienza scolastica per i bambini adottivi", realizzate dai rappresentanti del Tribunale per i minorenni, i rappresentanti degli istituti scolastici e degli enti autorizzati, tra cui AiBi. E' stato poi creato un Gruppo permanente per il monitoraggio delle Linee Guida costituito dalla Provincia autonoma di Bolzano - Ufficio Famiglia, Donna e Gioventù, la sovraintendenza scolastica della Provincia di Bolzano di lingua italiana, i rappresentanti dell'équipe dei servizi territoriali, gli ispettori delle scuole, dirigenti della scuola materna ed elementare, AiBi, Amici Trentini.
Grazie al progetto ogni studente ha la possibilità di essere seguito da un Gruppo di lavoro ad hoc, formato da insegnanti ed esperti dell'adozione, che può valutare la modalità di inserimento del minore nella classe e tenere sotto controllo ogni fase del suo percorso scolastico. L'elemento vincente del progetto sta proprio nella possibilità di garantire allo studente
un'accoglienza individuale e non standardizzata, che permetta di valorizzare l'unicità della sua storia personale.
In tal senso è auspicabile che tale buona prassi sia applicata sull'intero territorio nazionale, per far sì che la scuola italiana sia in grado di rispondere in maniera adeguata alle esigenze degli studenti che hanno un passato e un futuro di fuori famiglia.