Le previsioni della vigilia sono state confermate.
Il D.P.E.F. approvato dal Consiglio dei Ministri per il quadriennio 2010-2013 conferma il dato di una crisi economica e del calo del PIL ( - 5,2%) che fino a pochi giorni prima il Governo ha tentato in tutti i modi di minimizzare.
Le previsioni economiche sul lavoro e sul sistema sociale italiano rimangono fortemente negative, basta richiamare i dati della crescita della disoccupazione e quello dell'incremento del rapporto debito-Pil che a causa del disavanzo primario aumenterà nel prossimo anno.
Ma l'aspetto più sconcertante del documento di programmazione economica e finanziaria del Governo è che non si indicano interventi adeguati ed immediati per contrastare gli effetti di una crisi che raggiungerà aspetti drammatici nell'autunno di quest'anno.
Nulla si indica nel terreno del sostegno alla domanda, di aiuto alle fasce più deboli della popolazione (poveri, disoccupati, precari e anziani con pensione minima), né si aprono scenari favorevoli su temi come l'aumento delle povertà ed azioni concrete a sostegno delle persone diversamente abili, delle loro famiglie.
Il Governo che con tanta enfasi ha messo al centro del suo intervento sociale la persona e la famiglia (Libro Bianco), risponde a sé stesso con un documento di programmazione economica e finanziaria che nega ogni possibile intervento a sostegno di questa politica.Siamo alla solita politica dell'annuncio e delle buone intenzioni a cui non seguono fatti ed interventi concreti per attuarla.
Giusy Colmo
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