(ANSA) Un grazie a istituzioni, Croce Rossa e compaesani, insomma a tutti coloro che durante il sequestro e il rientro in Italia e a Montevarchi "sono stati vicini a me e alla mia famiglia". Eugenio Vagni, l'operatore della Croce Rossa internazionale rapito il 15 gennaio scorso nelle Filippine e liberato l'11 luglio, tornato nella sua Montevarchi, nel Valdarno aretino, ha scritto una lettera per esprimere riconoscenza a quanti hanno seguito il suo caso e sono stati a fianco della moglie Khwan, dei figli e dei parenti durante i sei mesi di prigionia trascorsi nell'isola di Jolo.
"E' bello - scrive Vagni - essere di nuovo nella comunità in cui sono nato e vivo da sempre. Mi sono preso un periodo di riposo: adesso, per me, è importante tornare a quel clima di normalità e ordinarietà che per sei mesi mi è mancato. Sto trascorrendo questi giorni insieme alla famiglia in un'atmosfera di serenità e tranquillità". Spiega poi di essere rimasto "profondamente colpito per la straordinaria accoglienza che il Valdarno e in particolare Montevarchi mi hanno riservato quando sono rientrato a casa. Gli abbracci, le parole della gente, il messaggio delle istituzioni, la vicinanza della stampa, il consiglio comunale straordinario e la festa in piazza mi hanno commosso". Ringrazia così i compaesani, il sindaco Giorgio Valentini, il vice sindaco Giovanni Rossi e il personale del servizio sociale del Comune, anche per essere stati accanto alla sua famiglia così come vicine sono state le parrocchie di Montevarchi, "attraverso la costante presenza di monsignor Pasquale Corsi e del vescovo di Fiesole Luciano Giovannetti".
Il grazie di Vagni va inoltre "ai rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali" per i messaggi di saluto "in cui hanno usato parole di stima nei miei confronti e verso le iniziative promosse dalla Croce Rossa internazionale". E un grazie particolare va "alla delegazione della Croce Rossa internazionale che mi ha accompagnato e al Commissario straordinario della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca per quanto ha detto e fatto".