Si stima che siano circa 56mila i congolesi sfollati in seguito alle ultime violenze iniziate lo scorso 12 luglio nell'est della Repubblica Democratica del Congo. In migliaia hanno abbandonato le loro case per sfuggire alle conseguenze della campagna militare del governo contro i ribelli Hutu delle Forze Democratiche di Liberazione del Rwanda (FDLR) e i loro alleati nella provincia del Sud Kivu.
Molti villaggi sul Moyens Plateaux nel territorio di Uvira sarebbero ormai deserti, dopo che i residenti sono fuggiti nelle foreste vicine e in altre aree più sicure. Gli sfollati si concentrano soprattutto sulle colline a ovest di Luvungi e Bwegera, e verso sud nelle città di Lumera e Mulenge, sul Moyens Plateaux. Moltissimi sfollati interni sono scappati verso i villaggi intorno alla strada tra Kamanyola e Luberizi, nella piana di Ruzizi, nei pressi del confine tra Congo e Burundi.
Si stima che circa 30mila sfollati interni nella piana di Ruzizi siano ospitati dalle comunità locali. Alcune famiglie stanno ospitando e sfamando fino a 3 o 4 famiglie sfollate mettendo a dura prova le loro scarse risorse. Le scorte di cibo si stanno esaurendo poiché alcune famiglie non possono accedere ai loro terreni a causa della mancanza di sicurezza.
Alcune persone hanno tentato di fare ritorno ai loro villaggi, ma sono dovute scappare nuovamente. Continuano anche sporadici attacchi contro i civili ad opera delle FDLR. Il 29 luglio le FDLR hanno attaccato il villaggio di Lubumba, a circa 10 km a nord-ovest di Luvungi nel Moyens Plateaux, saccheggiando diverse case e un ospedale.
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e altre organizzazioni umanitarie si stanno organizzando per dare assistenza a circa 20.000 sfollati interni nella piana di Ruzizi. Verranno distribuiti dei kit d'emergenza, che comprendono coperte, materassi, utensili, taniche e sapone. La scarsa sicurezza e le condizioni delle strade ostacolano gli sforzi di raggiungere molti degli sfollati.
L'UNHCR sta anche coordinando le attività di protezione, tra cui la registrazione degli sfollati interni da parte delle autorità locali e delle organizzazioni non governative, il monitoraggio e l'organizzazione di sistemi di allerta preventiva in caso di nuovi movimenti di popolazione.
Circa 536mila persone sono sfollate a causa del conflitto nel Sud Kivu. Ci sono oltre un milione e 800mila sfollati interni in Congo, la maggior parte dei quali nell'area orientale.