La Commissione europea punta il dito contro le discariche autorizzate ma che non si sono ancora conformate alle regole fissate dall'Europa otto anni fa. Gli Stati devono anche dimezzare il quantitativo di rifiuti urbani biodegradabili conferiti in discarica
Discariche comunitarie ancora nel mirino di Bruxelles. La Commissione europea punta il dito contro le discariche autorizzate ma che non si sono ancora conformate alle regole fissate dall'Europa otto anni fa, e che da oggi sono ufficialmente in vigore. Regole che obbligano le autorità nazionali a tener sotto controllo le emissioni di gas, gli odori sgradevoli, il rischio di inquinare le acque, il suolo o contaminare le falde freatiche. Quelle discariche non ancora a norma dovrebbero essere chiuse del tutto.
Insomma Bruxelles mette in guardia: è finito il tempo di tolleranza. "Dal 16 luglio tutti gli stati membri a cui non sono state concesse deroghe devono garantire che le discariche non a norma rispetto alla direttiva 31 del 1999, rispondano ora alle disposizioni previste". Proprio il 9 luglio scorso il mediatore europeo Nikiforos Diamandouros, a cui si era rivolto un cittadino, ha chiesto alla Commissione europea di verificare se la discarica di Malagrotta, in provincia di Roma, rispetta dal 16 luglio le norme comunitarie sulla gestione dei rifiuti.
Di fatto, la Commissione europea rischia di aprire il vaso di Pandora: soltanto nei 12 nuovi stati membri dell'Ue sono 1.600 le discariche non a norma, ma anche nei paesi della vecchia Europa i casi non mancheranno e rischiano di essere numerosi, anche se al momento non esiste una lista esaustiva. Da tempo però Bruxelles sta seguente la situazione e si è già mossa nei confronti di Italia, Francia, Spagna, Irlanda e Grecia che sono state poi condannate dalla Corte di giustizia europea per non aver rispettato gli obblighi sullo smaltimento dei rifiuti.
Inoltre, a partire da ieri, e salvo applicazioni diverse autorizzate, gli Stati devono anche dimezzare il quantitativo di rifiuti urbani biodegradabili conferiti in discarica: ogni anno nell'Ue si produce tra i 75 e i 100 milioni di tonnellate solo di rifiuti alimentari e dei giardini.
Da ora parte quindi una verifica a tappeto nei 27 stati membri da parte dei servizi dell'ambiente alla Commisione europea e, in caso di mancato rispetto delle norme o di progressi insufficienti rispetto gli impegni presi, Bruxelles è pronta a dare battaglia. Lo stesso commissario europeo all'ambiente Stavros Dimas ritiene che dopo otto anni di tempo "le discariche non gestite correttamente o non controllate dovrebbero essere solo un lontano ricordo".