Terre des Hommes esprime profonda preoccupazione per le dichiarazioni raccolte dall'UNHCR dei migranti eritrei respinti in Libia dalle autorità italiane il primo di luglio scorso, e finiti in un centro di detenzione. Tra loro ci sono almeno 6 minori, a cui l'Italia non ha dato alcuna assistenza e protezione, in aperta violazione delle convenzioni internazionali sui diritti umani e dell'infanzia in vigore nel nostro Paese.
"L'episodio riportato dall'Alto Commissiariato ONU per i rifugiati è la prova che si stia verificando ciò che temevamo", dichiara Raffaele Salinari, presidente di Terre des Hommes International, "nella prassi dei respingimenti non viene fatto alcun accertamento delle condizioni dei migranti, ai quali non viene offerta alcuna assistenza, nemmeno, evidentemente, se ci sono minori. Questo per noi è inammissibile".
Secondo quanto affermato dai migranti ai funzionari dell'UNHCR gli operatori della Marina Militare Italiana non hanno nemmeno offerto del cibo durante l'operazione di trasferimento dei migranti nella motovedetta libica, durata 12 ore. Non è stata condotta nessun indagine se ci fossero le condizioni per la richiesta dello status di rifugiato e ad alcune persone sono persino stati confiscati i documenti. "Siamo preoccupati che questo non sia l'unico episodio in cui sia stato negato il diritto fondamentale alla protezione e cura dei migranti più vulnerabili, i bambini, appunto, ed esigiamo che lo Stato Italiano faccia chiarezza sulle violazioni dei diritti umani da parte di suoi rappresentanti avvenute durante i respingimenti e che ripensi alle modalità operative delle misure adottate di recente per controllare i flussi migratori dal Sud del mondo, in conformità con gli impegni presi in sede internazionale", conclude Salinari.
Milano, 15 luglio 2009
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