Da alcune settimane nelle risaie piemontesi e lombarde è in corso un uso straordinario - autorizzato con Decreto ministeriale del 31.03.2009 - di un prodotto per combattere il punteruolo acquatico del riso (
Lissorhoptrus oryzophilus), coleottero curculionide esotico che negli ultimi tre anni si é diffuso nell'area risicola. Tale prodotto prende il nome di Contest, ed è un piretroide con Alfacipermetrina come principio attivo.
E' stato accertato che il Contest uccide tutte le forme di vita acquatiche che incontra, inclusi pesci, anfibi (larve e adulti di specie acquatiche) e gli invertebrati acquatici.
Tra Piemonte e Lombardia si stima un'estensione di circa 200.000 ettari di risaie, sulla quale è quindi in corso una strage biologica di proporzioni enormi causata da un prodotto che, come riportato sulla sua scheda tecnica è "Altamente tossico per gli organismi acquatici" e "può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente acquatico". Questo è particolarmente rilevante visto che le risaie sono un notevolissimo serbatoio di biodiversità e costituiscono habitat per numerosi animali. Pur non essendo habitat di interesse comunitario, le risaie sono spessissimo incluse in aree di importanza comunitaria, nella rete Natura 2000. Proprio all'Unione Europea di è rivolto il Presidente WWF Italia Stefano Leoni per chiedere di avviare nei confronti della Repubblica italiana una procedura di infrazione per la sospetta violazione delle normative comunitarie e di sospendere l'uso dell'insetticida, come scritto in questi giorni al Segretario generale della Commissione Europea e alla direzione Ambiente.
Il WWF Italia avvisa inoltre i frequentatori delle garzaie e gli amanti del birdwatching, a prestare attenzione e segnalare eventuali casi di mortalità anomala fra i pulcini, con attenzione anche agli uccelli che nidificano direttamente in risaia e sugli arginelli (mignattini, pavoncelle, cavalieri d'Italia, gallinelle d'acqua ecc.). In alcune risaie tenute sotto osservazione si é già verificata una mortalità quasi totale di molti invertebrati e di anfibi. Ne deriva anche un'evidente pericolosità anche solo a mettere le mani in acqua.
Saranno da valutare i danni all'intera catena alimentare - per esempio sul successo riproduttivo dell'avifauna - che saranno causati dalla drastica riduzione di prede a causa del prodotto: si pensi alle rane per aironi e garzette o agli invertebrati per la catena trofica dei limicoli o degli uccelli insettivori. Oltre al danno ambientale indiscutibile, si suppone anche un danno economico per la Comunità, visto che molte aziende percepiscono contemporaneamente contributi della Politica Agricola Comunitaria (PAC), su fondi PSR per "misure agro-ambientali", che paiono in contraddizione con l'uso dell'insetticida.