Attraverso un manifesto pubblicato oggi sulle pagine abruzzesi del "Messaggero" e del "Centro", l'Istituto Nazionale di Urbanistica promuove una riflessione sul processo di governo della ricostruzione dell'Aquila.
L'Inu denuncia un incerto quadro operativo caratterizzato da un lato da un dirigismo efficientista proprio dell'intervento emergenziale e dall'altro da una disarticolazione dell'attività delle amministrazioni locali.
A questo proposito, si ritiene necessario richiamare e riportare al centro del processo di ricostruzione i criteri della ragionevolezza condivisa, della sostenibilità, della coerenza. Concretamente, nel ricostruire L'Aquila, dovranno essere garantiti:
- Il ruolo della conoscenza e della partecipazione della cittadinanza come fattori di reale democrazia e sviluppo.
- Una visione guida condivisa che ridefinisca, finalmente, il ruolo e le funzioni di una capitale regionale attraverso la messa a punto di un'armatura urbana che superi le storiche insufficienze.
- La tutela del centro storico, un impianto urbano complesso e fragile che non può essere "perimetrato" con i meccanismi del decreto e delle ordinanze. Si propone, in particolare, di definire con uno specifico testo legislativo anche regionale le modalità di intervento nei tessuti storici della città.
- La qualità della vita dei cittadini, intesa come continuità delle rete verdi e contenimento del consumo di suolo. Si commetterebbe un errore ad aggiungere alla ricostruzione ulteriori elementi di forte impatto paesaggistico a quelli già inseriti, come gli insediamenti del progetto C.A.S.E.
- Un sistema di governance plurilivello del processo di ricostruzione, che superi e sostituisca le ordinanze commissariali.
Per discutere dello stato della ricostruzione, ed avanzare le proprie proposte, l'Inu ha organizzato, per il prossimo 11 settembre, un convegno all'Aquila.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti,
Andrea Scarchilli, addetto stampa Inu,
Mob: 329.6310585