Il 14 e 15 luglio si terranno due conferenze, a Padova e a Trieste, per presentare i risultati del progetto "Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle comunità migranti" e il film Vite in cammino di Cristina Mecci, che affronta il tema unendo documentario, fiction e animazione.
Con l'incremento e la stabilizzazione di famiglie africane in Italia, è emersa l'esigenza di attivarsi anche sul territorio nazionale per la prevenzione delle mutilazioni dei genitali femminili e l'assistenza adeguata alle donne - circa 130 milioni al mondo - che hanno subito questa pratica diffusa in 28 paesi africani e in alcuni paesi arabi e asiatici.

La legge italiana n. 7 del 9 gennaio 2006 ha risposto a questa preoccupazione attraverso l'adozione di varie misure, tra le quali l'avvio di una serie di progetti coordinati e finanziati dal Dipartimento per le Pari opportunità e realizzati in collaborazione con organizzazioni non governative, associazioni di migranti, enti locali, relativi a tre aree: la ricerca, le campagne di informazione e sensibilizzazione e la formazione.

AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, in collaborazione con ADUSU, Associazione diritti umani - sviluppo umano di Padova e Culture Aperte di Trieste, ha realizzato il progetto "Mutilazioni dei genitali femminili e diritti umani nelle comunità migranti", in collaborazione con la Regione Veneto - Assessorato alle Politiche di Bilancio con delega alla Cooperazione allo Sviluppo ai Diritti Umani e alle Pari Opportunità - Direzione Regionale per le Relazioni Internazionali. Le attività integrate di ricerca, sensibilizzazione e formazione del progetto hanno portato alla costruzione sul territorio di reti molto dinamiche di persone immigrate e non, esperti dei servizi sanitari e sociali, istituzioni favorevoli all'abbandono.

Durante le conferenze conclusive verranno esposti i risultati di questo progetto: una prima fotografia della realtà africana inserita nel contesto regionale e un approfondimento delle strategie individuate per favorire l'abbandono della pratica, in Italia come in altri paesi europei. Questi appuntamenti forniranno inoltre l'occasione di interrogarsi sui bisogni dei migranti, e in particolare delle migranti, di origine africana per poter abbandonare definitivamente la pratica, sulle possibili strade per fornire una risposta efficace in termini di prevenzione, sulle modalità di comunicazione e gli strumenti necessari per affrontare un argomento così intimo.

Oltre ai partner del progetto, interverranno alla conferenza rappresentanti delle istituzioni e dei servizi in contatto con i/le migranti, rappresentanti di associazioni e comunità africane e mediatori culturali.

In questa occasione verrà anche presentata l'originale docu-fiction Vite in cammino realizzata per il progetto dalla regista Cristina Mecci. Il film racconta la storia, modellata sull'esperienza di vita di una coppia originaria del Benin e residente in provincia di Udine, di una giovane donna, incinta di una bambina, alle prese con le pressioni della famiglia nel paese d'origine, che insiste affinché la piccola sia escissa. Mentre lei è tormentata dai dubbi, il marito si attiva per aiutarla a comprendere che la pratica può essere abbandonata senza che la bambina perda la sua identità africana.

La docu-fiction, che si avvale anche delle raffinate animazioni realizzate da Mahnaz Esmaelli e di tre brani musicali donati al progetto dalla cantante maliana Rokia Traoré, è stata girata in Friuli Venezia Giulia, con la collaborazione di Culture Aperte.

AIDOS - Associazione italiana donne per lo sviluppo
Ufficio stampa:
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