(AGI) - Rimini, 23 ago. - L'immigrazione e' un problema europeo non puo' essere lasciato ai soli paesi che sono alle porte d'Europa, ma la Ue per ora si e' limitata a degli impegni senza alcuna risposta concreta. E' quanto ha affermato il ministro degli Affari esteri, Franco Frattini, che, incontrando i giornalisti al 30esimo meeting di Cl: "Dobbiamo considerare l'immigrazione come un problema europeo: ma la Ue - ha affermato il ministro - ha fatto numerose affermazioni e malgrado gli impegni assunti non ha ancora risposto alla domanda su cosa succede quando un gruppo di immigrati arriva alle porte d'Europa.
Per l'Italia - ha proseguito - questi rifugiati debbono trovare alloggio e sostentamento in tutti i Paesi europei secondo criteri di distribuzione proporzionale. Non si puo' pensare che debbano essere accolti dai soli paesi dove sbarcano, ed e' qui che e' mancata la risposta europea nel dire che tutti i 27 Paesi debbono farsi carico del problema in misura proporzionale.
Quando questa risposta sara' data - ha detto ancora - potremo dire che l'Europa ha dimostrato la sua solidarieta'". Rispondendo a una domanda sulle recenti polemiche, tra leader della Lega, Umberto Bossi, e la Chiesa, Frattini ha fatto presente che i problemi come l'immigrazione "non debbono essere affrontati con le polemiche, ma con cose concrete.
Creiamo le condizioni, perche' la gente disperata sia un po' meno disperata e cosi' non venga in Italia, che e' poi una porta d'Europa. Dobbiamo chiedere alla Ue che si faccia carico di pesi, oneri e responsabilita': non si puo' pensare che in Italia si faccia carico delle 10mila persone che arrivano a Lampedusa: certamente il nostro Paese non e' in grado, mentre i 27 Paesi della Ue potrebbero dividere la responsabilita'".