di Emanuela Citterio
Una clinica gestita da Medici senza frontiere, nel Kashimir pakistano, è stata completamente distrutta dal sisma che ha colpito la regione sabato mattina. La struttura sanitaria, in via di realizzazione, era destinata a progetti per il materno-infantile. Illesi i tre membri dell'equipe. Intanto, Msf sta aumentando le sue attivita' sia in Pakistan che nel Kashmir indiano. L'organizzazione internazionale fa sapere che la strada tra Islamabad e Muzaffarabad e' di nuovo aperta e Msf ha iniziato una valutazione dei bisogni a Muzaffarabad. Lo scopo è di avere un centro di coordinamento a Muzaffarabad e di fornire assistenza all'ospedale locale. Durante il weekend è stato preparato un cargo contenente kit chirurgici, kit medici d'emergenza, dieci tendoni dispensario, 1.000 tende invernali, 20.000 taniche per l'acqua, 50.000 coperte, kit per la clorazione (trattamento con cloro) dell'acqua, generatori diesel, 10 sistemi di distribuzione di acqua. Inoltre, operatori di Msf sono in viaggio verso la zona e i team sul terreno saranno aumentati nel corso dei prossimi giorni. Nel Kashmir indiano, dove il bilancio e' di 600 vittime, i team di valutazione di Msf sono tornati domenica sera da Baramullah e Uri. Le strutture ospedaliere stanno facendo fronte alla situazione ma cominciano a essere a corto di letti e rifornimenti. Inoltre, i feriti provenienti dalle campagne cominciano a dirigersi verso gli ospedali a Baramullah e Uri. I team di Msf stanno fornendo assistenza agli ospedali a Kupwara e Srinagar. I parenti delle vittime, molti dei quali in stato di shock, stanno ricevendo un'assistenza psicologica. Una particolare attenzione e' dedicata ai bambini che hanno perso i loro familiari.
Vita, 10 ottobre 2005