«Meno feriti, meno problemi, aumentata sicurezza negli stadi». Così il ministro dell'Interno Maroni ha commentato nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi pomeriggio al Viminale, i positivi risultati ottenuti sul fronte della sicurezza negli stadi nel raffronto con i dati dello scorso campionato e nell'imminenza dell'inizio della nuova stagione agonistica. «Ho apprezzato - ha proseguito il ministro - gli sforzi di tutti, Viminale, forze dell'ordine e società calcistiche. Bisogna continuare, senza intenti punitivi, nella severità per garantire stadi più sicuri nell'interesse di tutti».
La conferenza stampa, cui erano presenti anche il Capo della polizia, Antonio Manganelli e il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, ha fatto seguito all'incontro avvenuto al Viminale con i presidenti delle società di serie A sulle misure necessarie e utili per garantire un livello di sicurezza adeguato durante lo svolgimento delle manifestazioni sportive e per fare il punto della situazione sul progetto della tessera del tifoso.
Questo documento andrà a sostituire il biglietto cartaceo ma fino ad oggi non ha avuto una accoglienza calorosa da parte di tutte le società che lamentano problemi sul lato dei costi, dell'organizzazione o non ritengono sia lo strumento giusto per garantire più elevati livelli di sicurezza. Tuttavia il ministro Maroni ha ribadito che: «La tessera del tifoso, con norme più precise, è la strada giusta per garantire più sicurezza negli stadi» e che entro l'inizio del campionato «prenderemo le determinazioni necessarie dopo aver sentito tutti i presidenti della serie A e B».
Proprio per pubblicizzare l'uso della tessera del tifoso, il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, ha annunciato che sarà la Nazionale a fare da apripista al sistema. La prima gara a prevedere la tessera per l'ingresso allo stadio sarà appunto quella del 9 settembre a Torino tra gli azzurri e la Bulgaria. Maroni ha sottolineato che all'incontro informale di oggi hanno partecipato tutte le società invitate con i presidenti o loro rappresentanti e di aver ascoltato «valutazioni positive, negative o anche il silenzio ma comunque è stato un incontro utile».

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