All'inizio di luglio, la Comunità di Sant'Egidio ha proposto ai detenuti di 200 istituti di pena italiani un'azione di solidarietà con chi condivide la stessa condizione nelle carceri africane.
La campagna di solidarietà, denominata "Liberare i prigionieri in Africa", propone degli interventi di aiuto efficaci, ma di basso costo (da 1 euro in su).
La risposta nelle carceri italiane è stata immediata ed entusiasta. Sono già centinaia coloro che hanno deciso di sostenere con un piccolo contributo i detenuti africani.
Un gruppo di detenuti del carcere romano di Regina Coeli ha voluto motivare la propria adesione con una lettera che pubblichiamo:
Cari amici,
rispondiamo alla vostra campagna"Liberare i prigionieri in Africa" con una piccola ma sentita partecipazione pecuniaria. Ovviamente la cifra raccolta è quella relativa alla piccola goccia di acqua che può formare un buon mare, con la speranza che il moto ondoso vada aumentando. Spesso, condividendo una condizione di privazione e dolore, si comprendono meglio alcune dinamiche e renderci utili ed essere assolutamente solidali con la vostra campagna ci è sembrato doveroso.
Anche se le condizioni delle prigioni del corno d'Africa sono in primis un discorso politico più che umanitario. Un continente iper sfruttato prima dalle potenze coloniali e dopo da finte democrazie di governi instabili, questi ultimi uguale frutto del "nostro" Occidente. Auguriamo a voi buon lavoro e buon messaggio, con la speranza che un giorno l'Africa e tutti i posti della terra dove i diritti sono negati, vedano nascere un mondo migliore.
Con stima
I detenuti partecipanti alla vostra e nostra campagna,
Carcere Regina Coeli
Roma.