Entra oggi in vigore la legge recante "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" (il cosiddetto "Pacchetto sicurezza") approvato con voto di fiducia dal Parlamento lo scorso luglio. La nuova legge sulla sicurezza colpirà soprattutto chi è senza permesso di soggiorno, ma renderà più difficile e costosa anche la vita degli immigrati regolari. Per quanto riguarda invece gli immigrati non in regola con il permesso di soggiorno la legge prevede pesanti ammende da 5 mila a 10 mila euro e l'espulsione. "Tutti tranne le colf e badanti se avranno un datore di lavoro disposto a metterle in regola" - sottolinea un articolo di Nigrizia che ha intervistato in proposito l'"avvocato di strada" Marco Gastaldo. Il Governo ha infatti concesso una via di fuga, approvando in via definitiva e con voto di fiducia a Camera e Senato, il 1 agosto, il decreto legge che permette la regolarizzazione di colf e badanti. "Leggi propaganda - le definisce Marco Gastaldo che nell'intervista a Afriradio a fianco, elenca una serie di gravi lacune del testo normativo. "Un testo che si ferma ai proclami, che non specifica, ad esempio, cosa accadrà al badante il cui assistito dovesse decedere, o che rischi corre il datore di lavoro che si è auto-denunciato per permettere l'emersione di un rapporto di lavoro illegale, nel caso in cui la richiesta venga respinta. In attesa di eventuali direttive che colmino queste fondamentali lacune, quanti datori di lavoro rinunceranno per paura?" - si chiede Gastaldo. In questi mesi sono state moltissime le prese di posizione delle associazioni cattoliche e del mondo missionario contro il "Pacchetto sicurezza". "Parlamento e Governo hanno avuto una visione poco realistica delle cose, ma forse gli intenti erano altri: non certo quelli di risolvere i problemi dell'immigrazione irregolare in Italia nè della sicurezza dei suoi cittadini" - aveva denunciato Oliviero Forti, responsabile dell'Ufficio immigrazione della Caritas italiana. Le Acli in una nota si sono dette "seriamente preoccupate" per le conseguenze del disegno di legge sulla sicurezza che favorisce "nei fatti e nelle intenzioni, un clima pericoloso di paura e di sospetto che alimenterà la clandestinità anziché combatterla, renderà gli immigrati irregolari ancora più invisibili, soprattutto sui posti di lavoro, provocherà forti limitazioni nell'esercizio dei diritti fondamentali, complicando la vita degli stessi immigrati regolarmente residenti". Oltre oltre 100 religiosi hanno sottoscritto l'appello 'Onoriamo i poveri' firmato chiede di per attuare pratiche di accoglienza, di solidarietà e di disobbedienza pubblica verso le norme contenute nel pacchetto sicurezza. L'appello lanciato dall'associazione 'Beati i costruttori di pace' e ripreso da diversi siti cattolici non intende proporre i religiosi "come oppositori politici", ma "come portatori di una necessità pastorale e civile, dichiarandoci obiettori di coscienza". Il settimanale cattolico 'Vita Trentina' ha lanciato una petizione online a favore dell'appello - promosso da aasociazioni laiche e cattoliche - "Pacchetto (in)sicurezza? Noi disobbediamo!" che chiede ai referenti politici "sostanziali modifiche alla legge", ai pubblici ufficiali di "praticare la disobbedienza civile" e alla cittadinanza di "sostenere tutte le iniziative di accoglienza, solidarietà e tutela dei diritti fondamentali di ogni persona". Nel mondo missionario italiano vanno segnalati numerosi interverventi rilanciati puntualmente dall'agenzia di stampa Misna. In una nota il massimo organo dei missionari italiani, la Conferenza degli istituti missionari italiani (Cimi), ha espresso "sconcerto per quanto riguarda i provvedimenti sul tema degli immigrati". "Il decreto 'Sicurezza' è stato approvato alla Camera e al Senato della nostra Repubblica con voto di fiducia, ma non certo in un clima di fiducia" - sottolinea la Cimi. La Conferenza dei missionari è "ben consapevole che ogni stato ha il diritto-dovere di regolare le migrazioni, in pieno rispetto dei diritti umani dei propri cittadini e anche di ogni persona al mondo, come richiede la Costituzione della repubblica". Ma ribadisce che "come missionari siamo testimoni delle tragiche situazioni in cui sono costretti a sopravvivere centinaia di milioni di persone e famiglie a causa dell'impoverimento forzato e dei numerosi conflitti, con responsabilità anche internazionali". Il provvedimento "dichiarando colpevole di "reato" ogni immigrato clandestino, la legge colpisce le persone più deboli, lasciando impuniti quegli organismi (noti o clandestini) che sono coinvolti - in modo illegale e criminoso - nel reclutamento, trasporto e sfruttamento dei migranti" - denuncia la Cimi. Particolarmente attenta al problema è stata - come detto - la voce del mondo missionario italiano, l'agenzia di stampa Misna. Ieri la Misna proponeva quattro articoli sul tema tra cui un'intervista a padre Vincent Mwagala, vice-parroco di origini tanzaniane a Lampedusa. "La legalità non deve avere né colore né nazionalità, le regole devono essere uguali per tutti" - sottolineava padre Mwagala. A proposito dell'introduzione del reato di ?clandestinità' il missionario afferma: "Se è giusto che uno straniero entri in Italia con un regolare visto (ma non dimentichiamo i potenziali richiedenti asilo in fuga da guerre e situazioni estreme) dovrebbe essere altrettanto giusta un'azione dello stato per garantire i diritti di cittadini stranieri che lavorano a migliaia in nero, senza alcun diritto, con paghe molto al di sotto della media, per datori di lavoro italiani che in questo modo eludono tasse e si arricchiscono alle spalle di emarginati della società. Per non parlare della burocrazia e delle lungaggini e complicazioni che ostacolano la possibilità di una permanenza regolare perfino quando se ne avrebbe diritto". Intanto c'è una prima vittima del "Pacchetto sicurezza": nei giorni scorsi a Ponte San Pietro (Bergamo) si è tolta la vita una ragazza marocchina di 27 anni, Fatima Aitcardi. Il fratello Mohamed - che ha un regolare permesso di soggiorno - ha raccontato che Fatima era disperata perché aveva tentato in tutti i modi di regolarizzare la sua posizione ed era terrorizzata dalla scadenza di oggi per l'entrata in vigore della nuova legge. [GB]

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