In Commissione ambiente del Senato si è tenuta l'audizione delle associazioni ambientaliste sul disegno di legge Orsi sulla caccia. Un disegno di legge che prevede la possibilità di cacciare anche a specie protette se considerate nocive, anche nei giorni di silenzio venatorio, che autorizza i Prefetti ad aprire la caccia anche durante l'estate, durante ogni momento dell'anno, un Disegno di legge che contrasta con la lotta alla sicurezza pubblica autorizzando la licenza di caccia ai sedicenni. Se poi aggiungiamo che autorizza la libera circolazione dei cacciatori su tutto il territorio nazionale durante i periodi di migrazione, che consente l'arcaica pratica dell'uso della civetta come zimbello, che annulla l'obbligo di anellini di riconoscimento per gli uccelli da richiamo e depenalizza alcuni reati venatori, ecco che il DDL Orsi diventa solo un complesso di norme estremiste, antieuropee e incostituzionali.

"Questa iniziativa offende la maggioranza degli italiani - ha detto Stefano Leoni presidente nazionale del WWF - e va contro gli interessi anche economici del nostro Paese. Mentre il governo per il prossimo anno dovrà affrontare in sede internazionale tavoli di discussione per impostare importanti strategie per contrastare la perdita di biodiversità, il Parlamento sta ideando una licenza di sterminio della fauna selvatica italiana. Dobbiamo ricordare che l'Italia è il paese più ricco di biodiversità nel Mediterraneo e ciò rende la nostra penisola particolarmente interessante non solo sotto il profilo scientifico ma anche sotto quello turistico. Per l'interesse di pochi cacciatori estremisti e irresponsabili - conclude Leoni - si creano danni irreversibili alla credibilità e all'immagine del nostro paese nel mondo".

Il WWF ha chiesto alla Commissione di rivedere l'attuale testo preferendo un lavoro più condiviso anche tra le parti sociali interessate, mettendo da parte esigenze di una minoranza per prediligere gli interessi e le istanze della maggior parte dei cittadini italiani che, già in diverse occasioni e in ultimo con il sondaggio IPSOS del febbraio 2009, si sono dimostrati ampiamente contrari alle proposte di modifica della legge sulla caccia (L. 157/92) in discussione in Parlamento.

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