Il tribunale dell'Unione ha detto "no" alla richiesta avanzata dall'Alta Austria. De Petris (Verdi): decisione sbagliata, ora si pronunci il Parlamento europeo. Strada in salita per le regioni europee che si sono dichiarate ogm-free. «Annullamento della decisione della Commissione 2 settembre 2003, 2003/653/Ce, relativa alle disposizioni nazionali sul divieto di impiego di organismi geneticamente modificati nell'Austria Superiore, notificate dalla Repubblica d'Austria a norma dell'articolo 95, paragrafo 5, del trattato Ce»: in poche parole, il tribunale di primo grado dell'Unione europea ha dato ragione alla Commissione Ue. Ovvero ha detto "no" alla richiesta dell'Alta Austria di vietare gli ogm in tutta la regione. L'Austria aveva presentato ricorso alla Corte di giustizia Europea, dopo la decisione dell'esecutivo. «La delimitazione di regioni libere da ogm è la migliore garanzia per la salvaguardia di economie agricole che basano il proprio valore aggiunto sulle produzioni di alta qualità certificata e per la tutela della originalità delle produzioni alimentari europee». Con queste parole la senatrice dei Verdi Loredana De Petris commenta negativamente la sentenza della Corte di Giustizia Ue. «Su questo tema di rilevanza strategica per il futuro dell'Unione - prosegue la senatrice - attendiamo ora un chiaro pronunciamento del Parlamento europeo che restituisca piena dignità alla libera scelta delle tante regioni europee per le quali la coesistenza fra coltivazioni convenzionali, biologiche e transgeniche è solo l'anticamera della contaminazione». La Nuova Ecologia, 5 ottobre 2005

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