di Carmen Morrone Il Karakorum Trust (Ev-K_-CNR e Cesvi) si mobilita per l'emergenza terremoto in Pakistan Oltre 19.400 le vittime accertate, 42mila i feriti e un bilancio che, secondo l'Unicef, potrebbe salire fino a 40mila morti. Queste le prime cifre del terribile terremoto che sabato scorso ha colpito una vasta area tra Pakistan, India e Afghanistan con epicentro nella regione del Kashmir. Il progetto Karakorum Trust, iniziativa italiana promossa dal Comitato Ev-K_-CNR e dal Cesvi in collaborazione con la Cooperazione Italiana per la promozione dello sviluppo economico-sociale della regione del Baltistan in Pakistan, ha deciso di attivarsi immediatamente per fronteggiare l'emergenza nella zona colpita. Si tratta di una partnership formata da diversi soggetti pubblici e privati operanti nelle Northern Areas del Pakistan che hanno unito le proprie sinergie per realizzare progetti concreti di sviluppo. Oggi Karakorum Trust può contare su un'ottima conoscenza del territorio e su una rete locale di contatti, tra cui l'ong pakistana MGPO (Mountain and Glacier Protection Organization) e il Rural Support Programmes Network che opera in 73 distretti del Paese ed è presente nelle zone colpite dal sisma., e vuole mobilitarli per un'azione immediata che possa penetrare in alcune aree ancora inaccessibili. Per questo lancia un appello urgente per la raccolta di fondi: servono generi di prima necessità, quali acqua, cibo, tende e rifugi temporanei, kit igienico-sanitari. È possibile donare sul sito www.cesvi.org, al numero verde 800.036.036 o tramite c/c postale 882233 intestato a Cesvi Emergenza (causale "Con i terremotati in Pakistan"). "E' la prima volta che si verifica un terremoto così devastante. Ci sono morti perfino nelle zone più remote delle Northern Areas" afferma Riaz Ul Hassan, geologo della AJK University di Muzaffarabad, attualmente in Italia nell'ambito delle attività di formazione promosse dal Karakorum Trust. "La Karakorum Highway è bloccata in più punti, altre 400 persone sono rimaste uccise in Kohistan. Si parla di 40 mila vittime in tutto il Pakistan. L'area più colpita è quella di Azad Jammuu e Kashmir Muzaffarabad, a circa 10 Km a Sud-Ovest dell'epicentro. In tutto il Kashmir ci sono tanti lavoratori e soldati nelle province di Baigh e Rawalkot. Dunque tante persone impreparate a un evento così devastante". Nel frattempo Karakorum Trust sta organizzando l'invio di una delegazione di esperti italiani, che partiranno per il Pakistan nelle prossime ore per un monitoraggio dei danni e dei bisogni principali della popolazione locale. Karakorum Trust, progetto promosso dal Comitato Ev-K_-CNR e dal Cesvi in collaborazione con la Cooperazione Italiana, punta alla valorizzazione e allo sviluppo sostenibile della regione del Baltistan (Pakistan), che ha nel K2 il suo emblema. Una forma di partenariato, in cui sono coinvolti enti di ricerca, amministrazioni locali, aziende private, associazioni e ONG italiane e locali, nata con molteplici obiettivi: miglioramento del sistema sanitario, diffusione dell'istruzione, tutela delle risorse idriche e della biodiversità, conservazione delle culture tradizionali, promozione di un turismo sostenibile. CESVI - che significa cooperazione e sviluppo - è un'organizzazione umanitaria laica e indipendente, fondata nel 1985 a Bergamo, opera in tutti i continenti, per affrontare ogni tipo d'emergenza e ricostruire la società civile dopo guerre e calamità; implementa progetti di lotta alla povertà, attraverso iniziative di sviluppo sostenibile, facendo leva sulle risorse locali e sulla mobilitazione delle popolazioni beneficiarie. Per informazioni: www.cesvi.org tel. 035/2058021, fax 035/260958, saramaresca@cesvi.org Vita, 10 ottobre 2005

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