Mentre i leader del G8 si riuniscono a l'Aquila per discutere della sicurezza alimentare mondiale, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) sollecita un doppio approccio alla sicurezza alimentare sostenendo, nel lungo periodo, la produzione agricola fornendo contemporaneamente un sostegno continuo e immediato a chi ha fame.
"Ci felicitiamo che il G8 si concentri sulla sicurezza alimentare", ha detto Josette Sheeran, Direttore Esecutivo del WFP, la cui sede centrale è a Roma. "L'anno scorso abbiamo imparato la lezione: l'aumento dei prezzi alimentari ha provocato una vasta diffusione della fame con conseguenti proteste per il cibo in oltre 30 paesi. .
Secondo gli ultimi dati resi noti due settimane fa dalla FAO, il numero degli affamati è previsto raggiungere l'1,02 miliardi di persone e si prevede che questo numero possa aumentare ulteriormente a causa della crisi economica mondiale che si intreccia alla crisi, ancora in atto, dei prezzi alimentari nei paesi in via di sviluppo, e che sta causando perdita di lavoro, di rimesse e un rallentamento nell'esportazione e negli investimenti.
Meno aiuti, più fame Si tratta di un rovesciamento di un trend che, negli ultimi quaranta anni, aveva visto diminuire il numero degli affamati. Nello stesso tempo, gli aiuti alimentari sono stati complessivamente i più bassi degli ultimi 34 anni e inferiori del 18 per cento rispetto al 2005.
"Non possiamo permetterci di perdere una generazione a causa della malnutrizione, dell'inedia e della disperazione", ha detto Sheeran. "Dare una risposta immediata ai bisogni di chi ha fame è un investimento decisivo, di lungo periodo, in salute e stabilità sociale".
Il WFP dipende completamente dalle donazioni volontarie e, a metà di quest'anno, ha raccolto meno di un quarto dei 6,4 miliardi di dollari previsti dal budget 2009.
Protezione sociale per i deboli"Il WFP rappresenta la rete di protezione sociale per i più vulnerabili della Terra", ha detto Sheeran. "Si tratta di una falsa logica dire che o si investe nell'agricoltura di domani o nei bisogni urgenti alimentari di oggi.
Non c'è dubbio che dobbiamo affrontare entrambi."